L’esposizione, che malgrado la serrata campagna stampa avversa arriva a richiamare fino a 3mila visitatori al giorno, citata ad esempio di come “il comunismo è promosso usando denaro dello stato”
“Non ci crederete, ma Trotsky è di nuovo emerso a Budapest, questa volta dal letto di Frida Kahlo“. Questa una delle frasi circolate sulla stampa filogovernativa di destra ungherese, che non cessa di mettere nel mirino la grande mostra di Frida Kahlo allestita fino al 4 novembre alla Hungarian National Gallery di Budapest. Il riferimento è alla (presunta?) relazione dell’artista con Lev Trotsky, contrastata figura chiave del potere bolscevico in Russia, esiliato in Messico prima del sua assassinio nel 1940. Ed il giornale di destra Magyar Idok è arrivato a inserire la mostra fra gli esempi di come “il comunismo è promosso usando denaro dello stato“. I sostenitori del premier Viktor Orban ed i giornali filogovernativi hanno a più riprese sostenuto che, dopo che Orban ha ottenuto in aprile un altro forte mandato, il suo terzo consecutivo, fosse giunto il momento di uno spostamento della cultura verso valori conservatori, per porre fine a ciò che chiamano “il dominio degli artisti liberali di sinistra”. Malgrado la serrata campagna stampa avversa, però, la mostra sta riscuotendo un successo senza precedenti, arrivando a richiamare fino a 3mila visitatori al giorno.