Arrivano le aste di primavera, l’intensa stagione di mercato che Bertolami Fine Arts aprirà, come sua consuetudine, a Londra.
Le sessioni di vendita della casa d’aste romana saranno inaugurate il 19 aprile da un’asta di arte asiatica che offre uno spunto di riflessione sul ruolo del collezionismo come strumento di comprensione e collegamento tra culture distanti eppure curiose di conoscersi. Tutti gli oggetti posti all’incanto provengono infatti da collezioni di uomini e donne della vecchia Europa innamorati dell’Oriente.
«Cinquantasette dei settantadue lotti in catalogo provengono dalla collezione di una signora appartenente a una nobile famiglia olandese trapiantata in Indonesia – spiega Francesco Morena, responsabile del dipartimento di arte asiatica e tribale di BFA – il resto della raccolta sarà presentato a maggio nella nostra sede romana di Palazzo Caetani Lovatelli. È un compendio di arte cinese e indonesiana che ci ha colpito sia per il gusto finissimo che per la capacità di raccontare attraverso gli oggetti i tratti salienti di una cultura».
In effetti, attraverso scelte di tipo collezionistico la nobile signora riesce a tracciare un puntuale profilo di una civiltà, quella indonesiana, costretta dalla sua posizione geografica all’impegnativo confronto con l’India e la Cina, i giganti di plurimillenaria cultura che abbracciano geograficamente i paesi del Sud Est asiatico. In particolare, la collezionista appare interessata a documentare la fitta trama di relazioni stabilitesi nei secoli tra manifatture artistiche cinesi e autoctone.
Nella raccolta compaiono gli avori e la preziosa ceramica cinese, sia gli uni che le altre ricercatissimi dalle élites dell’arcipelago. A volte la collezionista mette a segno colpi da maestra riuscendo a rintracciare oggetti chiaramente destinati alla corte imperiale e arrivati sulle isole attraverso imprevisti percorsi. Più spesso la sua attenzione è attratta dal vasellame che le manifatture cinesi cominciano ben presto a produrre sforzandosi di interpretare il gusto e le necessità della clientela dell’arcipelago. E non possono mancare le testimonianze della produzione locale, sia quando, ispirandosi ai maestri cinesi, riesce persino a eguagliarne la perizia tecnica e il gusto raffinato, sia quando esprime un’arte originale che rimanda a specificità tutte indonesiane.
L’esame della collezione rivela un continuo rimpallo di influenze reciproche tra Cina, India, Europa e Sud Est asiatico, mondi che entrano in contatto scambiandosi oggetti e che da quello scambio escono arricchiti e cambiati. Una storia ben narrata nel catalogo della prossima asta di arte asiatica di Bertolami Fine Arts.
Una selezione di Top Lot
UN PIATTO DESTINATO ALL’IMPERATORE
Cina, fornaci di Jingdezhen, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795)
Porcellana con invetriatura rossa, cm. 4,5 x 20,8
Lotto 16 – £ 2.800/3.800
Nel corso della seconda metà del XVIII secolo, gli esperimenti dei ceramisti cinesi nell’uso del rame per la decorazione delle porcellane produssero pezzi di squisita perfezione, alcuni dei quali espressamente destinati alla corte del raffinato imperatore Qianlong . È il caso dell’elegante piatto monocromo rosso a sang de boeuf che mostra sulla base la marca del regno: Dai Qing Qianlong nianzhi (realizzato durante il regno di Qianlong dei grandi Qing).
LA PICCOLA CIOTOLA DI GIADA
Cina, dinastia Qing (1644-1911), regno di Jiaqing (1796-1820)
Giada intagliata, cm 3,5 x 11,4
Lotto 25 – £ 2.800/3.800
Intagliata in un unico blocco di giada verde, la ciotola porta incisa al centro della base la scritta Jiaqing nianzhi (fatta negli anni del regno dell’imperatore Jiaqing)..
Figlio dell’imperatore Qianlong, Jiaqing salì al trono nel 1796. Come tutti gli imperatori della dinastia Qing, fu amante delle arti. La produzione di manufatti artistici durante il suo mandato si caratterizza per una qualità molto alta, come dimostrato da questa fascinosa ciotola, semplice eppure elegante, certamente destinata all’utilizzo a corte.
BELLO COME UN AVORIO CINESE
Indonesia, fine del XIX – inizio del XX secolo
Avorio intagliato, cm 69
Lotto 29 – £ 4.600/5.500
La qualità dell’intaglio di questo rilievo su zanna di elefante è in grado di rivaleggiare con i pregiati avori cinesi dei primi del ‘900. L’anonimo maestro indonesiano utilizza una zanna d’elefante per dare vita a una concitata scena di battaglia tra divinità. L’iconografia, di difficile interpretazione, potrebbe essere tratta dal Bharatayuddha, la versione indonesiana del Mahabharata, il grande poema indiano che ha rappresentato per gli artisti indonesiani un’inesauribile fonte di ispirazione.
DECÒ CINESE
Lampada in avorio intagliato e dipinto, legno intagliato e laccato, metallo dipinto, alt. cm 32
Cina, prima metà del XX secolo
Lotto 28 – £ 2.800/4.600
Il lume-scultura firmato Jing Yeqi zhi, (fatto da Jing Yeqi) rappresenta una preziosa testimonianza dei vertici raggiunti in Cina nella prima metà del ‘900 nella lavorazione dell’avorio, oltre a essere un originale esempio di reinterpretazione orientale dello stile Decò.
