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Peccioli museo a cielo aperto. Sei racconti d’autore per sei inedite installazioni

Le parole scaldano 2004 Vetro, inox, travertino, bisazza, acqua 600x500x340 Courtesy Comune di Quarrata Le parole scaldano 2004 Vetro, inox, travertino, bisazza, acqua 600x500x340 Courtesy Comune di Quarrata
Le parole scaldano 2004 Vetro, inox, travertino, bisazza, acqua 600x500x340 Courtesy Comune di Quarrata
Le parole scaldano 2004
Vetro, inox, travertino, bisazza, acqua
600x500x340
Courtesy Comune di Quarrata

Sabato 21 aprile inaugura “VOCI”, un progetto artistico-letterario nato dalla collaborazione del Comune di Peccioli (Pi) con la Fondazione Peccioliper. Nel cuore della Toscana si sono incontrati sei tra i più noti scrittori italiani contemporanei -Laura Bosio, Mauro Covacich, Maurizio de Giovanni, Romano De Marco, Ferruccio Parazzoli, Laura Pugno- e la pratica artistica di Vittorio Corsini. Racconti inediti danno vita a sei installazioni permanenti che, a partire dalla cittadina di Peccioli, si snodano tra i borghi circostanti creando percorsi inattesi.

“Voci” nasce dalla volontà di creare all’interno del territorio del Comune di Peccioli un percorso artistico-letterario che accompagni alla scoperta di luoghi nuovi e inesplorati. A ciascuno scrittore è stato chiesto di costituire un tassello di questo percorso, scrivendo un racconto a partire dalle suggestioni nate dall’ incontro con alcuni edifici religiosi del territorio, per lo più costruiti in prossimità di piccoli borghi, ognuno con una propria storia e identità. Trasposte in forma audio dagli stessi autori, queste storie tornano al luogo che le ha generate e trovano modalità di ascolto attraverso sei nuove opere concepite appositamente da Vittorio Corsini e installate all’interno del Campanile della Chiesa di San Verano, della Chiesa della Madonna del Carmine e della Chiesa delle Serre a Peccioli, nella Chiesa di San Giorgio a Cedri, nella Cappella dei Santi Rocco e Sebastiano a Fabbrica, nell’Oratorio della Santissima Annunziata a Ghizzano.

I have head 2004 segatura su pavimento ambiente Courtesy Palazzo delle Papesse Centro Arte Contemporanea Ph. Paolo Emilio Sfriso
I have head 2004
segatura su pavimento ambiente
Courtesy Palazzo delle Papesse Centro Arte Contemporanea
Ph. Paolo Emilio Sfriso

Da circa un trentennio, infatti, l’Amministrazione Comunale porta avanti un progetto che interseca l’arte contemporanea con il territorio e la sua identità. Grazie ad una serie di interventi ad hoc di artisti contemporanei (tra questi Nagasawa, Dubosarsky-Vinogradov, Garutti e lo stesso Corsini), si è costituito nel tempo una sorta di museo a cielo aperto che ha stabilito nuove relazioni con il paesaggio circostante arricchendolo di elementi che si intrecciano con la storia e le tradizioni locali.

La ricerca di Vittorio Corsini si estende attraverso tre decenni di intensa attività nel campo della scultura e dell’installazione; fin dagli inizi si concentra sul concetto e sui modi dell’abitare, sulle dinamiche che interessano la vita negli spazi domestici e negli spazi pubblici e sullo spazio fisico come metafora di incontro tra l’individuo e la collettività. Parafrasando le parole di Corsini, è importante che la scultura pubblica sappia dialogare con la comunità, che possa assumere una dimensione umana e sociale, di scambio e di relazione.

La parola da sempre è uno degli elementi fondanti della ricerca di Vittorio Corsini. Nel 2007 collabora per la prima volta con uno scrittore per “Chi mi parla”, un lampione con seduta che racconta le storie degli abitanti del luogo. Nel 2011, avvalendosi nuovamente dell’ausilio di due scrittori realizza per il MACRO di Roma “Xenia”, un luogo di sosta ritagliato sulla terrazza del museo, dove le vibrazioni di una staccionata trasformano i racconti in suono.

