Toulouse Lautrec. La Ville Lumière in mostra a Catania, fino al 3 giugno 2018 a Palazzo della Cultura.
Dopo il grande successo della mostra dedicata a Escher, Palazzo della Cultura di Catania celebra il percorso artistico di uno dei maggiori esponenti della Belle Époque con Toulouse Lautrec. La Ville Lumière.
Parigi, fine Ottocento: la vita bohémienne, gli artisti di Montmartre, il Moulin Rouge, i teatri, le riviste umoristiche, le prostitute. È questo l’accattivante mondo di Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901), genio artistico che divenne noto soprattutto per i suoi manifesti pubblicitari e i ritratti di personaggi che hanno segnato un’epoca rimanendo ben impressi nell’immaginario collettivo.
>> 150 opere tra manifesti, litografie, disegni, illustrazioni, acquerelli, insieme a video, fotografie e arredi dell’epoca riscostruiscono uno spaccato della Parigi bohémienne, riportando i visitatori indietro nel tempo.
L’esposizione è scandita in 11 sezioni tematiche, sempre in rapporto con i grandi cambiamenti storici, tecnologici, sociali e architettonici di Parigi alla fine del XIX secolo.
Lo studio dell’incisione e la tecnica della litografia
La prima sezione introduce il visitatore alla massima passione artistica di Toulouse-Lautrec: l’incisione, e più esattamente la litografia. Attraverso una serie eccezionale di opere (disegno preliminare, pietra litografica, prima stampa senza scritte, versione definitiva) è possibile seguire il processo creativo che porta alla realizzazione di una celebre incisione, destinata a fare da copertina a uno spartito: il protagonista dell’immagine è l’autore della musica, Desiré Dihau, suonatore di fagotto nell’orchestra dell’Opéra e parente di Toulouse-Lautrec. Lo vediamo impegnato in un assolo di fagotto nella litografia Pour Toi!… (1893).
Seguono tre sezioni dedicate alle Notti parigine.
Sezioni dedicate ai protagonisti delle più famose scene francesi di fine Ottocento: Jane Avril, Aristide Bruant e Yvette Guilbert.
Uno degli aspetti maggiormente conosciuti della produzione di Toulouse-Lautrec è la pubblicità realizzata per i locali notturni: con un’innovativa intuizione promozionale, Henri decide di mettere in evidenza i nomi degli artisti che si esibiscono sul palcoscenico, fissando in modo formidabile i tipi e i personaggi.
Toulouse-Lautrec intreccia relazioni amichevoli con la celebre stella del cabaret parigino Jane Avril, al punto da farsi immortalare in una celebre, ironica fotografia in cui indossa i vestiti della cantante. Toulouse-Lautrec la raffigura come una sofisticata mentre frequenta un caffè-concerto sul manifesto Divan Japonais (1893).
Uno dei massimi estimatori dei manifesti di Toulouse-Lautrec è il cantautore e cabarettista Aristide Bruant: Henri definisce la figura del cantante attraverso una serie di stampe e di litografie, tra cui Aristide Bruant nel suo cabaret (1893), dove lo rappresenta con il suo mantello voluminoso, cappello a larga tesa e una sciarpa rossa intorno al collo.
Indimenticabile è la figura di Yvette Guilbert, soprannominata la Diseuse (la fine dicitrice): in scena il suo segno distintivo erano lunghi guanti neri fino al gomito. Affascinato dalla personalità dell’attrice e cantante, Toulouse-Lautrec le dedica un album di litografie, integralmente presente in mostra.
I disegni dall’adolescenza alla maturità
Una serie di disegni a matita e a penna di travolgente freschezza e mordente incisività: per tutta la vita l’artista francese ha trovato nel disegno un mezzo di espressione immediato, insostituibile. I disegni sono soprattutto schizzi di personaggi: volti, atteggiamenti, silhouettes, caricature. In mostra anche il ritratto del padre, conte Adolphe de Toulouse-Lautrec, e l’arguto foglio in cui il pittore si rappresenta impietosamente nudo (Toulouse-Lautrec Nu, 1894).
