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The Cleaner: ecco come sarà la grande retrospettiva su Marina Abramović a Firenze

Marina Abramović Artist Portrait with a Candle (C) from the series Places of Power Brasilien 2013 © Marina Abramović, Courtesy of the Marina Abramović Archives VG Bild-Kunst, Bonn 2018 Marina Abramović Artist Portrait with a Candle (C) from the series Places of Power Brasilien 2013 © Marina Abramović, Courtesy of the Marina Abramović Archives VG Bild-Kunst, Bonn 2018
Marina Abramović Artist Portrait with a Candle (C) from the series Places of Power Brasilien 2013 © Marina Abramović, Courtesy of the Marina Abramović Archives VG Bild-Kunst, Bonn 2018

Marina Abramović
Artist Portrait with a Candle (C)
from the series Places of Power
Brasilien 2013
© Marina Abramović,
Courtesy of the Marina Abramović Archives
VG Bild-Kunst, Bonn 2018

Conto alla rovescia per la grande retrospettiva dedicata a Marina Abramović che approderá a Firenze: ecco cosa vedremo nella mostra itinerante che si è appena chiusa a Bonn con un boom di visitatori.

Si chiude con un boom di visitatori ‘The Cleaner‘, la grande retrospettiva dedicata a Marina Abramović ospitata presso la Bundeskunsthalle di Bonn e che il 21 settembre approderà a Firenze.

Marina Abramović The Cleaner Black and white photograph © Marina Abramović Photo: © Marco Anelli 2010 Courtesy of the Marina Abramović Archives VG Bild-Kunst, Bonn 2018
Marina Abramović
The Cleaner
Black and white photograph
© Marina Abramović
Photo: © Marco Anelli 2010
Courtesy of the Marina Abramović Archives
VG Bild-Kunst, Bonn 2018

La mostra itinerante, così come quella di Bonn, ricostruirà attraverso circa 100 opere – dipinti, video, oggetti, fotografie, installazioni e progetti – la straordinaria carriera dell’artista, dagli esordi figurativi fino agli anni 2000. Non sarà – non potrebbe mai esserlo – una mostra ‘statica’. Una parte fondamentale dell’esposizione infatti sarà la riesecuzione dal vivo di sue celebri performance attraverso un gruppo di performer specificatamente formati e selezionati in occasione della mostra. Non si tratterà solo di una ripetizione ‘di facciata’ ma di vere e proprie nuove performance. La stessa artista, presente alla Bundeskunsthalle durante la riesecuzione di ‘The house with the Ocean View‘ (durata 12 giorni) ha pianto per l’emozione. L’Abramovic infatti è convinta che ogni re-performance, grazie al nuovo contesto e al nuovo performer, rappresenti un’estensione di quella originale, verso nuovi e inaspettati orizzonti creativi.

Marina Abramović Rhythm 0 Performance, 6 hours, Studio Morra, Naples, 1974 © Marina Abramović Photo: © Donatelli Sbarra Courtesy of the Marina Abramović Archives VG Bild-Kunst, Bonn 2018
Marina Abramović
Rhythm 0
Performance, 6 hours, Studio Morra, Naples, 1974
© Marina Abramović
Photo: © Donatelli Sbarra
Courtesy of the Marina Abramović Archives
VG Bild-Kunst, Bonn 2018

Oltre ai 62.000 visitatori , la mostra di Bonn ha anche registrato un notevole interesse presso i media e i vari social. I visitatori infatti hanno voluto condividere le emozioni provate durante il percorso espositivo che molti hanno vissuto come una sorta di viaggio personale e introspettivo. Ogni visitatore infatti, è entrato nel museo per vedere una mostra e ha finito per cercare se stesso. Paura, rabbia, dolore, vergogna ma anche serenità, armonia, tolleranza e purificazione : le tappe della vita e le performance dell’Abramović in molti casi risvegliano emozioni sopite o represse.
La mostra di Firenze riuscirà a regalare le stesse emozioni di quella di Bonn? Come abbiamo anticipato, lo schema di riferimento è lo stesso ma l’Abramovic non lascia nulla al caso e approfitterà proprio della bellezza rinascimentale di Palazzo Strozzi per marcare il suo legame con l’Italia, teatro di numerose e celebri performance. La stessa artista ha dichiarato in passato :

” Piaccio più agli italiani che ai norvegesi perchè le mie performance sono molto emotive”

Del resto Palazzo Strozzi ha già ospitato importanti rappresentanti dell’arte contemporanea come Ai Weiwei e Bill Viola, dimostrando un’alta capacita propositiva e un’attezione particolare verso le esigenze del pubblico, rendendo ogni visita innanzitutto un’esperienza da vivere .
Ovviamente una parte importante dell’esposizione sarà dedicata al tormentato rapporto della performer con Ulay. Durante la presentazione alla stampa i due si sono presentati insieme mandando in visibilio pubblico e fotografi. E non è detto che lo stesso potrebbe accadere anche a Firenze.

Immagini dall'apertura del 19. Aprile 2018 nella bundeskunsthalle Foto: Peter Paul Weiler, 2018 © Kunst- und Ausstellungshalle der Bundesrepublik Deutschland GmbH, Bonn
Immagini dall’apertura del 19. Aprile 2018 nella bundeskunsthalle
Foto: Peter Paul Weiler, 2018 © Kunst- und Ausstellungshalle der Bundesrepublik Deutschland GmbH, Bonn

Di sicuro, come spiegano con una nota da Palazzo Strozzi : ‘ Sabato 22 settembre alle ore 15.30 l’artista sarà protagonista dello speciale appuntamento organizzato dalla Fondazione Palazzo Strozzi presso il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. In conversazione con Arturo Galansino, curatore della mostra e direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, l’artista affronterà alcuni temi del suo percorso esistenziale e creativo, ripercorrendo le tappe della sua carriera dagli esordi in Serbia alle ultime grandi performance in tutto il mondo’

MarinaAbramović, The Artist is present, MoMa, New York
MarinaAbramović, The Artist is present, MoMa, New York

Inutile dire che i biglietti del talk sono andati sold out in pochi giorni. E’ comunque possibile prenotare on line i biglietti della mostra cliccando su questo link fornito dal museo : http://rebrand.ly/MostraMarina

Informazioni

Marina Abramović. The Cleaner
Palazzo Strozzi – Piazza Strozzi – Firenze
Dal 21 settembre 2018 al 20 gennaio 2019
Orario mostre :
Tutti i giorni inclusi i festivi 10.00-20.00
Giovedì 10.00-23.00
Info:
Tel +39 055 2645155
info@palazzostrozzi.org
Prenotazioni
Dal lunedì al venerdì 9.00-13.00/14.00-18.00
Tel +39 055 2469600
prenotazioni@palazzostrozzi.org

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  • Mi fate tutti schifo, dare tanto spzio a una maledetta satanista e far passare i suoi riti malefici per arte… io sono atea ma se i preti sono pedofili almeno non uccidono feti e massacrano donne dopo averle usate come altari. Vergognatevi.

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