Un altro importante segnale del fiorente mercate dell’arte indiano: Sotheby’s il prossimo dicembre terrà la sua asta inaugurale a Mumbai
Circa 10 anni fa l’International Herald Tribune pubblicò un articolo intitolato“India’s art market booming” Tuttavia questo “boom” non durò molto e dopo breve tempo il mercato indiano si sgonfiò nuovamente con la crisi. Ma è da qualche tempo che più voci che annunciavano un cambio di rotta. Il mercato indiano in rialzo apre a nuovo protagonista nella scacchiera dell’artworld. Ma davvero il mercato dell’arte indiano è in grado ora di assicurare maggiore stabilità rispetto al 2007?
Sotheby’s pare aver deciso di crederci e dagli fiducia. Ha così annunciato l’inizio di un nuovo capitolo di aste in India, con una scelta che sarebbe stata motivata dalla costante crescita di domanda da parte della scena dell’arte indiana che si conferma in continua espansione. In realtà Sotheby’s si era già avventurata nella regione, aprendo un proprio ufficio a Mumbai nel 2016 e tenendo un’asta nel Taj Mahal Palace Hotel. L’unica perchè poi il mercato non si era mostrato abbastanza solido da sostenere una programmazione regolare di aste. D’altra parte anche Christie’s ha iniziato a tenere aste a Mumbai nel 2013, per poi però cancellarle lo scorso anno.
Jan Prasens, Sotheby’s managing director per l’ Europa, Medio Oriente, Russia e India, ha dichiarato: ‘Negli ultimi anni abbiamo assistito a una costante crescita della presenza di collezionisti indiani nelle aste internazionali di Sotheby’s e lo sviluppo di una vivace scena artistica locale. Sulla base di tali promettenti segnali, e la crescita prevista dell’economia indiana nel prossimo futuro, è il momento giusto per Sotheby’s per espandere i propri servizi nella regione e di portare ai collezionisti le nostre aste direttamente a casa loro”
Di fatto vari sono stati i segnali di una continua crescita della scena artistica in India: il sud dell’Asia ha visto dal 2009 la nascita di ben 8 nuove biennali e festival, che includono Kochi-Muziris Biennale, Dhaka Art Summit, Colombo Art Biennial, Pune Biennial, e il Serendipity Arts Festival. Inoltre altre 2 biennali sono state programmate per Lahore e Karachi nel 2017, portatrici di nuova energia a tutto il sistema artistico locale. Anche nelle ultime edizioni dell‘India Art Fair questa ha saputo dimostrarsi alquanto dinamica e capace di attrarre che gallerie internazionali come David Zwirner, che testimoniano un sempre più ampio interesse per l’area.
La stessa produzione artistica indiana contemporanea vede poi proprio nell’ultimo periodo un particolare momento di interesse, protagonista di mostre in alcune delle istituzioni più importati al mondo: per esempio nel 2017 lo Stedelijk Museum di Amsterdam ha presentato l’esposizione dedicata all’artista indiana Nalini Malani (“Nalini Malani:Transgressions.” Da ottobre 2017 a Gennaio 2018), e sempre nel gennaio di quest’anno anche il Centre Pompidou a Parigi ha dedicato una retrospettiva alla medesima artista.
Ma soprattutto le previsioni dicono che l’economia indiana crescerà in modo più rapido di quella cinese nel prossimo anno: secondo una nota pubblicata dall’ABN Amro Bank lo scorso gennaio, il Paese dovrebbe diventare “di nuovo il gigante in rapida crescita“, con un +7,5 % da un anno all’altro (più della Cina che è attorno al +6,7%). Con il crescere della ricchezza l’India ha visto inoltre anche una crescita del +8/9 % anche nella sua popolazione dei “super ricchi” UHNWI (ultra wealth) secondo il Wealth-X.42. Questi rappresenterebbero US$604 miliardi, con una crescita del 4.7% che si prevede aumentare del 150% entro il 2026.
A tal proposito Gaurav Bhatia, managing director di Sotheby’s India, ha sottolineato come sia aumentato costantemente il numero di compratori indiani nelle varie aste di Sotheby’s, un numero praticamente raddoppiato nei soli ultimi 5 anni, periodo in cui i compratori indiani avrebbero speso più di $250 milioni in arte.
Parallelamente a questa crescita del Paese, e conseguente aumento del benessere, si sarebbe però sviluppato anche un diverso tipo di collezionismo: alla gente non viene più detto che l’arte è solo un alternative asset, non ci sono più soli grafici sulle presunte performance e redditività dei vari artisti. Grazie anche ai vari eventi e al sempre più strutturato impegno del settore fra fiere, musei e gallerie locali, si è piuttosto venuta a creare sempre più una massa critica preparata e appassionata, ed è emersa così una nuova generazione di collezionisti anche molto giovani, a partire già dai 20 anni.
“Boundless: Mumbai’, la prima asta a essere programmata nella regione, si terrà in una location d’eccezione: il magnifico Taj Mahal Palace Hotel a Mumbai. Un’opera determinante di Tyeb Mehta, Durga Mahishasura Mardini (1983), condurrà l’asta che comprenderà però non solo opere del sud dell’Asia, ma anche di artisti occidentali da esso affascinati e ispirati. Descritta da Yamini Mehta (International head of Indian & South Asian art Sotheby’s) come il più importante lavoro di Mehta, l’opera è stimata per una cifra di $3 milioni. Quale “Figura centrale del modernismo indiano“ attualmente il record in asta dell’artista è di $3.6 milioni
‘Questo lavoro eccezionale di Mehta sarà parte della nostra asta inaugurale a Mumbai . E’ un vero privilegio lavorare insieme al proprietario di quest’opera per essere in grado di portarla in asta per la prima volta”
Ulteriori dettagli sull’asta verranno annunciati più avanti nel corso di quest’anno, e i top lot verranno esposti sia a livello internazionale, sia in India.