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Dai mobili alle maioliche fino alle cornici. Tre cataloghi da Pandolfini

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La casa d’aste fiorentina Pandolfini settimana prossima esita tre cataloghi che spaziano dagli arredi alle cornici. Oggi, 13 aprile, apre l’esposizione dei lotti a Palazzo Ramirez-Montalvo (Borgo degli Albizi 26, Firenze).

La maison, che ha recentemente annunciato l’apertura del nuovo dipartimento “International Fine Art” affidato a Tomaso Piva (che si occuperà di selezionare e proporre arredi e oggetti d’arte di gusto internazionale) propone il 17  un catalogo di mobili e arredi intitolato “Quattro secoli di stile tra Italia e Francia”.

Mentre la mattina seguente sarà la volta delle maioliche e porcellane con pezzi che vanno dal Rinascimento fino al Settecento e nel pomeriggio di mercoledì sarà battuto il catalogo “L’arte di ornare i quadri: cornici antiche e dell’Ottocento” una interessante occasione per collezionisti e mercanti di trovare il “vestito” adatto per i propri dipinti.

Mobili e arredi

Il catalogo che sarà battuto il 17 aprile copre cinque secoli di produzione ebanistica, testimoniando da un lato la sobrietà degli arredi del quattrocento, e dall’altro l’opulenza dello stile Napoleone III, qui magnificamente rappresentato da un Armoire à médailles ispirato alle creazioni di André-Charles Boulle, in catalogo con la stima di 8.000/12.000 euro. Mobile elegante, di gusto prettamente internazionale, ha le due ante decorate rispettivamente con le figure di Socrate e Aspasia in ottone su fondo ebanizzato, come in ottone è anche la ricca decorazione di greche e girali che si dipana in modo simmetrico sull’intero fronte, mentre le medaglie, da cui il mobile prende il nome, sono ispirate alla storia di Re Luigi XIV.

Armoires Francia Napoleone III
Armoires Francia Napoleone III

Internazionale è anche il collezionismo a cui si rivolge la bella Coppia di medaglioni in avorio scolpito ad altorilievo con scene di putti danzanti all’interno di una importante cornice ebanizzata, la cui stima è di 10.000/15.000 euro. Di Scuola fiamminga del XVII, sono ispirati all’opera dello scultore fiammingo François Duquesnoy, uno dei massimi esponenti del Barocco romano che morì a Livorno nel corso di un viaggio alla volta della Francia.

Coppia di medaglioni fiamminghi XVII secolo
Coppia di medaglioni fiamminghi XVII secolo

E proprio a Livorno, circa due secoli dopo tra il 1830-40, nella bottega dei fratelli Della Valle veniva creato il bel Tavolino circolare con piano in scagliola raffigurante una scena di caccia al leone all’interno di una ricca cornice di gusto neoclassico, valutato 4.000/6.000 euro.
Restando in Toscana ritorniamo al XVIII secolo per ricordare la Console con piano rettangolare impiallacciato in marmo giallo di Siena che è in catalogo per la cifra di 10.000/15.000 euro. È un arredo importante, cui la ricchezza della decorazione scolpita, intagliata e dorata conferisce un grande impatto scenico e decorativo.

Consolle, Toscana XVIII secolo
Consolle, Toscana XVIII secolo

La vendita si completa e arricchisce da un interessante nucleo di mobili dell’Italia meridionale realizzati tra la metà del settecento e gli inizi dell’ottocento. Ma non solo mobili in catalogo: la raccolta, infatti, comprende anche oggetti d’arte, complementi d’arredo, specchiere, tappeti ed arazzi, testimonianze della creatività e della ricerca del bello che hanno contraddistinto in maniera particolare la produzione italiana.

Porcellane e Maioliche

Il dipartimento di Porcellane e Maioliche di Pandolfini apre questa sua nuova stagione con l’asta che propone pezzi che vanno dal Rinascimento fino al più raffinato Settecento. Il Secolo dei Lumi è presente con opere prestigiose e assai rare come il magnifico PIATTO di manifattura Meissen databile al 1730-1735 che presenta confronti solo nelle principali collezioni del genere. Decorato con il motivo ricco di simbologie orientali kakiemon unito a un motivo che simula una stoffa il piatto è proposto con una stima di 5000/7000 euro.

Meissen Kakiemon
Meissen Kakiemon

Anche le maioliche settecentesche sono molto ben rappresentate con opere di diverse manifatture,  si segnalano i lavori di manifattura pavese oggetto di una grande riscoperta da parte degli studiosi del settore. Su tutti segnaliamo un PIATTO con tesa a rilievo e base apoda convessa, decorato al centro del cavetto con due viandanti e un paesaggio montuoso che si apre dietro una quinta architettonica. La marca “A F con palme incrociate e corona” conferma la paternità ad Antonio Africa per le manifatture pavesi a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo, la stima è di 1.500/2.000 euro.

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Tra le opere più antiche si distinguono un’interessante e inedita coppia di albarelli con ritratto femminile e decoro minore alla porcellana opera di una bottega derutese del secolo XVI, ognuno in catalogo con la stima di 7.000/10.000 euro. Mentre, è di 20.000/30.000 euro la valutazione di un’inedita coppa emisferica su alto piede, istoriata con una scena raffigurante ”Susanna e i vecchioni”, arricchita sul retro da un cartiglio con sigla”.S. ;.S.“, databile al 1540 circa e ascrivibile a una bottega urbinate.

