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Achille Perilli, 70 anni di carriera in mostra all’Hermitage di San Pietroburgo

Achille Perilli, Amour bel oiseau, 1992

Protagonista e testimone. Achille Perilli -classe 1927- ha vissuto in prima linea varie fasi cruciali dell’arte italiana e internazionale. Per la prima volta una grande retrospettiva porta al pubblico -dal 18 dicembre 2018 al 1 febbraio 2019- una selezione di 60 opere a olio che raccolgono l’intera parabola del maestro, dalle prime esperienze formaliste del 1947 fino ai lavori del 2010. La retrospettiva (curata da Luca Barsi in collaborazione con lo stesso Perilli, oggi novantunenne) pone come base la serie di relazioni artistiche, e non, che Perilli ebbe con le grandi personalità del XX secolo.

Achille Perilli, La visione geometrica, 1981

La sua storia, infatti, si intreccia dagli inizi con figure eminenti del Novecento come, per esempio, Lionello Venturi e Giuseppe Ungaretti di cui fu allievo. Il 1947 è l’anno di Forma Uno che lo vede militare al fianco di Dorazio, Guerrini, Accardi, San Filippo, Consagra e Attardi per l’affermazione del culto della “forma” con conseguente distacco dalla tradizione pittorica italiana, mentre l’anno successivo, a Parigi, incontra gli umori d’avanguardia surrealista e dadaista con Tristan Tzara, Hans Arp e Anna Hoch. Prima della partecipazione alla V Biennale di San Paolo in Brasile del ’59, a cui si affiancarono successivamente due Biennali in laguna rispettivamente nel ’62 e nel ’68, Achille Perilli insieme a Gastone Novelli fondò la rivista “L’esperienza moderna” (1957) a cui parteciparono Kandinskij, Klee, Gorky, Picabia, Man Ray, Fontana, Capogrossi e Twombly, solo per citarne alcuni. Tuttavia questa non superò il 1959 tanto che cinque anni dopo fu la volta di un’altra rivista, la neoavanguardista “Grammatica” (1964), con interessi per l’editoria, la pittura, la critica e il teatro, sempre accompagnato da Novelli con l’aggiunta di Alfredo Giuliani e Giorgio Manganelli. Mosso da una costante energia conoscitiva e sperimentale, Achille Perilli si inoltra nel mondo del teatro coniugando la ricerca musicale di compositori come Luigi Nono, Luciano Berio e Aldo Clementi con il teatro d’avanguardia: anche in questa arte lascia il segno con due spettacoli andati in scena al Teatro alla Scala di Milano, “Mutazioni” (1965), e al Teatro dell’Opera di Roma, “Dies Irae” (1978).

Achille Perilli nello studio di via Falminia, Roma, 1961

Informazioni utili

Arte astratta in Italia. Achille Perilli
18 dicembre 2018 – 1 febbraio 2019

Museo Hermitage di San Pietroburgo
Palace Square, 2, Sankt-Peterburg,
Russia, 190000

www.hermitagemuseum.org

 

[Prima immagine: Achille Perilli, Amour bel oiseau, 1992]

 

Grande retrospettiva su Achille Perilli. 70 anni di carriera in mostra all’Hermitage di San Pietroburgo

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