Le riviste satiriche
Un aspetto importante dell’arte di Toulouse-Lautrec è la collaborazione editoriale. La rapida diffusione delle riviste illustrate è un segno di come i parigini della Belle Époque avessero sempre più tempo libero da dedicare alla lettura. I journaux humoristiques, di cui “Le Rire” è stato probabilmente il maggior successo, puntano sulla satira politica, sulla corruzione e gli scandali militari, insieme al gossip sui personaggi più in vista. Nel 1893 Toulouse Lautrec pubblica alcune vignette sul settimanale “L’Escaramouche” (la scaramuccia), che ha come redattore Georges Darien, di tendenze anarchiche. Compaiono soggetti teatrali, fra cui la scena della tragedia che ha come protagonista Sarah Bernhardt, ma anche immagini di satira policia e sociale. In una, dall’esplicita didascalia “Un rozzo! Un autentico rozzo!” compare il padre di Toulouse Lautrec che trangugia avidamente e volgarmente un panino.
Il Moulin Rouge e gli spettacoli parigini
La sezione è dedicata al mondo degli spettacoli, dal Moulin Rouge all’Opéra, dedicata al variegato mondo dell’intrattenimento di fine Ottocento, dalle scene popolari del cabaret fino alle rappresentazioni più impegnative di tragedie greche o di concerti all’Opéra. Diceva Toulouse-Lautrec: «Non importa quale sia lo spettacolo. A teatro sto sempre bene!». Nelle sue scene teatrali Lautrec riesce a rendere l’intensità dei drammi e delle commedie con movimenti efficaci ed energici contrasti di luci e ombre che traggono ispirazione sia dalle xilografie giapponesi sia dai palchi teatrali di Daumier.
>> A proposito di teatro: forse i miei concittadini catanesi dovrebbero rimurginare sull’importanza di questa forma artistica e sul rispetto che le si dovrebbe portare. Mi riferisco alla tremenda figura che la città ha fatto al Metropolitan di Catania durante lo spettacolo di Raoul Bova e Chiara Francini.
Cavalli e cavalieri
L’amico editore Thadée Natanson ricorda: «Henri amava gli animali meno delle donne ma più degli uomini. Andava pazzo per i cavalli e non si era mai consolato di non poterli montare». Cresciuto nell’ambiente dell’alta aristocrazia di provincia, Toulouse-Lautrec ha una grande passione per i cavalli. Alcuni disegni di questa sezione risalgono agli anni dell’adolescenza, e dimostrano la straordinaria precocità dell’artista. Diversi anni dopo, nella primavera del 1899, il pittore era stato ricoverato in una clinica per malattie mentali per disintossicarsi dall’alcol e liberarsi dai pesanti attacchi di delirio. Per ottenere la dimissione dalla casa di cura, Toulouse-Lautrec realizza numerosi disegni, spesso dedicati ai prediletti cavalli. La litografia Il fantino (1899) è tratta da uno di questi lavori.
Libri e collaborazioni editoriali
Il talento di Toulouse Lautrec è molto richiesto in campo editoriale, nelle riviste umoristiche a grande diffusione ma anche libri di pregio e copertine per spartiti musicali. Un particolare impegno editoriale coinvolge l’artista per le illustrazioni di Au Pied du Sinaï una raccolta di racconti che descrive – a volte con umor nero – la vita nelle comunità ebraiche di vari paesi europei del giornalista. L’autore è Georges Clemenceau, futuro presidente della Repubblica francese. Nel 1897 Toulouse-Lautrec realizzò le litografie per la copertina e le illustrazioni del libro. L’edizione di lusso conteneva dieci litografie, ciascuna stampata quattro volte su carta diversa, e quattro litografie supplementari che erano state rifiutate per l’edizione corrente.
