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Da Massys a Porbous, alla riscoperta dei capolavori del 500 fiammingo. A Torino

Adam van Noort, Madonna con Bambino e San Giuseppe, olio su tavola, cm 80x57, 1590-1610 ca
Adam van Noort, Madonna con Bambino e San Giuseppe, olio su tavola, cm 80×57, 1590-1610 ca

Il grande Cinquecento Fiammingo inaugura la stagione autunnale 2018 della galleria Caretto&Occhinegro di Torino che in occasione della partecipazione (in questi giorni) a “Flashback – Tutta l’arte è contemporanea” (1-4 novembre 2018) presenta una mostra interamente dedicata alla riscoperta di capolavori fiamminghi fin’ora conservati in collezioni private, italiane ed estere, ed ora finalmente fruibili al grande pubblico, dal 31 ottobre al 20 dicembre 2018. Nell’ambito della Fiera la rosa delle opere raccolte costituisce un’offerta unica nello scenario dell’attuale mercato degli Old Masters: infatti, l’esposizione è il risultato di più di un anno di ricerca, di studio e di una minuziosa catalogazione, approfondita dai massimi esperti del periodo.

Jan Massys, Vergine in Preghiera, olio su tavola, 1552 ca

Ad Anversa, la Firenze del Nord’Europa, si sviluppò un evento unico nella Storia dell’Arte internazionale. Negli stessi anni in cui in Italia il canone di bellezza e perfezione rinascimentale era già affermato, pittori come Jan Massys, Adrian van Overbeke e Frans Porbous convogliavano le proprie ricerche artistiche attorno a quello che era il centro economico-culturale dei Paesi Bassi, elaborando un inedito linguaggio espressivo che avrebbe stabilito le nuove direttrici del gusto europeo.

Virtuoso esempio è la Vergine in Preghiera di Jan Massys: tutti i crismi della sua poetica sono evocati dal leggero accenno di sorriso, dalla lirica vivacità degli occhi, animati da uno spirito mutevole ed enigmatico, dall’affusolata architettura delle mani e, soprattutto, dall’incarnato di porcellana che caratterizza l’intera figura. La medesima sensibilità appartiene all’Ecce Homo del Maestro del Santo Sangue, proveniente dalla bottega dei Massys. L’opera, dal potente simbolismo, è capace di imporsi allo spettatore con la forza di una visione quasi metafisica, vera e propria conquista di quell’arte fiamminga delle origini, che come nessun’altra seppe coniugare realtà e simbolo. Per le forme stravaganti, l’accentuato colorismo e le soluzioni spaziali estreme e anticlassiche si distingue Adrian van Overbeke con il monumentale polittico dedicato alla Passione di Cristo, di cui la maggior parte dei pannelli è attualmente conservata presso alcuni dei più importanti musei del mondo, quali il Bonnenfanten Museum di Maastricht. Il ritrovamento dello sportello dell’Ascensione è una scoperta fondamentale dal punto di vista storico-artistico poichè permette una maggior comprensione della poetica del maestro fiammingo. Oltre al tema del sacro anche il paesaggio delle origini e la ritrattistica sono i protagonisti dell’esposizione. Spicca tra questi il Ritratto di Giovane Uomo di Frans Porbous, opera proveniente dalla prestigiosa collezione del Duca di Hamilton per poi passare, successivamente, attraverso alcune nobili proprietà, ad una collezione romana patrizia. E’ curioso che tutti i passaggi, dal 1882, sono documentati attraverso le etichette apposte sul retro del dipinto. Trait d’union con la cultura figurativa italiana è il “romanismo” di Adam van Noort, maestro di Rubens e grande studioso di Michelangelo e Raffaello. La sua Madonna con Bambino e San Giuseppe chiude idealmente la mostra segnando il passaggio dell’arte fiamminga del ‘500 a quella del secolo successivo.

Adrian van Overbeke, l’Ascensione, olio su tavola, cm 142×74, 1530 ca.

Informazioni utili

Da Massys a Porbous: il ‘500 fiammingo
Galleria Caretto&Occhinegro
31 ottobre – 20 dicembre 2018

via Massena 87, 10128
Torino

www.carettoeocchinegro.com

Il ‘500 ritrovato dei Fiamminghi. Da Massys a Porbous, la mostra a Torino

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