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Guarire dalla dittatura: Le Avanguardie Ungheresi a Lugano

Imre Bak, Postmodern IV, 1982 Imre Bak, Postmodern IV, 1982
Imre Bak, Postmodern IV, 1982
Imre Bak, Postmodern IV, 1982

La Galleria Allegra Ravizza di Lugano presenta un nuovo progetto di ricerca. Dal 30 novembre al 15 febbraio Le Avanguardie Ungheresi metterà in mostra quattro artisti da (ri)scoprire.

Il realismo socialista ha influenzato a tal punto la cultura e la società est-europea novecentesca da forzarne le norme estetiche fino ad ottenebrarne l’espressione artistica, indirizzandola verso gli stretti canoni del realismo. In questo clima di rigida suddivisione, le avanguardie del primo novecento sono state soffocate e l’evoluzione dell’arte contemporanea locale interrotta, come gli artisti più sperimentali sono stati isolati ed esclusi.

Così è accaduto in Ungheria, dove si è però sviluppato un movimento di Neo-avanguardia nato dal proibizionismo e dall’isolamento. La Galleria Allegra Ravizza intende mettere in luce proprio quel contesto sociale e politico travagliato, insieme alle dinamiche di censura e rinascita di alcune forme artistiche. I quattro maestri protagonisti dell’Avanguardia Ungherese sono Imre Bak, Károly Hopp-Halász, Ferenc Lantos, Árpád fenyvesi Tóth.

Questi iniziarono a riunirsi intorno al gruppo che prese il nome di La Scuola Europea, a causa delle influenze internazionali che iniziano a penetrare nel paese. Per questo molti artisti si avvicinarono al surrealismo, astrattismo, all’informale, alla PopArt e anche al movimento Fluxus. Le Avanguardie Ungheresi è una mostra che intende proprio dare risalto agli artisti che per primi deviarono dalla locale ideologia socialista per allinearsi al più moderno stile europeo.

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