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Colpo al traffico di reperti a Pompei. E da una villa emerge la sagoma di un cavallo di 2mila anni fa

La sagoma di un cavallo riemersa a Pompei La sagoma di un cavallo riemersa a Pompei
La sagoma di un cavallo riemersa a Pompei
La sagoma di un cavallo riemersa a Pompei

Intercettati i cunicoli clandestini utilizzati per trafugare i preziosi reperti antichi. E nell’area di Civita Giuliana, fuori le mura del sito archeologico, la straordinaria scoperta della sagoma di un cavallo

Un ringraziamento particolare a tutti i professionisti della tutela del ministero dei beni culturali che a Pompei stanno ottenendo grandi risultati utilizzando le tecniche tradizionali e sperimentandone di nuove. Di loro si sta parlando con ammirazione in tutto il mondo”. Con queste parole il ministro Dario Franceschini ha commentato la notizia dell’operazione delle forze dell’ordine che ha portato all’intercettazione dei cunicoli clandestini utilizzati per trafugare i preziosi reperti antichi: “Un’operazione che ha visto il lavoro di squadra del Parco Archeologico di Pompei, della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, del Comando Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri che conferma la forza del sistema italiano nel contrasto al traffico illecito di opere d’arte”. Nell’ambito dell’intervento, nell’area di Civita Giuliana, ovvero nella zona Nord, fuori le mura di Pompei, la straordinaria scoperta della sagoma di un cavallo, per la quale il direttore generale del Parco Archeologico, Massimo Osanna, che ha sperimentato la riproposizione della tecnica dei calchi, ideata dall’archeologo Giuseppe Fiorelli proprio a Pompei, nella seconda metà dell’800.

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