La Revue Blanche
Questa parte della mostra è dedicata alle frequentazioni intellettuali di Toulouse-Lautrec: il rapporto con poeti, editori, facoltosi mecenati è in un certo senso l’altra faccia dell’artista bohemien, perso nei bicchieri di assenzio delle notti parigine. Nell’ufficio e nelle abitazioni dei direttori della Revue Blanche si svolge gran parte della vita sociale parigina e qui Toulouse-Lautrec stringe diverse amicizie con scrittori e intellettuali e nel 1895 disegna un manifesto per la rivista (La Revue Blanche, 1895), in cui compare l’affascinante Misia Natanson, moglie dell’editore.
Toulouse e le donne
Una diversa produzione del pittore è quella più raccolta, intima, costituita da ritratti di donne sole, silenziose, osservate senza la minima intenzione caricaturale o di vignetta cronachistica. La mostra si chiude con le delicate opere dedicate a questo tema. Nessun artista, prima Toulouse-Lautrec, aveva saputo cogliere le passioni represse, la solitudine, il desiderio di una vita migliore che si nasconde sotto la sensualità forzata e la seduzione “professionale” di cantanti, attrici o prostitute, osservate senza ironia o moralismi. Come avviene nella letteratura francese contemporanea (dai romanzi di Flaubert alle novelle di Maupassant), soggetti e personaggi solitamente considerati scandalosi o immorali, sono riscattati dall’arte. A Toulouse-Lautrec piace l’ambiente frivolo dei bordelli e tra il 1892 e il 1895 trascorre intere settimane nelle maison closes vicine all’Opéra e alla Borsa di Parigi. Qui osserva le ragazze per ore, mentre riposano, giocano a carte o si truccano: soprattutto, in loro compagnia non deve vergognarsi del suo aspetto. La disinibita spontaneità di queste donne le rende ai suoi occhi le modelle ideali. Il ciclo più completo è costituito dalle litografie a colori dell’album Elles (“Loro”) del 1896 capolavori della incisione francese del tardo Ottocento: in mostra il frontespizio e la litografia Donna alla tinozza. Tra le immagini femminili evocate da Toulouse-Lautrec, affiora infine anche il sogno di un amore impossibile, la misteriosa signora incontrata in un viaggio per nave ed evocata con grande delicatezza nella litografia intitolata La passeggera della cabina 54 (1896).
«La mostra Toulouse Lautrec. La Ville Lumière, – ha dichiarato Enzo Bianco, Sindaco di Catania – è il segno concreto di una programmazione continua delle politiche culturali intraprese negli ultimi cinque anni, sinora segnata da una straordinaria partecipazione di pubblico. Continuando la “galleria ideale” di grandi Maestri della Storia dell’Arte, è ora la volta di Toulouse-Lautrec, artista tanto sfortunato, – la sua precaria salute sarà causa della prematura scomparsa a 37 anni –, quanto talentuoso e raffinato nel cogliere e descrivere il mondo dello spettacolo, i bagliori delle luci della ribalta, i colori dei caffè e degli altri luoghi della vita culturale notturna e bohémienne di Parigi. I visitatori, che godranno delle 150 opere provenienti dall’Herakleidon Museum di Atene, sperimenteranno stati d’animo contrastanti e verranno travolti dallo spirito raffinato dell’artista. Catanesi e turisti potranno tuffarsi dentro un intenso spaccato del mondo di Henri de Toulouse, visconte di Lautrec, interprete del fermento artistico della capitale francese tra Otto e Novecento, delle sue notti, dei suoi artisti, delle sue donne, dei suoi intellettuali (tra cui Stéphane Mallarmé); e, ne sono certo, usciranno arricchiti da quest’incontro con uno degli artisti più innovativi del mondo dell’arte moderna. Catania, anche città del Liberty, è pronta a rendere omaggio a uno dei maggiori figli della Belle Époque».
Toulouse Lautrec. La Ville Lumière
a cura di Stefano Zuffi
presso Palazzo della Cultura, Catania
dal 7 febbraio al 3 giugno 2018