Un’ampia antologica su Gianfranco Pardi a Milano. Tre sedi -Fondazione Marconi e Studio Marconi ’65, in contemporanea con la sede milanese di Cortesi Gallery- per un progetto collettivo che mira a presentare integralmente la ricerca dell’artista milanese, imperniata sullo studio dello spazio e sul rapporto tra astrazione e costruzione.
La riflessione di Pardi sull’architettura inizia a partire dalla fine degli anni Sessanta. Con “architettura” l’artista vuole intendere una modalità, un processo creativo, un mezzo attraverso il quale potersi concentrare sulle possibilità costruttive della forma, su esperienze plastiche, che evidentemente rimandano alle utopie dell’avanguardia, al uprematismo e al Costruttivismo russi e al Neoplasticismo olandese.
La rilettura di Malevič, Tatlin, El Lisitzky e di altri protagonisti di quei movimenti, permette all’artista di cogliere gli elementi ancora vitali di quelle esperienze artistiche, facendone uno dei protagonisti e interlocutori più qualificati nelle vicende della pittura e scultura contemporanee. L’antologica, promossa dall’Archivio Gianfranco Pardi, a cura di Bruno Corà, intende illustrare lo sviluppo dell’indagine artistica di Pardi in ogni sua fase, dalle prime raffigurazioni di interni ed esterni architettonici degli anni Sessanta – come gli Ambienti e i Giardini pensili – ai lavori successivi degli anni Settanta chiamati, appunto, Architetture.
Ai primi anni Ottanta appartengono le serie delle Diagonali, linee rette, il cui ritmo serrato oscilla tra il bianco e il nero, alla ricerca di nuovi montaggi e movimenti. Seguono le Piante e gli Absidi e i cicli intitolati Cinema e Body Building. Negli anni Novanta figurano le serie delle Maschere e della Montagna Sainte Victoire, chiaro riferimento a Cézanne e riflessione totale sulla pittura. Vi sono poi la serie dei Nagjma, che in arabo vuol dire “stella”, nata dai lunghi soggiorni dell’artista a Tangeri, in una sorta di rievocazione del viaggio verso sud vissuto da Paul Klee o Henri Matisse; e i Box realizzati con scatole di cartone, in cui crescente è l’interesse di Pardi per la pittura, pur sempre con elementi geometrici e riferimenti architettonici.
Concludono il percorso i più recenti Senza titolo del 2011, una serie di acrilici su tela in cui la gamma cromatica ridotta a pochi toni, bianchi, neri e grigi, sembra voler richiamare la pittura a fresco.
Informazioni utili
Gianfranco Pardi. Autoarchitettura
dal 23 marzo al 8 giugno 2018
Fondazione Marconi Arte moderna e contemporanea
Via Tadino 15 – 20124 Milano – Tel. +39 02 29 41 92 32 – Fax +39 02 29 41 72 78
info@fondazionemarconi.org – www.fondazionemarconi.org
Orario: martedì-sabato 10-13, 15-19 (aperto 15 aprile; chiuso 31 marzo, 25 aprile, 1° maggio) / Ingresso libero
Cortesi Gallery
Corso di Porta Nuova 46/B – 20121 Milano – Tel. +39 02 36 75 65 39
info@cortesigallery.com – www.cortesigallery.com
Orario: lunedì-venerdì 10.30-19.00 (aperto 15 aprile; chiuso 25 aprile, 1° maggio) / Ingresso libero
Archivio Gianfranco Pardi
Tel. +39 02 36753462 – archiviopardi@gmail.com
Ufficio stampa: Cristina Pariset – Tel. +39 02 4812584 – Fa