Il soprano Montserrat Caballé è morta, all’età di 85 anni, sabato 6 ottobre 2018 all’ospedale Sant Pau di Barcellona. Era ricoverata e in cura da metà settembre. Aveva debuttato sul palcoscenico nel 1956. Da alcuni anni si era ritirata dalle esibizioni. In una intervista nel 2014 di sé aveva detto «Non mi considero una leggenda dell’opera, né l’ultima diva, come a volte i giornalisti scrivono. Ogni epoca ha le sue stelle, e nel mio caso l’unica merito è di aver fatto bene il mio lavoro, nel miglior modo possibile, al più alto livello».
Nata a Barcellona il 12 aprile del 1933, dopo aver studiato per 12 anni presso il Conservatorio di Musica del Liceu di Barcellona, nel 1956 Caballé entrò nella compagnia dell’Opera di Basilea, dove debuttò nel 1957 come Mimí ne «La bohème» di Giacomo Puccini. Successivamente interpretò con enorme successo numerose altre opere, tra cui «Tosca», «Aida», «Arabella», «Salomé». Negli anni la Caballé si specializzò nel repertorio italiano del primo Ottocento. La sua fortuna internazionale iniziò nel 1965, quando sostituì l’indisposta Marilyn Horne in «Lucrezia Borgia» in forma di concerto alla Carnegie Hall di New York. La sua interpretazione destò un’enorme sensazione. Nello stesso anno debuttò al Festival di Glyndebourne e al Metropolitan Opera, dove fu presente fino al 1988.
Il debutto italiano da protagonista avvenne nel giugno del 1967 a Firenze ne «Il pirata». Nel 1972 debuttò alla Royal Opera House di Londra ne «La traviata» e all’Opera di Parigi in «Norma».
Grande interprete di canzoni popolari spagnole, nel 1988 fece un’incursione nella Rock Opera, registrando con l’amico Freddie Mercury l’album intitolato «Barcelona». Il singolo omonimo diventò l’inno dei Giochi Olimpici del 1992. Sempre per i giochi cantò nell’album «Barcelona Games» con Plácido Domingo e José Carreras. Ai due tenori spagnoli, e al grande Luciano Pavarotti, raccontò di essere stata legata da una «chimica speciale»: «Plácido Domingo, con cui ho lavorato in “Manon Lescaut”, mi disse di aver scoperto un nuovo mondo cantando con me, e per me vale lo stesso. Con José Carreras ho avuto una relazione molto speciale — siamo rimasti incantati ascoltandoci l’un l’altro —, e con Luciano Pavarotti, che per me è stato come un padre».
Ancora nell’ambito della musica leggera, nel 1997 registrò l’album «Friends for life», in cui duetta con vari musicisti. Si è dedicata a varie attività benefiche ed è ambasciatrice dell’Unesco. Ha creato una fondazione in favore dei bambini bisognosi di Barcellona. Nel 1982 è stata insignita della Medalla d’Or de la Generalitat de Catalunya. Nel 2013 si è ritirata definitivamente dalle scene. Nel 1964 aveva sposato il tenore Bernabé Martí, dal quale ha avuto 2 figli: Bernabé Martí Jr. (1966) e Montserrat Martí, detta Monsita (1972).