Portavoce delle donne in un mondo dominato da uomini. Pioniera del femminismo. E soprattutto grande artista (oltreché intellettuale, scrittrice ed educatrice). L’istituto di Arte Contemporanea di Miami dedica una bellissima mostra a Judy Chicago (1939, Chicago), dal titolo: A Reckoning. La resa dei conti, una “resa dei conti”… In pieno Design District va in scena una completa e puntuale esposizione (tutto il secondo piano dell’ICA) che evidenzia l’iconico passaggio di Chicago dall’astrazione alla figurazione attraverso mezzo secolo di carriera, esplorando le strade tramite cui la forte voce femminista dell’artista trasforma la nostra comprensione del modernismo e della sua tradizione. L’artista usa sia l’iconografia che il metodo di lavoro per porre problemi riguardo ai ruoli di genere, alla supremazia artistica e alle competenze tradizionalmente legate sia alla figura femminile -come il cucito e il ricamo- sia agli stereotipi maschili, come la body painting. E’ l’anno delle (dimenticate) artiste della seconda metà del Novecento. E’ l’anno delle artiste-femministe. E’ l’anno (anche) di Judy Chicago. E le quotazioni si impennano.