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Riunite due opere di Botticelli all’Accademia Carrara

Botticelli. Storie di Lucrezia Botticelli. Storie di Lucrezia
Botticelli. Storie di Virginia
Botticelli. Storie di Virginia

Storie di Virginia e Storia di Lucrezia, due opere “sorelle” di Sandro Botticelli, saranno riunite all’Accademia Carrara grazie alla collaborazione con l’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston. Il prossimo ottobre

 

Al museo di Bergamo un’occasione di confronto e di  studio, capace di raccontare uno dei maestri del Rinascimento. Una seconda tappa è prevista a Boston per l’inizio del 2019

Sandro Botticelli (1445-1510) dipinge le storie di Virginia Romana e Lucrezia tra il 1500 e il 1510, un’unica committenza per due tavole  immaginate per un unico luogo, in origine inserite in un rivestimento in legno che copriva le pareti di una stanza sino all’altezza delle spalle.

Solennità ed eleganza di inquadrature architettoniche, memorie classiche, concitazione degli episodi, momenti di sentita drammaticità, questi alcuni particolari che caratterizzano i due capolavori insieme al tema: la tradizione rinascimentale riporta infatti alla decorazione delle camere, in occasione di matrimoni importanti, con scene di probità e castità.

Botticelli. Storie di Lucrezia
Botticelli. Storie di Lucrezia

Già divise nell’Ottocento (proseguono gli studi sulla loro storia antecedente) e separate da centinaia di chilometri, Virginia e Lucrezia legano due istituzioni dalla seconda metà XIX secolo: l’Accademia Carrara di Bergamo e l’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston.

Virginia e Lucrezia ci raccontano due storie di virtù e sacrificio al femminile, Virginia Romana assassinata dal padre per preservarne l’onore, Lucrezia che sceglie la morte pur di salvarsi dalla violenza. Due storie dipinte in episodi che raccontano non solo del sacrificio e del suo svolgersi, ma anche del riscatto: per Virginia la reazione dei commilitoni, guidati dal padre, contro l’ingiustizia del potere; per Lucrezia la rivolta contro il mal governo di Roma. Le due narrazioni oltre a rappresentare esempi di virtù, nel loro alludere alla rivolta contro il sopruso, rivestono un significato politico che rimanda alle aspre lotte di potere a Firenze allo scadere del Quattrocento.

Virginia arriva nella collezione dell’Accademia Carrara grazie al lascito di Giovanni Morelli nel 1891, l’acquisto risale al 1871 (storico dell’arte, titolare del metodo morelliano secondo cui, dall’analisi dei dettagli di un dipinto, si approda ad attribuirlo al suo autore dopo un’attenta valutazione); Lucrezia viene acquistata nel 1894 da Isabella Stewart Gardner dal conte Ashburnham, grazie alla mediazione di Bernard Berenson (storico dell’arte da sempre considerato uno dei massimi conoscitori del Rinascimento italiano).

 

Le storie di Botticelli. 
Tra Boston e Bergamo

a cura di Maria Cristina Rodeschini e Patrizia Zambrano
12 ottobre 2018 > 28 gennaio 2019
Accademia Carrara
piazza Giacomo Carrara, 82 Bergamo
www.lacarrara.it

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