CERAMICA CINESE PER IL SUD EST ASIATICO
Grande piatto
Cina, fornaci di Longquan, dinastia Ming (1368-1644), XIV-XV secolo
Ceramica di tipo céladon, diam. cm 35
Lotto 5 – £ 1.900/2.800
Il grande piatto a decorazione geometrica rivestito da una spessa invetriatura verde oliva è un tipico prodotto cinese per l’esportazione verso il Sud-Est asiatico e l’Asia occidentale, costituita essenzialmente da grandi piatti adatti alla mensa tradizionale delle culture islamiche.
Un esemplare analogo è conservato nelle collezioni storiche del Topkapi Saray Museum di Istanbul e un altro nel Musée National de Céramique di Sèvres
CAPOLAVORI PER L’ESPORTAZIONE
Zuppiera con coperchio e vassoio
Cina, fornaci di Jingdezhen, dinastia Qing (1644-1911), regno di Qianlong (1736-1795), 1770-1780 circa
Porcellana di tipo Famiglia Rosa: zuppiera, cm 12 x 17; piatto, diam. cm 24,5
Lotto 21 – £ 1.900/2.800
Come si è visto, i ceramisti cinesi declinavano il loro talento con straordinaria duttilità, creando piccoli capolavori per l’esportazione pensati per adattarsi ai gusti e ai costumi di una clientela proveniente da ogni parte del mondo. La deliziosa zuppiera settecentesca a forma di melagrana posta all’incanto da BFA è uno squisito esempio della produzione di vasellame in porcellana destinato alla committenza europea. Un pezzo di grande successo, ancora oggi replicato anche da manifatture europee e statunitensi.
UN DONO PREZIOSO
Parte di servizio da tavola
Cina, fornaci di Jingdezhen, dinastia Qing (1644-1911), 1818 circa
Porcellana con decoro policromo, piatti ovali da cm 15,5 x 20 a cm 25 x 40; piatti circolari diam. da cm 20 a cm 25
Lotto 22 – £ 4.600/5.500
Gli undici pezzi da cui è costituito il lotto 22 fanno parte di un famoso servizio realizzato dalle fornaci di Jingdezhen nel 1818 circa. Esso fu commissionato dal sultano della penisola di Malacca per farne dono a Constantjn Johan Wolterbeek (1766-1845), ammiraglio olandese che in quell’anno fu designato governatore di Malacca dopo ventitré anni di dominio britannico. Una parte consistente del servizio si trova ancora nelle proprietà dei discendenti della famiglia Wolterbeek.
Al centro di ogni elemento compare lo stemma araldico del destinatario del dono (una tigre rampante sulla sinistra e un elefante rampante sulla destra che sorreggono uno scudo con le lettere “CJW”).
La decorazione a smalti policromi e oro riprende un tipologia di ornato messo a punto dalla manifattura inglese di Worcester nel 1770 circa, a sua volta ispirata dalle porcellane giapponesi Imari.
ARMI GIOIELLO
Impugnatura di Kriss – Bali, prima metà del XIX secolo
Argento dorato con pietre incastonate, alt. cm 15,5
Lotto 34 – £ 950/1400
I migliori esemplari di kriss balenesi sembrano più dei gioielli che delle armi.
Nella collezione della nobildonna olandese spicca un’impugnatura in argento dorato finemente cesellata e impreziosita dall’inserimento di pietre di diversi colori a cabochon.
Vi si raffigura la divinità induista Batara Bayu, un’iconografia frequente nelle impugnature di kris poiché si credeva tenesse lontani gli spiriti malefici.
Impugnature di queste dimensioni e raffinatezza era quasi sempre destinate ai membri della corte.
Un esemplare di analoga fattura si trova al Metropolitan Museum di New York (inv. 2008.422); un altro è conservato nel Pacific Asia Museum (inv. 1988.67.14).
HENDRA GUNAWAN
(Bandung, Indonesia 1918 – Bali 1983)
Donna con canestro di frutta
Olio su tela, 196 x 64 cm
Lotto 57 – £ 55.000/64.000
La collezionista olandese protagonista dell’asta di Bertolami Fine Arts si mostra curiosa di avvicinarsi anche a espressioni più moderne dell’arte del paese in cui la sua famiglia si era stabilita e che considerava la sua vera patria. Nella sua raccolta compaiono alcuni dipinti di protagonisti della pittura indonesiana del ‘900 scelti con gusto sicuro. Spicca in particolare una grande tela di Hendra Gunawan, artista di fama internazionale in suggestivo equilibrio tra modi della pittura tradizionale indonesiana e un’aggiornata riflessione sulle novità dell’arte occidentale.
LEE MAN FONG
(Guagzhou, China 1913 – Jakarta 1988)
Colombe
Olio su legno, 80 x 40 cm
Lotto 55 – £ 7.500/9.250
Pur essendo cinese di nascita, Lee Man Fong ha svolto la sua carriera prevalentemente in Indonesia, paese che ha sempre considerato la sua patria d’elezione. Artista apprezzato anche in Europa, dove lavorò negli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale, è stato uno dei protagonisti della pittura indonesiana del ‘900. Viene anche ricordato per il prestigioso ruolo di pittore di corte attribuitogli dal Presidente Sukarno.
Bertolami Fine Arts
Asta XLII
ARTE ASIATICA DA COLLEZIONI PRIVATE EUROPEE
In primo piano: arte cinese e arte indonesiana a confronto nella collezione di una nobildonna olandese.
19 aprile 2018 ore 14,00 BST (ora di Londra)
The Bloomsbury
16-22 Great Russell Street, Londra WC1B 3NN
Esposizione:
13 – 18 aprile 2018 ore 10,00-13,00 / 15,00-19,00 BST
63 Compton Street – Apartment 2, Londra EC1V 0BN
Info:
Tel. +39 06 32609795 – +39 06 3218464 – +44 0 2079307558
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