La scultura Gazing Ball di Koons va in pezzi in una chiesa di Amsterdam e una pietra di Yoko Ono è stata rubata da una sua installazione al Gardiner Museum di Toronto.
Conclusione “esplosiva” per una mostra ad Amsterdam dedicata all’opera Gazing Ball dell’artista americano Jeff Koons. Un visitatore, infatti, l’ha distrutta accidentalmente proprio l’ultimo giorno.
>>“Gazing Ball” era una copia meticolosa di una pala d’altare del XVI secolo dell’artista italiano Pietro Perugino, Madonna e bambino con quattro santi, con l’aggiunta di una palla di vetro blu. Koons ha affermato che lo scopo della palla era quello di trasformare il lavoro in un’esperienza interattiva tridimensionale. “Diventi parte del dipinto e il dipinto diventa parte di te”, ha detto al Volkskrant in un’intervista poco prima che l’oggetto fosse messo in mostra lo scorso febbraio.
Ma ciò che è successo a Nieuwe Kerk la scorsa domenica pomeriggio non era probabilmente il tipo di interazione che Koons aveva in mente. “Stiamo ancora indagando esattamente su cosa sia successo”, ha detto il portavoce Martijn van Schieveen al Volkskrant. Ha aggiunto che il visitatore interessato era “profondamente scioccato, voleva toccare l’opera d’arte come molte altre persone a all’improvviso l’opera è andata in pezzi”. Van Schieveen non ha rivelato il valore dell’opera per ragioni assicurative rifiutandosi inoltre di commentare il motivo per cui i visitatori siano stati in grado di avvicinarsi così tanto. “C’erano le guardie e una linea sul terreno per limitare i visitatori”. Jeff Koons non ha ancora commentato l’accaduto.
Non è andata molto meglio per un ciottolo di spiaggia inciso a mano creato dall’artista concettuale Yoko Ono del valore di $ 17.500. L’oggetto è stato rubato dal Gardiner Museum di Toronto. La pietra reca le parole “Love Yourself” e faceva parte di un’installazione interattiva in tre parti intitolata Yoko Ono: The River.
Questa parte dell’installazione consiste in un insieme di pietre levigate dall’acqua e dal tempo con frasi diverse su ciascuna. Il sito web del museo descrive così la mostra: “I visitatori sono invitati a raccogliere una pietra e a tenerla, concentrandosi sulla parola, e poi a posare la pietra sul mucchio di altre pietre al centro della stanza”: non è infatti la prima volta che Yoko Ono coinvolge il pubblico rendendolo parte attiva delle sue opere, ma non si aspettava sicuramente che qualcuno se ne portasse a casa un pezzo.