Un’esposizione di oltre 170 opere, dalle più iconiche a quelle ‘di nicchia’ allestite in un percorso espositivo ‘pop’ che catapulta il visitatore in quegli anni dove tutto sembrava possibile. Le immagini della mostra e l’intervista con il curatore Matteo Bellenghi
E’ una delle mostre più attese questo autunno nella Capitale: da oggi, 3 ottobre, apre i battenti la retrospettiva che, attraverso 170 opere, ripercorre l’intera vicenda artistica e umana di Warhol in occasione del novantesimo anniversario della sua nascita.
Una delle mostre più complete degli ultimi anni, che affianca alle opere più iconiche anche creazioni meno conosciute come i disegni risalenti agli inizi della carriera – quando l’artista lavorava come disegnatore per testate giornalistiche e di moda – oppure pezzi particolari come le copertine dei dischi che permettono ai giovani che non hanno vissuto quel periodo di capire come era facile arrivare a determinate collaborazioni che caratterizzavano la Factory.
Si inizia quindi con l’omaggio alle icone della pop art, a partire dalla celebre Campbell’s Soup e l’indimenticabile Marylin. Una sezione è dedicata al mondo della musica, con i ritratti delle stars e le copertine dei dischi ( con la possibilità di ascoltarli con le cuffie come si faceva con le anteprime nei negozi di dischi degli anni ’80) – tra le quali la celebre ‘banana sbucciabile’ di ‘The Velvet Underground & Nico“.
Una parte è dedicata al mondo dello star system e della moda, passando poi per i disegni e tutta una serie di ritratti su polaroid dove vengono raffigurati tutti i più importanti personaggi dell’epoca. Chiude l’ampia selezione un omaggio al mondo cinematografico celebrato in mostra attraverso i ritratti delle stelle del cinema. Un maxischermo invece ripercorrerà l’intera carriera dell’artista.
‘Ognuno ha diritto ai suoi 15 minuti di celebrità’. In omaggio al famoso detto di Warhol i visitatori potranno divertirsi a farsi scattare una foto da uno schermo che li trasformerà in opere pop. Condividendo poi la foto con l’hashtag ufficiale – #MostraAndyWarhol – l’immagine sarà pubblicata anche dai canali social della mostra.
Ora, lasciamo che sia il curatore della rassegna, Matteo Bellenghi, a descrivere come è strutturato il percorso espositivo e la lettura che ha scelto di dare alla mostra.
C’è un aspetto nuovo di Warhol che emerge da questa mostra attraverso delle opere inedite o comunque poco conosciute dal grande pubblico?
Si, ci sono degli aspetti nuovi. Ad esempio – un inedito per quanto riguarda Roma – l’opera dedicata a Mona Lisa, l’omaggio di Warhol a Leonardo da Vinci, un bellissimo inchiostro serigrafico degli anni settanta che consiglio di vedere. Poi è stata proprio la lettura che abbiamo voluto dare – quindi attraverso varie sezioni – che coinvolge il mondo della musica, della moda, del cinema e anche delle parti più tecniche come la ritrattistica che compie con le polaroid o la parte tecnica della figurazione sull’acetato: dare una sua lettura globale sotto questi aspetti, per certi versi di più semplice interpretazione. Quindi arrivare a Warhol attraverso la copertina di un disco musicale degli anni’70 o perché su un vestito viene reinterpretato il Flower che lui negli anni ’60 porta in pittura. Arrivare a lui come personaggio, a lui come artista, attraverso le opere che non sono solo le sue celebri icone ma anche curiosità di diverso aspetto.
Ci sono altre opere che riguardano il rapporto di Warhol con l’Italia oltre alla Monna Lisa che ha menzionato?
“I rapporti con l’Italia ci sono, li abbiamo anche fortemente voluti perché Warhol è molto legato all’ambiente italiano a partire dagli anni ’70 fino comunque all’87 – un mese prima di morire era appunto a Milano – e abbiamo qua le tele e le serigrafie dedicate al Vesuvio, quindi gli omaggi al mondo napoletano e gli omaggi con i ritratti di esponenti della moda italiana come Giorgio Armani, Gianni Versace, stilisti come Regina Schrecker ed Ernesto Esposito: tutte persone che hanno contribuito, attraverso varie collaborazioni, a portare a noi Andy Warhol.”
Dopo Picasso, Warhol ha rivoluzionato il mondo dell’arte del secondo dopoguerra ma anche il mercato dell’arte : come si posizionano nell’attuale mercato le sue opere?
Il mercato dell’arte su Warhol risponde, non crolla assolutamente, anzi, c’è molta attenzione al suo mercato. Una fortuna è stata anche che lui ha prodotto molto quindi c’è sempre un’onda in ascesa. Sicuramente negli ultimi anni è cresciuto molto, ricordo che il record attuale è recente, circa nel 2013 nel quale viene battuto all’asta il famoso Silver Car Crash.
Warhol è stato il capostipite di una generazione ma sembra piacere molto anche ai più giovani. Del resto i suoi codici visivi sono ancora ripresi nel mondo della pubblicità e dei media in generale. Come mai le sue opere sono ancora così attuali? Vi aspettate molti giovani tra i visitatori della mostra?
“E’ così attuale perché viene visto dai giovani anche all’esterno. Sono tanti i ragazzini che magari vedono la Campbells’ Soup interpretata in un altro modo e successivamente la riconducono poi ad Andy Warhol stesso. Spero che vengano molti ragazzi alla mostra, dare una lettura contemporanea è la parte più interessante che deve avvicinare tutto il pubblico al mondo dell’arte che è molto attuale e non è così complesso come può apparire da fuori”.
Un protagonista della storia e al tempo stesso un contemporaneo… come si rapporterebbe con i social media se ancora fosse vivo?
“Se fosse ancora vivo, all’arzilla età di novant’anni probabilmente passerebbe le sue giornate su facebook o su Instagram a condividere foto e magari avrebbe creato delle nuove opere d’arte, in rapporto a una società ulteriormente globalizzata e veloce”.
Le immagini in anteprima della mostra
INFORMAZIONI
Andy Warhol
dal 3 ottobre 2018 al 3 febbraio 2019
Orario apertura
dal lunedì al giovedì 9.30 – 19.30
Venerdì e sabato 9.30 – 22.00
Domenica 9.30 – 20.30
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietti
Intero
€ 13,00 (audioguida inclusa)
Ridotto
€ 11,00 (audioguida inclusa)
Informazioni e prenotazioni gruppi
T. + 39 06 8715111
Catalogo edito da Arthemisia Books
http://bit.ly/WARHOL_ROMA
www.ilvittoriano.com
*Andy Warhol
Liz
, 1964
Serigrafia su carta, 58,7×58,7 cm
Collezione privata, Monaco (MC)
© The Andy Warhol Foundation for the
Visual Arts Inc. by SIAE 2018 per A.
Warhol
Che meraviglia tuffarsi in quegli anni…