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Scenografie e costumi di Agostino Arrivabene per ‘Sansone e Dalila’

Piano générale - Samson et Dalila ©2018 - Alain Hanel Piano générale - Samson et Dalila ©2018 - Alain Hanel
 Samson et Dalila - Générale ©2018 - Alain Hanel
Samson et Dalila – Générale ©2018 – Alain Hanel

Un’eccellenza italiana all’estero: l’artista Agostino Arrivabene disegna le scenografie e i costumi per l’opera Sansone e Dalila a Montecarlo

Tutti conoscono la vicenda biblica di Sansone e Dalila. La loro storia mescola elementi del mito e della sensualità. A descriverla per immagini, scenografie e costumi per l’opera di Camille Saint-Saëns presentata dall’Opera di Montecarlo, in coproduzione con le Chorégies d’Orange e l’Opera di Shangai, è l’artista italiano Agostino Arrivabene (Rivolta D’Adda, 1967), chiamato dal regista Jean-Louis Grinda. Una scelta apprezzabile per un autore che da sempre coniuga mitologia, visioni mistiche ed erotismo, cielo e terra, antiche tradizioni e contemporaneità. Arrivabene è pittore, incisore e scultore. Col nuovo incarico ha potuto spaziare esprimendosi in assoluta libertà. Numerose le influenze che lui stesso dichiara: il simbolismo di Gustave Moreau, reso anche dalle luci del light designer Laurent Castaingt, le acconciature assiro-babilonesi, Piero della Francesca, i costumi medievali, la moda di Valentino, Rick Owens, Alexandre McQueen, le carceri di Piranesi, i mosaici bizantini di Ravenna, Blade Runner e molte altre, per dar vita a un’opera senza tempo, tra passato, presente e futuro.

Piano générale - Samson et Dalila ©2018 - Alain Hanel
Piano générale – Samson et Dalila ©2018 – Alain Hanel

Il sipario è la proiezione del dipinto La Grande Opera di Agostino Arrivabene, dal tema alchemico, un paesaggio onirico che ricorda la pittura fiamminga, tra monti rocciosi, una distesa d’acqua e un piccolo uomo, davvero minuscolo rispetto alla vastità della natura, fulcro di luce che attira lo sguardo dell’osservatore.
Il vero protagonista di questa messa in scena, per precisa decisione del regista, è un bambino albino, vestito e truccato interamente di bianco. E’ il primo e l’ultimo personaggio che vediamo sul palcoscenico e rappresenta simbolicamente Dio, un angelo, il diverso, oppure la coscienza di Sansone, giudice israelita, alter ego del mitico Ercole ellenico, ma che per Grinda non è che un uomo.
In una sorta di antro cavernoso in cui dominano i colori terrosi, tratto dal dipinto monocromo pro-genius, raffigurante l’ingresso dell’Ade, il Popolo Eletto sotto oppressione è realisticamente vestito di stracci, mentre le sembianze di Sansone, coi lunghi capelli e le tuniche scure, si avvicinano a quelle del nostro immaginario. I guerrieri filistei, invece, indossano un copricapo che deriva da uno dei microbi ingigantiti del Kunstformen der Natur del biologo tedesco Ernst Haeckel.

 Samson et Dalila - Générale ©2018 - Alain Hanel Samson et Dalila - Générale ©2018 - Alain Hanel
Samson et Dalila – Générale ©2018 – Alain Hanel

Dalila è dapprima raffigurata con vesti candide, ma dopo il suo tradimento diventa una Gorgone nera, dall’elaborata e intricata pettinatura, che rimanda alla dea dei serpenti cretesi o a Medusa. L’interno roccioso si apre sulla notte stellata. In una continua contaminazione di generi e riferimenti, sulla tenda dell’accampamento vengono proiettate le immagini del taglio dei capelli di Sansone come nel cinema muto in bianco e nero. La grande ruota decorata che gira lentamente come il tempo inarrestabile è una citazione del tempio indiano di Konarak, mentre Dagon, l’idolo dei nemici, non è che un grande kouros arcaico di cui non riusciamo a scorgere la testa. Sarà distrutto dalla volontà di Sansone che prega Dio per riacquistare la sua forza originaria e difendere il suo popolo.

Samson et Dalila - Pré générale ©2018 - Alain Hanel
Samson et Dalila – Pré générale ©2018 – Alain Hanel

L’Albino, che non l’ha mai abbandonato, fa crollare il falso dio sotto un gioco di luci.
Il regista Grinda era seduto vicino a me in platea con la sua famiglia, quando ho nominato Agostino Arrivabene, gli si è illuminato il volto. Tra il pubblico, alla fine dello spettacolo, un’esclamazione: “Les décors étaient sublimes. Bravo”.

Salle des Princes
Grimaldi Forum
♦ 19 novembre 2018 – 20 H 00 (sur invitation du Palais)
♦ 22 novembre 2018 – 20 H 00
♦ 25 novembre 2018 – 15 H 00
www.opera.mc

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