I have head 2004 alluminio verniciato, lampada ambiente Courtesy Sergio Rossi Ph. Paolo Emilio Sfriso
I have head 2004
alluminio verniciato, lampada
ambiente
Courtesy Sergio Rossi
Ph. Paolo Emilio Sfriso

LE OPERE

“E non per vendetta” è il titolo dello scritto di Laura Bosio. Narratrice dell’anima, in questo racconto come nei suoi libri sceglie una donna come protagonista della storia. Liuba è una ragazza ucraina che fugge dalle violenze della guerra. Approda a Peccioli e grazie all’ aiuto del parroco della Chiesa del Carmine dà inizio a una nuova vita. Corsini coglie del racconto della Bosio la dimensione corale e predispone all’ ingresso della chiesa due sedute a semicerchio che si fronteggiano. L’elemento posto al centro diffonde la voce narrante dell’autrice.

La scrittura di Mauro Covacich dialoga in modo intenso con l’arte come testimonia la pentalogia che realizza tra il 2003 e il 2011. “Il sagrato è protetto da due lecci. Sul tronco di entrambi un’antica ferita. Due alberi gemelli castigati dallo stesso fulmine, sopravvissuti allo stesso incendio, in cima a questa altura che sembra una nuvola sospesa sulla campagna, e invece è terra, invece è Toscana”. Così Covacich inizia il suo racconto, accompagnandoci all’ interno della Chiesa delle Serre di Peccioli. Credo è un monologo interiore, una preghiera laica lucida, spietata, a tratti disperata che tuttavia non abbandona la speranza. Corsini restituisce visivamente il rigore della scrittura di Covacich collocando all’ interno della chiesa delle panche di pietra. A “parlare” dall’ alto di un ponteggio di ipotetici lavori in corso, un asse in legno che vibra.

Maurizio de Giovanni è autore di una fortunata serie di romanzi che ha come protagonista il commissario Ricciardi e di un’altra saga altrettanto celebre “I bastardi di Pizzofalcone”, un filone del police procedural ambientato a Napoli. Per questo progetto firma “Il segno della Madonna”. La storia, ambientata all’ interno della Chiesa di San Giorgio a Cedri, racconta un’improbabile conversazione tra due anziani personaggi, Giuseppe e Guido, in merito alla “scomparsa” di un prezioso dipinto: la Madonna dell’Umiltà di Beato Angelico. “Sono molto diversi fra loro, i due anziani. Uno se ne sta dritto, composto, i capelli grigi tirati all’ indietro e gli occhiali di corno, le mani in grembo. L’altro è un po’ curvo, la chioma candida disordinata sulla nuca e sulle spalle, una specie di mantello scuro addosso. Le mani gli tremano un po’ (…)”. L’installazione di Corsini è un invito a riflettere sul paradosso diacronico messo in scena dallo scrittore.

Si intitola “L’ora della verità” il racconto di Romano De Marco, uno dei più apprezzati scrittori italiani di genere poliziesco, noir e, più di recente, thriller. Il giallo si consuma durante la visita di un famoso quanto attempato scrittore, il professor D’ Eramo, ad uno dei monumenti simbolo di Peccioli, il Campanile della Chiesa di San Verano. “È la storia di una ragazza che si suicidò, gettandosi proprio da una di queste aperture.” D’ Eramo lo guardò, finalmente incuriosito. “Aveva vent’ anni, ed era di qui, di Peccioli. Sin da bambina sognava di diventare una scrittrice di romanzi (…)”. Corsini fa correre la voce di De Marco lungo il corrimano delle scale che danno accesso alla torre. Il suono ci conduce idealmente fino alla sommità del Campanile; lì De Marco svela il finale della sua storia.

