Approda per la prima in Italia “Incognito” di Nick Payne, in scena al Teatro della Cometa di Roma fino al 22 di aprile. Lo spettacolo, che vede protagonista il cervello umano, restituisce una narrazione emozionante sull’enigma della nostra esistenza attraverso le storie di ventuno personaggi.
Dopo il grande successo nei teatri di Londra e New York, lo spettacolo Incognito di Nick Payne arriva finalmente in anteprima nazionale al Teatro della Cometa di Roma grazie ad una rappresentazione firmata dal regista Andrea Trovaso e co-prodotta da CARMENTALIA e GLI IPOCRITI-Melina Balsamo.
Il giovane drammaturgo inglese, da molti considerato il nuovo Tom Stoppard, aveva già accolto i favori di critica e pubblico con il successo internazionale di Costellazioni, incentrato sulle teorie della fisica quantistica. Questa volta, invece, al centro dell’indagine di Payne vi è l’organo umano più studiato, proprio perché ancora oggetto di mistero e fascino: il cervello.
Descritto da Isaac Asimov come “il pezzo di materia organizzato nel modo più meraviglioso di tutto l’universo conosciuto”, il cervello dà vita a tutti i nostri processi cognitivi e psichici, ossia al nostro modo di vedere e intendere il mondo, controllando memoria, linguaggio e il generale funzionamento della nostra attività corporea. Certamente, l’organo deve aver suscitato una forte attrattività anche nel drammaturgo, che, mescolando finzione e fatti reali, ha ripercorso il tracciato non lineare delle nostre sinapsi attraverso una partitura estremamente efficace.
Di fatti, lo spettacolo verte intorno a tre storie collegate fra loro, intelaiate meticolosamente in una sequenza frammentaria, in cui si snodano le vicende di ventuno personaggi, interpretati magistralmente da un cast composto da quattro attori: Graziano Piazza, Anna Cianca, Giulio Forges Davanzati e Désirée Giorgetti.
Una prova decisamente sfidante per la regia, che viene superata brillantemente attraverso la messa in moto di azioni incisive, ben calibrate da precisi cambi di scena e da un uso delle luci in grado ogni volta di valorizzare lo spazio scenico.
La scenografia minimale è funzionale alla messa in scena, offrendo numerose possibilità d’azione agli interpreti, che si muovono nello spazio fluidamente mentre la narrazione si dipana davanti agli occhi dello spettatore. Le storie intrecciate di personaggi diversi e lontani fra loro nel tempo, tra cui quella di Thomas Stoltz Harvey, il patologo che nel 1955 rubò il cervello di Albert Einstein dopo avergli eseguito l’autopsia, del paziente HM, il caso più studiato in ambito neuroscientifico poiché, sprovvisto di memoria a lungo termine, è stato costretto a vivere in un eterno presente, e della scrupolosa neuropsicologa Martha, prendono forma tassello per tassello, trascinando il pubblico nella serpeggiante sequenza narrativa.
Lo spettacolo, grazie al talento del drammaturgo di fondere complicate teorie scientifiche e filosofiche con più semplici esperienze quotidiane, coinvolge, avvolge ma allo stesso tempo fa riflettere, provocando un ampio spettro di emozioni nello spettatore. Si passa dal riso suscitato dalla comicità di alcune situazioni ordinarie, alla commozione di fronte a una melodia ricordata da chi memoria non ne ha più, alle riflessioni più esasperate sul ruolo che la memoria e la coscienza di sé occupano nel processo di soggettivazione.
L’Incognito di Payne, volgendo avanti e indietro dal caso particolare alla teoria universale, si dimostra essere in realtà una serie di incognite, che incontriamo tutti noi nella nostra vita e di cui non si può avere soluzione, ma che fanno tutte capo ad un unico e più ampio interrogativo, ossia il senso della nostra esistenza.
INCOGNITO
dal 4 al 22 aprile 2018
Teatro della Cometa di Roma
di Nick Payne
con Graziano Piazza, Anna Cianca, Giulio Forges Davanzati, Désirée Giorgetti
regia Andrea Trovato