Arriva al cinema Lontano da Qui di Sara Colangelo con Maggie Gyllenhaal, quando la poesia incontra l’ossessione. In sala dal 13 dicembre
«Il talento è così fragile e raro e la nostra cultura fa di tutto per sopprimerlo»
Lisa Spinelli, Lontano da Qui, Sara Colangelo (2018)
Anna is beautiful / Beautiful enough for me / The sun hits her yellow house / It’s almost like a sign from God.
Poema del piccolo Jimmy, Lontano da Qui, Sara Colangelo (2018)
Un’insegnante d’asilo arriva la mattina presto in classe e inizia a preparare con gestualità automatica l’occorrente per la classe in arrivo. Il corpo sottile avvolto da una leggera blusa e un’ampia gonna, gli occhi rotondi, si siede su una piccola seggiola dopo aver accesso il ventilatore e si perde in silenzio a guardare fuori dalla finestra. È così che Sara Colangelo (italiana laureata alla New York University) introduce Lisa Spinelli (Maggie Gyllenhaal), protagonista di Lontano da Qui (The Kindergarten Teacher, in arrivo nelle sale italiane dal 13 dicembre), remake americano dell’omonima pellicola israeliana di Nadav Lapid del 2014.
Lontano da Qui è la storia di Lisa, un’insegnante di Staten Island. Lisa è madre di due adolescenti che stanno per lasciare il nido in modi che lei disapprova (il figlio vorrebbe arruolarsi nei marines) e che tradiscono con le proprie scelte l’illusione di proiettare su di loro quanto rimane della sua sensibilità culturale. Lisa è desiderosa di essere creativa ma sembra anche essere cosciente delle proprie illusioni perdute.
Sterilizzata da questo ambiente familiare e schiacciata da una routine lavorativa che seppur dolce e piena di meraviglia non la soddisfa, Lisa decide di iscriversi a un corso serale di poesia, tenuto da un mellifluo bellimbusto (Gael García Bernal), ma anche qui non sembra trovare il modo per esprimersi appieno. A riaccendere passioni, entusiasmi (e nevrosi) arriverà il piccolo Jimmy (Parker Sevak che dona al suo personaggio una complessità degna di un attore maturo e navigato), uno dei suoi allievi d’asilo, in grado di produrre piccoli poemi di grande bellezza. Lisa, sempre più ossessionata dal talento di Jimmy – che diventa un surrogato alla mancanza di poesia nella propria vita – travalicherà i doveri di insegnante per scivolare verso una pericolosa ossessione.
Lontano da Qui rispetto a The Kindergarten Teacher (2014) è una pellicola più soffusa, meno violenta in termini di scelte registiche, l’attenzione della camera è tutta per Lisa che nell’interpretazione di Maggie Gyllenhaal dipana e mostra il sostrato di frustrazioni e nevrosi che molto raccontano del femminile oggi: il ruolo di madre, di moglie, di oggetto del desiderio, il lavoro, l’insoddisfazione intellettuale, il rapporto col proprio corpo e con i propri bisogni.
Lisa prova a rifugiarsi senza successo fra le braccia del marito, nello sguardo sfuggente dei due figli (che le riserveranno parole durissime), in quello dei piccoli allievi, nelle opinioni lapidarie dei suoi compagni di corso e infine nella voce e nel talento innato e potente di Jimmy, ma il sostrato di nevrosi che l’assediano non aspetta altro che il prossimo tradimento per sfociare nell’ossessione più pericolosa.
In Lontano da Qui la mancanza di sensibilità culturale e la pochezza umana che da Il Giovane Holden in poi è stata oggetto di interesse per autori e cineasti, schiaccia inesorabilmente anche Lisa ma in lei Sara Colangelo instilla (sin dal nome) una forma di nevrosi femminile che sembra richiamare quella delle interpreti italiane contemporanee: più volte ritroviamo in Lisa tratti che potrebbero essere di Margherita Buy (soprattutto negli sguardi profondi e silenziosi sul panorama), Laura Morante, Isabella Ferrari (nella postura scenica del corpo) e Giovanna Mezzogiorno. È questo a fare della Lisa di Maggie Gyllenhaal un personaggio più interessante e profondo rispetto alla maschera asciutta e più teatrale di Nira (Sarit Larry) nel film di Nadav Lapid.
Lontano da Qui ci regala un ritratto complesso, un altro “femminile singolare” di grande bellezza e potenza emotiva e punta l’attenzione del grande pubblico su Sara Colangelo, conosciuta solo in parte per i suoi cortometraggi Little Accidents (con Chloë Sevigny) e Un Attimo di Respiro, girato in Italia nel 2007.