«L’arte della pittura non è destinata alla fabbricazione più o meno ingegnosa di immagini,
ma alla ricerca di quegli elementi chiave della percezione visiva
che generano il modo di vedere e di intendere le immagini»
Piero Dorazio, 1967
In arrivo sul mercato un grande olio di Piero Dorazio. La casa d’aste romana Babuino ha in programma una vendita dedicata all’arte moderna e contemporanea tra il 20 e il 22 marzo 2018. “Long distance”, una rara tela del 1978 del pittore romano, sarà una delle chicche del catalogo. Misura 200 x 460 cm ed è offerta a una stima di € 250.000-300.000. Esce da una collezione privata romana per la prima volta e permette agli amanti del Novecento italiano di ammirare una delle più importanti opere degli anni Settanta realizzate dall’artista.
In questa decade Dorazio lavora a numerose mostre personali e viaggia in Grecia, Medio Oriente, Africa e si trasferisce a vivere a Todi nel 1974 dove stabilirà il suo studio, a Canonica, in un eremo camaldolese restaurato. Nel 1977 viene pubblicata una monografia e nel 1979 ha luogo la sua prima retrospettiva in Francia, al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris.
Il maestro dell’astrattismo italiano,uno dei più grandi coloristi della sua generazione, è scomparso nel 2005. Il colore e la luce sono gli elementi fondanti della sua opera. In “Long distance” quelli presenti sono il rosso, il blu e il ciano. Nel catalogo dell’asta si legge: «L’artista trova la sua massima espressione in opere di grande dimensione, come questa, qui presentata, piena di contemporaneità […] “Long distance”, opera unica e storica per grandezza, eleganza e intelligenza formale e cromatica, pur essendo successiva, partecipa senza ombra di dubbio della stessa felice vibrazione della fase di più famosi reticoli degli anni ‘50 e ‘60 e forse può aspirare ad essere considerato la summa del lavoro di Piero Dorazio, rappresentativo di quell’aspirazione al raggiungimento di colori e forme pure».
Nelle tre giornate di vendita saranno esitate molte altri opere del Novecento, Arte Moderna e Contemporanea: dipinti, lavori su carta, sculture e Ceramiche, Arti decorative e Design, e una sezione dedicata al Fumetto.
Si segnalano, oltre al Dorazio, uno smalto e rilievo su carta di Turi Simeti del 1966 (€ 30.000-40.000), tre opere di Roberto Crippa, Spirali del 1951 (€ 20.000-25.000), due tecniche miste su tavola del 1969 e del 1970 (€ 4.000-6.000 e € 6.000-8.000). Ancora un rilievo su carta di Enrico Castellani del 1997 (€ 10.000-15.000) e due tecniche miste di Paolo Scheggi del 1960 (€ 10.000-15.000 l’una). Dorazio sarà in catalogo anche con l’olio su tela Vedvert del 2001 (€ 4.000-6.000).
La grande tradizione figurativa è rappresentata da una rara china di Marc Chagall (Vitebsk 1887 – Saint-Paul-de-Vence 1985) che raffigura l’Autoritratto proveniente dalla collezione Lindsay Kemp (€ 7.000-10.000). Di Mario Sironi in asta una tecnica mista su carta intelata (€ 8.000-12.000) e di Giorgio De Chirico (Volos 1888 – Roma 1978) Due cavalli in un paese degli anni ’50 (€ 40.000-50.000)
Il paesaggio Nocera Umbra del 1942 di Antonio Donghi, opera che ha partecipato alla IV Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma del 1943, è stimato € 20.000-25.000. Ma nell’ambito della riscoperta degli artisti della Scuola Romana che sta contrassegnando il mercato italiano in questo inizio d’anno, l’opera di punta è quella di Ferruccio Ferrazzi (Roma 1891 – 1978), una grande opera giovanile ancora segantiniana del 1908 raffigurante La calce esposta alla LXXIX Esposizione Amatori e Cultori del 1909 (€ 25.000-35.000), insieme all’altra elaborata nel 1925 e raffigurante La monta del 1943 (€ 13.000-18.000).
Ancora un pastello su cartoncino di Gerardo Dottori, Lago umbro del 1968 (€ 4.500-5.500) ed esempi della scultura del dopoguerra come il bronzo del Figliol prodigo del 1958 di Angelo Biancini (€ 7.000-9.000) e due opere in ceramica di Nedda Guidi, la Scultura oggetto n. 2, del 1966 (€ 5.000-7.000) e la Venerina di Efeso del 1968 (€ 800-1.000).
Una collezione di disegni e bozzetti di gioielli del poliedrico Jean Cocteau (Maisons-Laffitte 1889 – Milly-la-Forêt 1963), del quale sarà presentato un taccuino di studi composto da 34 pagine (€ 20.000-25.000). Si prosegue con una selezione di Arti Decorative con due bei lavori di Giò Ponti e Lalique e unvaso di Galileo Chini Adamo ed Eva del 1895 ca. (€ 4.000-5.000).
Una sezione, infine, verrà dedicata al Fumetto con un lavoro inedito di Pablo Echaurren, 34 tavole originali per Living Sculpture del 1986 (€ 800-1.200 l’una) e una tavola originale di Benito Jacovitti del 1971 (€ 1.500-2.000).
ASTE
Martedì 20 marzo, ore 15.30 – Dipinti, disegni, grafiche e sculture
Mercoledì 21 marzo, ore 15.30 – Dipinti del XIX e XX secolo
Giovedì 22 marzo, ore 15.30 – Design e Arti decorative del XX secolo
Esposizione da venerdì 16 a lunedì 19 marzo 2018
www.babuino.it