Due mostre restituiscono la giusta dimensione storica e critica a Margherita Sarfatti, scrittrice, giornalista e critica d’arte spesso trascurata dalla storiografia “ufficiale”
“Le cose belle, parlano da sole”. Così l’architetto Mario Bellini ha presentato il suo allestimento della mostra Margherita Sarfatti. Segni, colori e luci a Milano, nel corso della presentazione al Museo del Novecento che introduceva anche l’altra tappa di una ampia review sulla figura della storica dell’arte e critica protagonista assoluta dell’arte italiana dei primi decenni del secolo scorso, che al Mart di Trento e Rovereto, focalizzerà il tema Margherita Sarfatti. Il Novecento Italiano nel mondo.
E l’allestimento esalta – in uno spazio non facile come quello milanese – una straordinaria selezione di dipinti e sculture di molti protagonisti del movimento artistico Novecento Italiano, di cui la Sarfatti è l’anima critica: circa 40 artisti tra cui Boccioni, Borra, Bucci, de Chirico, Dudreville, Funi, Malerba, Sironi, Wildt, contestualizzati da filmati e fotografie, lettere, inviti ai vernissage, libri d’epoca, e anche abiti, vetri e arredi, con un approfondimento da più prospettive sulla Milano degli anni Dieci e Venti nel XX secolo.
Restituendo una giusta dimensione storica e critica a un personaggio come Margherita Sarfatti, scrittrice, giornalista, critica d’arte e promotrice della cultura italiana, spesso colpevolmente trascurata dalla storiografia “ufficiale”. Le due mostre rimarranno visibili fino al 24 febbraio 2019: noi vi anticipiamo una serie di immagini della mostra milanese…