È tempo di sognare. Il Ritz di Parigi mette all’incanto alcuni degli storici arredi. In attesa dell’asta di metà aprile di Artcurial, a Milano una mostra racconta la storia dell’hotel, che in centovent’anni si è affermato come simbolo del lusso internazionale, ospitando personaggi che spaziano da Marcel Proust ad Audrey Hepburn, da Charlie Chaplin a Maria Callas, fino a Coco Chanel, che vi abitò per più di trent’anni.
Ritz Paris: fra storia e leggenda
Nella Parigi della Belle Epoque, César Ritz dà vita a un luogo capace incarnare l’essenza dello sfarzo e l’eccellenza dell’intrattenimento. È il 1898 e nasce il Ritz; il resto è storia, anzi leggenda. In quel di Place Vendôme la realtà supera la fantasia: nelle hall si è accolti con champagne e fragole fuori stagione, al ristorante le pietanze di nouvelle cuisine sfilano al ritmo di arpe e violini, mentre nelle stanze private la pelle è accarezzata da lenzuola d’organza e bagni ai profumi d’Oriente.
Questo tempio del lusso diventa subito dimora abituale di aristocratici europei, divi d’oltreoceano e personalità del mondo dell’arte e della cultura; al punto che oggi le suites prendono i nomi degli illustri ospiti che le abitarono in passato. Fra questi spiccato icone della letteratura del calibro di Marcel Proust e Francis Scott Fitzgerald, attrici come Audrey Hepburn e Greta Garbo e ugole d’oro della portata di Maria Callas. Ma la cliente più affezionata è certamente la stilista Coco Chanel, che fece del Ritz casa sua per oltre trent’anni.
Dai divani di Proust al letto di Audry Hepburn. In asta va un mito
Nel 2012 il Ritz si rifà il trucco e chiude per restauri. Dopo quattro anni -nel giugno 2016- l’hotel apre nuovamente le porte, ma è l’era del futuro e molti arredi non tornano alla loro collocazione originaria. Spetta alla casa d’aste Artcurial l’onore di organizzare la vendita di queste preziose meorabilia. Più di 10.000 pezzi: tutti contrassegnati dal logo Ritz Paris, organizzati in 3.500 lotti, con un range di prezzi che spazia dai 100 ai 3.500 €. Poltrone, comò, e lampadari, ma anche tappeti, porcellane e lenzuola. Fra questi cimeli emergono i divani preferiti da Marcel Proust, gli sgabelli del regno di Ernest Hemingway -ovvero il bar (che oggi porta il suo nome) in cui fu inventato il Bloody Mary- e il letto sul quale si adagiò Audrey Hepburn nella pellicola Love in the Afternoon.
Ma se è vero che questi oggetti custodiscono il fascino delle celeb che ne usufruirono, sono però anzitutto testimoni del pionieristico modello di ospitalità ideato da Mossier Ritz: caratterizzato appunto dall’arredare gli spazi esattamente come i clienti avrebbero adornato la propria abitazione, preservando la specificità di ogni ambiente e unendo l’eleganza al confort. Basti pensare che fu proprio il Ritz il primo hotel a offrire bagni privati e una linea telefonica in tutte le stanze.
La mostra a Palazzo Crespi
Per chi desiderasse portarsi a casa un frammento di storia del glamour, il martelletto di Artcurial batterà a Parigi dal 17 e 21 aprile. Se per i collezionisti il conto alla rovescia è già iniziato, il grande pubblico può rifarsi gli occhi, con una mostra che è un’immersione nel più lussuoso degli alberghi di lusso. A Milano, presso Palazzo Crespi, – dal 20 al 25 marzo- una selezione di 14 lotti ricostruisce un’atmosfera fatta di un’eleganza senza tempo. Un tavolo in stile regénce con variazioni fitomorfe, un servizio da tè col marchio dell’hotel, una tappezzeria con motivi di ispirazione mitologica o un letto in velluto blu e legno laccato nero. Non sono solo oggetti preziosi, ma schegge di storia capaci di farci sognare. E l’arte serve anche a questo.