Solo ora si è scoperto che al capolavoro di Bernini – restaurato in occasione della grande mostra monografica alla Galleria Borghese – manca l’anulare della mano destra, probabilmente a causa della ricollocazione della statua sull’altare della Chiesa. Mistero sulle sorti del pezzo mancante.

Roma – E’ stato lo storico dell’Arte Tomaso Montanari a dare notizia del grave danno al capolavoro di Bernini con un articolo sulle pagine del quotidiano ‘La Repubblica’ del 30 aprile. A Santa Bibiana manca un dito, precisamente l’anulare della mano destra.  Sembra che il primo ad accorgersi del danno sia stato il professor Giovan Battista Fidanza in occasione di un seminario tenutosi qualche giorno fa presso la chiesa di Santa Bibiana, nel Rione Esquilino, per la quale la scultura fu realizzata da Bernini negli anni 1624-1626.

L’opera infatti fu commissionata da Papa Urbano VIII a Gian Lorenzo Bernini nel 1624 a coronamento dei restauri dell’antico edificio sul Monte Esquilino, in previsione del Giubileo del 1625 e l’artista aveva concepito la statua come parte di un tutto architettonico.

La statua di Santa Bibiana è stata recentemente ricollocata sull’altare dell’omonima chiesa in seguito alla grande mostra monografica che la Galleria Borghese ha dedicato al genio di Gian Lorenzo Bernini . Prima di essere esposta alla mostra, la scultura era stata sottoposta a un restauro a cantiere aperto ai visitatori collocato nel portico del Museo. Proprio l’operazione aveva evidenziato una novità così come aveva dichiarato il co-curatore della mostra Andrea Bacchi : “L’eccezionale spostamento della statua  che molto probabilmente lasciò il suo posto originario solo un’altra volta, durante i bombardamenti, ha consentito di cogliere da vicino alcuni particolari altrimenti invisibili nella sua originaria collocazione. Infatti la scultura fu poi rimontata in modo sbagliato rispetto alla sua posizione originale”

 Il grave danno è avvenuto probabilmente durante  la ricollocazione della statua sull’altare della chiesa che la conserva sin dall’origine. Molti gli interrogativi che troveranno una risposta nei prossimi giorni : come mai nessuno  ha dato notizia del grave danno ? Il pezzo mancante dove si trova? E’ integro o è andato distrutto?

A dare una prima versione della vicenda è Il Messaggero che nella tarda serata del 1º maggio riporta la dichiarazione del vice parroco della chiesa Carlo Marisi :

“La statua è stata richiesta dalla galleria Borghese per una esposizione delle opere di Bernini e noi non abbiamo potuto rifiutare  ma quando è tornata non è stata messa subito al suo posto e mentre la posizionavano accidentalmente l’hanno fatta toccare alla parete, così ha perso il dito”

Nel frattempo si sono scatenate le polemiche sull’annosa questione di quanto sia opportuno spostare dal luogo d’origine opere particolarmente preziose e delicate per arricchire le varie mostre in giro per il mondo.  In particolare Montanari si scaglia ancora una volta su quella che definisce “l’industria delle mostre”.

Non c’è dubbio che il fatto sia gravissimo, così come la sua (inesistente almeno per ora) gestione comunicativa. Tuttavia, occorre anche rilevare che la mostra dedicata a Bernini non era di certo una mostra ‘blockbuster‘ e  che la Galleria Borghese, anche  grazie alla partneship con Fendi, aveva curato il restauro dell’opera riportandola alla piena integrità conservativa e godibilità estetica. Certamente ora, dopo la scoperta della grave mutilazione, tutto questo appare come una beffa ma fino a quando fatti come questo si risolveranno solo in polveroni mediatici senza una riflessione seria che coinvolga ogni settore che ruota intorno al mondo dell’Arte, non si arriverà mai alla soluzione definitiva del problema.

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