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Grande scoperta! Ritrovato al Louvre il dito della statua colossale di Costantino

Testa colossale di bronzo di Costantino Immagine dal portale dei Musei Capitolini

Ritrovato il dito indice della statua colossale dell’Imperatore Costantino. Il reperto combacia perfettamente con i frammenti conservati presso i Musei Capitolini di Roma.

Frammenti statua Costantino  presso i musei Capitolini
©Ancient History Encyclopedia

Nel 1913, al Louvre, è stato registrato con un generico “dito romano” con il numero di riferimento BR78. Poco o nulla si conosceva infatti della storia del frammento, prima che arrivasse a Parigi nel 1860 insieme ad altri pezzi della collezione del marchese italiano Giampietro Campana, venduta in vari paesi e poi acquistata in parte  da Napoleone III per il Louvre. Addirittura si ipotizzava che si trattasse del dito di un piede di una presunta statua colossale sconosciuta e nulla di più.

Tutto questo fino a quando una ricercatrice, Aurelia Azema, ha iniziato a studiare il dito indice conservato al Louvre per una tesi sulle antiche tecniche di saldatura. La studiosa infatti, ha subito intuito che non si trovava di fronte il dito di un piede ma  quello fratturato di una mano e, calcolando le proporzioni,  di una presunta statua alta circa 12 metri. Questo è stato un primo indizio che ha portato la ricercatrice a chiedersi se si trattasse della statua di Costantino o meglio, dei suoi  preziosi e importantissimi frammenti conservati ai Musei Capitolini e risalenti al IV secolo d.C.

Testa colossale di bronzo di Costantino
Immagine dal portale dei Musei Capitolini

La statua colossale infatti, secondo la tesi più accreditata, doveva raggiungere, in posizione stante, un’altezza di 10-12 metri, anche se non esiste un elemento che lo confermi con certezza. Altri due indizi però hanno convinto Aurelia Azema che era il caso di indagare ancora : il processo di fusione e  e le somiglianze stilistiche con i frammenti di Roma.  In seguito a tutti i riscontri e controlli del caso, l’archeologo Nicolas Melard, ha utilizzato un processo di modellazione 3D per produrre una replica del dito che alcuni scienziati hanno portato al museo di Roma il 17 maggio e che corrisponde perfettamente con i frammenti custoditi a Roma. Ne ha dato notizia in anteprima il giornale The Art Newspaper e sicuramente  sarà presto ribattuta dai principali organi di stampa.

Ricordiamo che i preziosi reperti di Roma, si possono ammirare nell’Esedra del Palazzo dei Conservatori ( a pochi passi dalla stata equestre di Marco Aurelio) e comprendono la testa colossale (cm 177), un globo e  la mano sinistra (che teneva il globo). Anche in questo caso non si sa molto dei frammenti. E’ ignota la provenienza della scultura, conservata almeno dal XII secolo in Laterano e trasferita in Campidoglio nel 1471 insieme agli altri bronzi della donazione del Papa Sisto IV. Come abbiamo già accennato, si tratta presumibilmente di un’immagine di Costantino realizzata negli ultimi anni della sua vita come si evince anche dai segni tipici della senilità nelle fattezze della testa colossale. Proprio per questo motivo è stata scartata l’ipotesi che si trattasse invece di Costanzo II che non ha superato i 45 anni di età.

Ora che ne sarà dell’indice di Costantino? Sarà rivalutato nella collezione del Louvre , lasciato in un deposito o magari restituito al ‘legittimo proprietario’ ?

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