Pandolfini: l’asta milanese conferma le attese. Basquiat è il piatto forte, Turi Simeti non delude. Mario Ceroli e Beuys le sorprese.
Oggi a New York, 30 anni fa, moriva Jean-Michel Basquiat. Ieri a Milano, in asta da Pandolfini, le sue sole 3 opere hanno raccolto 287.350 euro. Un risultato eccellente, un 3 su 3 che non lascia dubbi sull’interesse sempre crescente che l’artista “maledetto” ha condensato intorno a sè. Il suo gesto rapido e brutale ha conquistato tutti i bidder, che a suon di importanti rilanci hanno fatto lievitare la stima iniziale di 20.000/40.000. In particolar modo un offerente al telefono, che si è aggiudicato addirittura 2 delle cartoline in asta. Senza titolo, eseguito nel 1981, ha ottenuto il miglior risultato, totalizzando 131.100 euro di vendita. Cifra che diventa ancora più significativa ponderandola con le ridotte dimensioni del supporto (cm 17,78×12,7), che porta ogni cm² dell’opera a valere circa 580 euro.
“La corona di Jean-Michel ha tre punte, perchè triplice è il suo lignaggio reale: di poeta, di musicista e di grande campione di boxe”
Francesco Clemente
Senza titolo raffigura un personaggio caricaturale che indossa proprio questa corona a tre punte, capace di innescare una sfida che ha visto subito le offerte salire sull’ordine dei 40.000 euro. L’opera è stata poi battuta a 93.750 euro. I guantoni Everlast (62.500 euro) vedono la celebre combinazione di immagini e testo scritto, eco della relazione personale e professionale che ha legato Basquiat ad Andy Warhol.
La stima iniziale di 3 ovali bianchi di Turi Simeti si aggirava intorno ai 50.000 euro e non ha deluso le attese. 72.500 euro il prezzo di martello con cui l’opera del 1992 viene ceduta ad un cliente in contatto telefonico, per niente intimidito dall’iniziale interesse della sala. Si tratta di uno smalto e acrilico chiaro, su tela sagomata, cromaticamente opposto a 3 ovali neri che, complice anche le dimensioni più contenute, è stato battuto invece per 8.750 euro. L’en plein per l’artista siciliano arriva con un’altra opera monocroma, questa volta grigia, estroflessa al centro per mezzo di un ovale, che da il titolo all’opera: Ovale grigio (11.875 euro)
Dopo le conferme, ecco le sorprese. “SI” e “NO” di Mario Ceroli sono due piccole sculture in legno perfettamente associabili, tanto da venire acquistate dallo stesso compratore. Nonostante la familiarità dell’artista con il mercato italiano, è sicuramente di rilievo la doppietta che lo vede superare anche la stima più alta di 3.000 euro, portandolo a totalizzare 5.250 euro per ciascun pezzo. Risultato inaspettato anche per la scultura in metallo e cera Senza titolo di Joseph Beuys, che quintuplica la stima minima di 4.000 euro trasformandola in un aggiudicazione da 25.000 euro. Così come una piccola opera su cartone, battuta per 8.750 euro a fronte di una stima iniziale di 2.500 euro.
3 risultati da segnalare per quanto riguarda gli anni ’60 italiani. Afro Basaldella è in asta con Piccolo Vertical I, opera dove la figura vede completato il suo processo di destrutturazione e che è stata aggiudicata da un compratore telefonico posizionandosi perfettamente al centro delle stime iniziali (22.000 euro hammer price, 27.500 con le commissione della casa). Il lavoro di Mauro Reggiani, retto dall’equilibrio geometrico delle forme e dal cromatismo nero e marrone, sfiora la stima iniziale di 50.000 euro conseguendo in ogni caso l’ottimo risultato di 48.000 euro (hammer price).
Successo anche per l’Arte povera di Calzolari (25.000 euro), la Pop Art di Schifano (31.250 euro) e un’estroflessione di Bonalumi (40.000 euro). Non tradisce Sironi (Il Lavoro, 35.000 euro) e stupisce per intensità e numero di rilanci Ragazza con ventaglio N. 1 di Franco Gentilini, che straccia la stima iniziale di 3.000/5.000 e viene battuto per 13.125 euro.
Hans Hartung fa la voce grossa tra gli artisti stranieri. Il dinamismo e l’energia di un suo disegno sono stati acquistati per 4o.000 euro, rispettando le previsioni iniziali (20.000/40.000 euro). Successo inatteso per la scultura Roes II dell’artista tedesco Dietrich Klinge. La statua ha attirato l’interesse dei bidder, che hanno alzato le offerte fino quasi a quadruplicare la stima più alta di 3.000 euro. Dopo una lunga battaglia, ad aggiudicarsela è stata una bidding paddle della sala per 13.750 euro.
Arte Moderna e Contemporanea
Asta 11 GIUGNO 2018
Centro Svizzero
via Palestro, 2 MILANO
www.pandolfini.it