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Arte, moda e colore. L’installazione di Rachel Hayes allo show-room Missoni

Rachel Hayes, Blowing in the Wind (2018), intervento site specific Showroom Missoni, Milano Rachel Hayes, Blowing in the Wind (2018), intervento site specific Showroom Missoni, Milano
Rachel Hayes, Blowing in the Wind (2018), intervento site specific Showroom Missoni, Milano
Rachel Hayes, Blowing in the Wind (2018), intervento site specific Showroom Missoni, Milano

La sapienza delle trame artigianali e la forza comunicativa del colore. La moda di Missoni è da sempre sinonimo di arte.

Sulla scia del sodalizio creativo con i grandi talenti del Novecento, in occasione del Salone del Mobile lo showroom di Milano è animato fino al 22 aprile dall’installazione di Rachel Hayes: un turbinio cromatico che richiama i tessuti della maison.

L’avventura dei maestri del colore
Pantoni vibranti e geometrie imprevedibili, cultura artigianale e audacia creativa. Quello Missoni è un arazzo che racconta una storia lunga oltre mezzo secolo, fatta di etica imprenditoriale e contaminazioni artistiche.

L’avventura della famiglia Missoni si iscrive nell’epopea dell’industria del nostro paese. Arruolatasi in guerra, fatto prigioniero dopo El Alamein e atleta alle Olimpiadi di Londra nel 1948; il destino di Ottavio Missoni (Ragusa, 1921 – Sumirago, 2013) cambia dopo l’incontro con la futura moglie Rosita. E’ il 1953 e la coppia di temerari affitta un capannone a Gallarate, per dare vita a un laboratorio tessile ed entrare nella storia della moda. Il legame con l’arte emerge fin dalle prime creazioni: dalla collezione con i rivoluzionari patchwork presentata a Cortina, al maglione che incantò Pitti Immagine, segnando l’inizio allo stile “put it together”. La stampa paragona subito le composizioni della maison a opere d’arte contemporanea e a metà anni Settanta la Galleria Il Naviglio di Venezia espone i loro tessuti, incorniciandoli come fossero quadri. Dal successo italiano alla consacrazione oltreoceano il passo è breve, grazie all’occhio dell’allora direttore di Vogue America Diana Vreeland, che colse l’unicità di uno stile che unisce originalità e portabilità, confort ed eleganza. Sulla scia della spinta creativa, la produzione varca i confini dell’abbigliamento, per espandersi agli accessori, alla gioielleria, all’arrendamento per la casa e ai costumi teatrali.

Rachel Hayes, Blowing in the Wind (2018), intervento site specific Showroom Missoni, Milano
Rachel Hayes, Blowing in the Wind (2018), intervento site specific Showroom Missoni, Milano

Tra arte e moda
La qualità dei tessuti, la sapienza sartoriale e un caleidoscopio di forme e nuance. Il pittore francese Balthus definì i coniugi Missoni maestri del colore”. L’immediatezza e la stravaganza della loro moda, cela un’ispirazione mutuata dal binomio fra cultura figurativa e genuina curiosità. Il linguaggio e l’estetica della maison prende forma attraverso il fitto dialogo con l’arte contemporanea, che attraversa il Novecento per proseguire ancora oggi. Le geometrie e i colori dei pattern iconici si evolvono con un ritmo che passa dall’Astrattismo di Vasilij Kandinsky e Paul Klee, al Futurismo di Giacomo Balla e Gino Severini, alle sperimentazioni optical e cinetiche di Alberto Biasi e Grazia Varisco. Così, gli abiti, i pantaloni e le maglie di Missoni arrivano a “sfilare” nelle maggiori istituzioni museali, come il MOMA di New York, il Victoria & Albert Museum di Londra o il Museum of Art di Dallas.


Blowing In The Wind
Nel 1997 Angela Missoni (1958) prende le redini dell’azienda, in qualità di direttore creativo. Vent’anni di attività segnati dall’aggiornamento rispettoso del vocabolario inventato dai genitori, per uno stile che si rinnova restando fedele a se stesso. Prosegue anche il sodalizio fra arte e moda insito nel DNA di famiglia, attraverso la collaborazione di talenti del panorama contemporaneo a sfilate e campagne pubblicitarie. Non solo, in vista delle celebrazioni dei 65 anni di attività, quest’anno Missoni contribuisce al Miart e alla Design Week milanese con l’istallazione Blowing In The Wind. Presso lo show-room di Via Solferino l’artista americana Rachel Hayes dà vita un’opera ambientale che -articolandosi fra il corridoio d’accesso esterno e gli spazi interni- inscena un viaggio attraverso i temi della luce, dell’aria e degli accostamenti cromatici più imprevedibili. Il vibrare delle sculture-cilindro multi-pantone, i giochi di nuance proiettati sul muro e le bande policrome ondeggiate dal vento richiamano le iconiche collezioni della maison, per un cortocircuito di linguaggi creativi.

Rachel Hayes, Blowing in the Wind (2018), intervento site specific Showroom Missoni, Milano
Rachel Hayes, Blowing in the Wind (2018), intervento site specific Showroom Missoni, Milano

Informazioni utli

BLOWING IN THE WIND– Installazione site-specific dell’artista Rachel Hayes
A cura di Mariuccia Casadio
Via Solferino 9
Fino al 22 aprile 2018

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