Ferruccio Parazzoli è uno dei più significativi scrittori contemporanei, i suoi romanzi si caratterizzano per una costante attenzione ai problemi etici e per il capovolgimento del fantastico e del metafisico nell’ umile quotidiano. Per predisporre le persone all’ ascolto della narrazione di Parazzoli “Prima della notte”, Corsini colloca sul fondo dell’Oratorio della Santissima Annunziata a Ghizzano due sedie e una scultura di marmo statuario. Le sedie poste vicine, ricreano quell’ atmosfera intima e privata che caratterizza la conversazione tra i due protagonisti del racconto: “(…) Questa che vede”, riprese il professore, “è la Santa dei Santi, il mio oratorio privato. Qui regna la pace. Vuole sapere da cosa erano ricoperte queste pareti prima che prolificasse questa colonia di Santi? Libri, soltanto libri, ormai inutili libri. La metamorfosi ebbe origine molti anni fa quando…” Si tolse gli occhiali, appoggiò il capo sulla spalliera della poltrona e cominciò a raccontare, come raccontasse un sogno (…)”.

“Ogni autore ha delle ossessioni che si ripropongono: io torno spesso a scrivere di natura, del rapporto tra l’uomo e gli animali, delle trasformazioni del pianeta, ma anche del rapporto che abbiamo con la morte e la scomparsa. Un’ambientazione ricorrente, per me, è il bosco”, dichiara la poetessa e scrittrice Laura Pugno in un’ intervista rilasciata in occasione del Premio Campiello 2017. L’incendio, il racconto che scrive per questo progetto, è la storia di Pietro un uomo che appicca incendi convinto di ritrovare, tra le fiamme del fuoco, il volto della figlia scomparsa. “Sapeva che era l’ultima volta, che appiccando quell’ incendio – in qualche modo, lo sapeva – sarebbe morto, anche se neanche adesso, sul prato della chiesa, con l’umido sotto e il cielo sopra, le sue ustioni erano mortali. Chiuse gli occhi, sentì qualcosa (…)”. L’altare della Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano a Fabbrica è cinto da un intreccio di rami e di foglie. Sedendoci su una delle panche il cespuglio si accende del rosso del fuoco e, dall’ altare che vibra, si diffonde la voce dell’autrice.

Informazioni utili

VOCI, Vittorio Corsini con Laura Bosio, Mauro Covacich, Maurizio de Giovanni, Romano De Marco, Ferruccio Parazzoli, Laura Pugno

Un progetto del Comune di Peccioli in collaborazione con Fondazione Peccioliper

Inaugurazione sabato 21 aprile 2018, Peccioli, P.zza del Popolo, dalle ore 11.30 alle ore 17.30.

Sedi espositive:
Chiesa del Carmine, Piazza del Carmine, Peccioli
Chiesa delle Serre, Le Serre, Peccioli
Chiesa di San Giorgio, Via di Cedri, Peccioli
Campanile della Chiesa di San Verano, Piazza del Popolo 1, Peccioli
Oratorio della Santissima Annunziata, Via Santa Maria, Ghizzano
Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano, Via Vittorio Veneto, Fabbrica
Ingresso libero.

Nei giorni di sabato 21 e domenica 22 aprile sarà a disposizione dei visitatori un bus-navetta gratuito per visitare le opere installate fuori dal centro storico di Peccioli. Il servizio osserverà i seguenti orari: sabato dalle ore 14.30 alle ore 17.30 (*); domenica dalle ore 10.00 alle ore 17.00 (*) [*partenza ultimo tour]. Gradita la prenotazione.

Per informazioni:
Fondazione Peccioliper, tel 0587 672158, da lunedì a venerdì 9-13 / 15-17; info@fondarte.peccioli.net; www.fondarte.peccioli.net; Ufficio informazioni e accoglienza turistica del Comune di Peccioli, tel. 0587 936423, martedì, giovedì, venerdì 10-13 e mercoledì, sabato, domenica 10-13 /15-17

Vittorio Corsini e i suoi scrittori. Museo a cielo aperto a Peccioli

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