Lutto nel mondo del cinema. Si è spento all’età di 82 anni Isao Takahata il grande regista giapponese co-fondatore insieme a Hayao Miyazaki dello Studio Ghibli e autore del capolavoro indimenticabile e commovente “La tomba delle Lucciole”.
Takahata ha firmato anche serie televisive note in tutto il mondo, tra le quali Heidi (1974), Conan il ragazzo del futuro (1978), Anna dai Capelli Rossi (1979), Lupin III.
Il capolavoro cinematografico di Takahata è La Tomba delle lucciole uscito nel 1988. Seguono il delicato Pioggia di ricordi (1991), Pom Poko (1994), I miei vicini Yadamas (1999) fino a La storia della Principessa Splendente (2009), che ha ottenuto una nomination agli Oscar nel 2014 come miglior film animato.
Isao Takahata, la biografia
Takahata nasce nella prefettura di Mie il 29 ottobre 1935, anche se trascorre gran parte della sua infanzia e adolescenza nella prefettura di Okayama. Cresce in un ambiente dove ha la possibilità di accostarsi sin dall’infanzia alla letteratura e alla musica, ed uno dei suoi primi interessi è la storia dell’arte, che intraprenderà come percorso di studio.
Conclusi gli studi superiori si immatricola alla prestigiosa Università di Tokyo, iscrivendosi al corso di letteratura francese e conseguendo una laurea nel 1954. Grande ammiratore della poesia di Prévert, che scopre durante il periodo universitario, tanto che più avanti cura la traduzione delle sue opere dal francese al giapponese.
Una raccolta di questi lavori è stata pubblicata alla fine del 2004. Durante il periodo universitario nasce in lui un interesse per la storia del cinema e prende parte al club di studi cinematografici e scrive articoli sul cinema su una rivista studentesca.
È particolarmente interessato al cinema francese e scopre in Prévert non solo il poeta ma anche lo sceneggiatore, ed il suo lavoro con l’animatore Paul Grimault. Nel 1953 esce in Francia La Bergère et le ramoneur di Grimault e Prévert, un’opera di grande portata ma rinnegata dai suoi autori – in questa versione – perché poco curata e incompleta.
Nonostante questo il film viene comunque proiettato in Giappone due anni dopo, affascinando fortemente il pubblico. Per Takahata questo film è un’illuminazione, poiché l’animazione giapponese era ancora saldamente legata al modello disneyano. La Bergère et le ramoneur diventa per lui un punto di partenza per esplorare tutto ciò che il cinema d’animazione consente di fare.