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Torna alla luce uno dei grandi Cézanne trafugati dai Nazisti. Sarà esposto a Berna

Paul Cézanne, La Montagne Sainte-Victoire (1897). Kunstmuseum Bern, Bequest Cornelius Gurlitt 2014 Paul Cézanne, La Montagne Sainte-Victoire (1897). Kunstmuseum Bern, Bequest Cornelius Gurlitt 2014
Paul Cézanne, La Montagne Sainte-Victoire (1897). Kunstmuseum Bern, Bequest Cornelius Gurlitt 2014
Paul Cézanne, La Montagne Sainte-Victoire (1897). Kunstmuseum Bern, Bequest Cornelius Gurlitt 2014

La famiglia di Paul Cézanne e il Kunstmuseum Bern hanno risolto una importante controversia sulla proprietà della Montagne Sainte-Victoire, che sarà finalmente esposta a Berna.

Il dipinto del 1897 della Montagna di Sainte-Victoire, uno dei soggetti più celebri ed amati da Paul Cézanne -che gli dedicò oltre 40 tele e 40 acquerelli- è stato esposto per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale, in seguito ad un accordo tra il Kunstmuseum Bern e la famiglia dell’artista.

La Montagne Sainte-Victoire è uno dei grandi capolavori trafugati dai nazisti ed è stato rinvenuto nel 2012 -tra altre importanti opere- nella casa di Monaco di Cornelius Gurlitt, figlio di Hildebrand Gurlitt: un mercante che comprò per i nazisti opere saccheggiate dagli ebrei o vendute da ebrei disperati, che avevano bisogno di denaro per lasciare la Germania.

>> La provenienza del dipinto non è chiara: resta infatti avvolto nel mistero il modo in cui la tela, di proprietà della famiglia del pittore fino al 1940, sia passata nelle mani del “mercante dell’arte degenerata”, che menziona la Montagne Sainte-Victoire in una sua lettera datata 1947. Se per Nina Zimmer -direttrice del Kunstmuseum di Berna- l’opera, parte della collezione ereditata dal figlio di Gurlitt e poi donata al museo, era stata confiscata dai nazisti a Parigi per poi tornare ai legittimi proprietari, per molti studiosi la questione rimane aperta.

Dopo il grande lascito di opere, avvenuto nel 2014 -anno della morte dell’erede di Gurlitt- nell’autunno del 2017 alcune opere selezionate furono esposte, ma mai il Cézanne. Tuttavia, a pochi anni di distanza, i discendenti del pittore post-impressionista -rappresentato dal pronipote Philippe Cézanne- hanno deciso di riconoscere il museo svizzero come legittimo proprietario dell’opera.

Nessun contratto o pagamento dietro la decisione della famiglia Cézanne, la tela -che secondo alcuni esperti potrebbe avere un valore di 30 milioni di franchi svizzeri- resterà nel museo Bernese in cambio della concreta -ma ancora ipotetica- possibilità di esporla al Musée Granet di Aix-en Provence, città natale di Cézanne.

Un’occasione da non perdere per ammirare uno dei grandi capolavori della storia dell’arte. A partire da oggi l’iconica opera sarà visibile al pubblico, insieme a tutta la sua documentazione, inserita nella mostra “Gurlitt: Status Report. Nazi At Theft and Its Consequences”. Dopo la chiusura della temporanea la tela verrà esposta insieme alla collezione permanente del museo, che vanta anche un famoso autoritratto del pittore –Portrait de l’artiste au chapeau à large bord (1879–1880)-, una natura morta e altri paesaggi.

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