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Infine, uno splendido e raffinatissimo piatto di maiolica con decoro a vaghezze e gentilezze e tocchi di bianco di stagno su fondo berettino azzurro con, al centro del cavetto, un emblema araldico probabilmente della famiglia Della Rovere. Il piatto, attribuibile alla bottega Bergantini attorno al 1530 circa, è in catalogo per la cifra di 8.000/12.000 euro.

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Cornici antiche

E’ questa una delle vendite più attese della stagione, ghiotta occasione per collezionisti e mercanti alla continua ricerca del “vestito” adatto per i propri dipinti. Dopo i successi degli ultimi anni, con la vendita delle collezioni di cornici di Roberto Lodi prima e Franco Sabatelli poi, Pandolfini propone un’accurata selezione di cornici italiane dal Cinquecento all’Ottocento.

Caratteristica principale è naturalmente l’oro, con tutte le sue varianti di bolo, ma non manca il gioco di contrasto con il nero, oltre ad interessanti testimonianze di lacche policrome, spesso ad imitare il marmo. Se da un lato il catalogo del 18 aprile offre un bel nucleo di cornici toscane in lacca nera e oro, sempre desiderate dai collezionisti come l’esemplare fiorentino degli inizi del XVII ornato da un bel cimiero intagliato a volute la cui stima è di 2.500/3.500 euro, dall’altro non mancano le varietà di ordini e di intagli tipici della produzione emiliana e piemontese del Seicento, caratterizzate da una preziosa doratura che riesce a valorizzare ancor di più il virtuosismo degli ebanisti, spesso capace di realizzare delle vere e proprie opere di scultura a tutto tondo.

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E del Seicento emiliano sono due belle cornici, una in legno intagliato e dorato in catalogo per la cifra di 3.000/4.000 euro e una ornata da volute fogliate dorate su fondo laccato scuro la cui stima è di 2.000/3.000 euro, mentre è di 1.500/2.500 euro la stima di una cornice piemontese del medesimo periodo anch’essa in legno dorato decorata a più ordini di intagli.

Da segnalare, poi, una rara Coppia di cornici toscane della fine del XVI secolo in legno intagliato, laccato nero e dorato, testimonianza di un momento di passaggio dallo stile tardomanierista alla fantasia del barocco fiorentino stimata 8.000/12.000 euro, mentre è in catalogo per 3.000/4.000 euro un’affascinante Cornice bolognese del XVI secolo in legno scolpito, laccato in nero e dorato, caratterizzata da un intaglio tagliente delle campanule, legate al centro da un nastro incrociato, motivo canonico della produzione emiliana del secolo e di quello successivo.
E poi l’immancabile Sansovino, una tipologia di cornice che ebbe molta fortuna nell’area adriatica e in quella fiorentina all’inizio del XVI secolo, sviluppata con diverse variazioni sul tema, sempre a rappresentare una vera innovazione rispetto all’idea di cornice utilizzata fino a quel momento. E tale è una Sansovino seicentesca in legno intagliato, dorato e laccato che è inserita in catalogo con un valutazione di 4.000/6.000 euro.

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Accanto a questi esempi di virtuosismi scultorei, nel catalogo troviamo splendidi modelli della prolifica produzione marchigiana, che all’intaglio preferisce il gioco cromatico con cornici spesso dalla sagoma a cassetta riccamente dipinta con realistici effetti a finto marmo o finta tartaruga di forte impatto visivo come una cornice in catalogo per la cifra di 1.200/1.800 euro.

Particolarmente interessante è la piccola cornice del XVII secolo in legno ebanizzato dal profilo lineare ornato da applicazioni e una ricca cimasa in argento e ametiste stimata 1.000/1.800 euro, ebanizzata è anche la grande cornice toscana decorata da eleganti motivi dipinti in oro in catalogo con la stima di 1.500/2.500 euro.

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Ma non solo Cinquecento e Seicento: il percorso del catalogo prosegue con il Secolo dei Lumi e l’Ottocento, ampiamente rappresentati con cornici che, se nel Settecento mostrano ancora vivo il gusto di un intaglio ardimentoso, con linee in perfetto equilibrio tra capriccio ed eleganza, a cavallo tra i due secoli si adeguano alle nuove regole del gusto Impero, con un decoro dal respiro più classico che combina eleganza e sobrietà.
Un gusto cui sembra non concedere nulla l’ottocentesco ebanista veneto che ha creato la cornice in cirmolo intagliato con un ricchissimo gioco di volute fogliate la cui stima è di 4.000/6.000 euro. Ugualmente è dell’Ottocento una bella coppia di cornici di non grandi dimensioni che si contraddistinguono per la ricca fascia dorata intagliata giorno con motivi di volute, foglie e mascheroni, di gusto tipicamente seicentesco che è in catalogo per la cifra di 2.500/3.500 euro.
Infine, un affaccio sul periodo in cui Firenze è capitale d’Italia è offerto da un nucleo di esemplari che testimoniano il risveglio dell’attività ebanistica nel capoluogo toscano in quegli anni, con un intaglio che, traendo diretta ispirazione dalle preziose cornici della quadreria di Pitti, torna a farsi ricco di volute sontuosamente rilevate.

17 APRILE 2018
QUATTRO SECOLI DI STILE TRA ITALIA E FRANCIA

18 APRILE 2018
MAIOLICHE E PORCELLANE DAL XV AL XVIII SECOLO

18 APRILE 2018
L’ARTE DI ORNARE I QUADRI: CORNICI ANTICHE E DELL’OTTOCENTO
FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
www.pandolfini.it

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