Una mostra antologica che presenta più di 70 fra gli artisti esposti nella sua storia, decisiva per gli sviluppi delle dinamiche italiane in particolare nell’ambito della pittura
“Oggi si tende ad eliminare la manualità, e un artista potrebbe essere anche un filosofo. Io sono un gallerista sempre attuale, ma non voglio prescindere dalla manualità”. Con queste parole lo storico gallerista milanese Enzo Cannaviello riassume in una recente intervista il suo approccio all’arte contemporanea, in occasione della mostra che celebra i 50 anni dello Studio d’arte che porta il suo nome. Una mostra antologica che presenta più di 70 fra gli artisti esposti nella sua storia, decisiva – fra l’anno artistico ‘68/’69 e il ‘18/’19 – per gli sviluppi delle dinamiche italiane in particolare nell’ambito della pittura.
E a testimoniarlo ci sono ora loro, gli artisti protagonisti: specie i grandi maestri passati per le pareti oggi in Piazzetta Bossi, da Georg Baselitz a Maria Lassnig, Carlo Maria Mariani, Mimmo Rotella, Salvo, A.R. Penck, Jean Dubuffet, Mimmo Paladino, fino a creativi più giovani come Francesco De Grandi, Federico Pietrella o Cristiano Pintaldi. L’esposizione resta visibile fino al 27 novembre: noi eravamo all’opening, ecco alcune immagini…