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Fotosequenze che hanno fatto la storia della fotografia. Da Agnetti a Schifano, a Milano

Aldo Tagliaferro l'IO RITRATTO, 1977. riporto fotografico su tela emulsionata, cm. 54 x 87,5 Aldo Tagliaferro l'IO RITRATTO, 1977. riporto fotografico su tela emulsionata, cm. 54 x 87,5
Aldo Tagliaferro l'IO RITRATTO, 1977. riporto fotografico su tela emulsionata, cm. 54 x 87,5
Aldo Tagliaferro
l’IO RITRATTO, 1977. riporto fotografico su tela emulsionata, cm. 54 x 87,5

Vito Acconci, Vincenzo Agnetti, Peter Hutchinson, Duane Michals, Dennis Oppenheim, Gina Pane, Mario Schifano, Aldo Tagliaferro. Una accuratissima selezione di dieci opere che hanno fatto la storia della fotografia del secondo novecento. Osart Gallery di Milano, dal 29 marzo al 26 maggio 2018, presenta PHOTOSEQUENCES, a cura di Daniela Palazzoli. Un’esposizione che permetterà il dialogo tra artisti di poetiche e movimenti differenti accomunati tra loro dal mezzo con cui raccontano se stessi, la fotografia, la fotosequenza.

Mario Schifano Senza titolo (Polaroid), 1973-74, ventitré Polaroid a colori su cartoncino, cm. 50 x 70
Mario Schifano
Senza titolo (Polaroid), 1973-74, ventitré Polaroid a colori su cartoncino, cm. 50 x 70

Il concetto di foto sequenza come medium per compiere un viaggio introspettivo all’ interno della propria esistenza, coinvolgendo in primis lo spettatore cui l’artista riserva una funzione non più solo contemplativa, ma attiva.
Animata da un ritmo narrativo l’immagine conferisce all’opera statuto di vero e proprio racconto, una finestra vista mare sulla poetica di ogni personalità artistica.

Peter Hutchinson per esempio, viene considerato il più rappresentativo della cosiddetta “Narrative Art” soprattutto per il suo modo innovativo con cui distanzia il rapporto tra fotografia e scrittura.
L’opera The Visit (1972), per l’appunto, costruisce il percorso che la nostra mente può compiere sia quando osserviamo un’immagine che quando, invece, ci affidiamo al solo percorso guidato dal significato delle parole.

Nelle sequenze di Vito Acconci (Margins, 1969), Gina Pane (Je, 1972) e Dennis Oppenheim (2 image transfer drawing, 1975) è evidente il riferimento alla Body Art, in cui il corpo umano, rappresentato anche nella sua sfera emotiva, diventa la modalità attraverso cui gli artisti studiano se stessi e gli esseri umani.

Spostandoci sul versante italiano, le opere di Vincenzo Agnetti (Autotelefonata, 1974), Mario Schifano (Polaroids, 1974) e Aldo Tagliaferro (Io ritratto, 1979) affrontano in modo innovativo e dialettico la fatidica avanzata dei mass media e la conseguente riflessione psicologica che investe il loro pensiero.
Fu proprio nel 1974 che questi tre grandi artisti parteciparono a “Fotomedia”, presso il Museum am Ostwall di Dortmund, curata da Daniela Palazzoli, grazie alla quale la fotografia concettuale italiana ottenne uno dei primi riconoscimenti nel panorama artistico mondiale.

Vito Acconci Margins, 1969, 13 elementi composti da gesso smalto, fotografia e stampa ai sali d'argento, cm. 241,3 x 241,3
Vito Acconci
Margins, 1969, 13 elementi composti da gesso smalto, fotografia e stampa ai sali d’argento, cm. 241,3 x 241,3

“Quando voi guardate le mie fotografie state guardando i miei pensieri.” (Duane Michals)
Emblematica è la citazione del fotografo statunitense che, attraverso l’opera “Il ritratto di Bill Brandt” (1973), sequenza costituita da nove immagini disposte circolarmente, rivela la superlativa creatività fotografica, mezzo inesauribile di curiosità e sentimento, che invita ad abbandonarci ad un flusso di idee, immagini ed emozioni che accomuna narratore e narratario, “l ‘io partecipa all’altro”.

Informazioni utili

PHOTOSEQUENCES
Milano, Osart Gallery
Corso Plebisciti, 12
29 marzo 2018 – 26 maggio 2018
Inaugurazione: mercoledì 28 marzo, ore 18.30
Orari: da martedì a sabato, 10.00 – 13.00, 14.30 – 19.00
Ingresso libero
Informazioni:
T. 025513826
info@osartgallery.com
www.osartgallery.com
www.facebook.com/osartgallery
www.instagram.com/osart_gallery

Vito Acconci, Vincenzo Agnetti, Peter Hutchinson, Duane Michals, Dennis Oppenheim, Gina Pane, Mario Schifano, Aldo Tagliaferro grande collettiva a Milano

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