C’è tempo ancora fino al 29 giungo per visitare la mostra CORPUS alla AREA35 Art Gallery di Milano che dedica una personale all’artista italo-francese Paolo Topy, curata da Yves Peltier.
Una raccolta di 21 opere realizzate tra il 2012 e il 2018, che analizzano il rapporto tra l’arte, l’artista e il corpo umano: un rapporto profondo, spesso metaforico, legato agli oggetti del quotidiano, dove lo sguardo si sofferma e l’oggetto, apparentemente banale, viene immortalato rivelandoci tutta la sua autenticità.
E’ proprio l’autenticità del soggetto o dell’oggetto che l’artista vuole rendere visibile affinché lo spettatore possa cogliere la realtà nuda e cruda.
Il percorso espositivo si apre con il trittico Les Mégères, raffigurante tre busti di epoca antica. L’artista, utilizzando l’inquadratura frontale, crea una nuova visione statutaria che mette in risalto il temperamento delle tre donne raffigurate facendo emergere, volutamente, le caratteristiche proprie della vita dei personaggi. Theatre è uno scatto fotografico che ci invita a riflettere sulla strumentalizzazione del corpo di Cristo morto, la figura immortalata, all’interno di una teca, è riprodotta in una postura di totale abbandono, attorniata da drappeggi e tendaggi, il tutto costruito per alludere ad una teatralità che provocano nello spettatore sentimenti di compassione, mentre l’intento dell’artista, tramite il suo scatto, è proporre una visione consapevole e neutrale, dando spazio a una totale e libera interpretazione. In Cerise de printemps, il corpo femminile post-parto è protagonista, nessuna concessione a sensualità ed erotismo, anzi vengono messi a fuoco smagliature e sovrappeso, sottolineando tutto il disagio di una vita sofferente.
La serie Goodbye sono opere che ti colpiscono, come un pugno allo stomaco, uno schiaffo violento, una stretta al cuore, motivo per cui questa serie è stata allestita una saletta apposita, celata dall’immediato sguardo. Topy in queste opere approfondisce il tema sull’immigrazione, scatti realizzati in un centro di accoglienza, che documentano, attraverso i vestiti appesi o appoggiati, la fragilità e la precarietà di queste persone.
Il ritratto Mohamed dall’espressione tranquilla che ispira dolcezza rappresenta una persona senza fissa dimora e simbolo di un’umanità violata. L’uomo mostra con il dito un piccolo tatuaggio sul suo braccio, un gesto che coinvolge e rivela, in un’intimità condivisa spontaneamente, un corpo fragile, maltrattato dalla vita, che conduce riflettere sul concetto di umanità.
In concomitanza con la personale di Paolo Topy presso Area35, l’opera dal titolo Exotica è esposta dall’11 aprile al 29 giugno presso il Grand Hotel et de Milan.
Cenni Biografici. Paolo Topy artista italo-francese, nato in Libia nel 1966, attualmente vive e lavora a Nizza. Nel corso della sua carriera ha realizzato numerose mostre personali e collettive in spazi pubblici e privati. Si ricordano: la collettiva itinerante “13×17” curata da Philippe Daverio (2005-2007), la personale esposta presso la Triennale di Milano (2006), la partecipazione alla Biennale d’Art Contemporain de l’UMAM a Chateau-Musee Grimaldi, Cagnes-sur-Mer (2014), nel 2015 / 2016 tiene una una personale e partecipa a una collettiva presso il Museo di Madoura, luogo d’arte, di storia e di creazione (Vallauris, Francia) e nel 2017 l’importante personale “Humanitas” presso il Duomo e il Comune di Massa.
AREA35 ArtGallery
Via Vigevano 35
Milano
www.area35artgallery.com