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Spartiti di Art Brut. Tra musica e pittura, le infinite sperimentazioni di Jean Dubuffet a Milano

Jean Dubuffet Tommaso Calabro *

Jean Dubuffet Tommaso Calabro
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Musica e pittura senza regole. Le Esperienze Musicali di Jean Dubuffet arrivano a Milano, alla Galleria Tommaso Calabro. Dal 5 febbraio al 23 marzo.

La neonata galleria milanese inizia l’anno nuovo in grande stile. Stupire, con ricerca e originalità. Dopo aver inaugurato a settembre con un confronto tra Tancredi e Twombly, Tommaso Calabro si prepara ad accogliere il grandissimo Jean Dubuffet. Pittura e musica si alterneranno nelle sale della galleria di Piazza San Sepolcro, attraverso un artista che ha fatto della sperimentazione la cifra distintiva della propria arte. La personale si pone nell’ottica di riscoperta dell’artista -fin ora poco trattato- che sta avvenendo ora in Italia, inaugurata da Palazzo Magnani a Reggio Emilia, che all’artista francese ha dedicato una retrospettiva inaugurata lo scorso novembre.

Jean Dubuffet Tommaso Calabro
Jean Dubuffet (1901 – 1985), Texturologie XXXV (prune et lilas), olio su tela

Una relazione, quella di Dubuffet con la musica, che nasce fin dalla tenera età e prosegue per tutta la sua vita. Da bambino inizia ad avvicinarsi al pianoforte, che però viene presto sostituito dalla fisarmonica, strumento meno nobile ma a lui più congeniale. L’approccio di Dubuffet verso il pentagramma è segnato dal rifiuto delle convenzioni, parallelo a quello adottato nell’arte figurativa. Quanto sulla tela i materiali si combinano senza una logica razionale in modi sempre nuovi, tanto nella musica la sperimentazione esasperata elimina qualsiasi concezione ritmica o melodica.

L’art brut si traspone sullo spartito, creando una musica che non deve essere di piacevole contemplazione, ma che vuole alimentare sentimenti e sensazioni che vanno di là del razionale. A partire dagli anni ’60 in poi, accanto all’attività pittorica porta avanti una serie sperimentazioni di musicali sia da solo che in compagnia di colleghi artisti, pittori e intellettuali. Flauti, chitarre, strani strumenti esotici. Dubuffet registra sul nastro magnetico suoni che si susseguono senza logiche prestabilite, accompagnate a tratti da una voce, anch’essa immune alle regole di armonia e melodia. A sostenere i suoi progetti, tra gli altri, Carlo Cardazzo, il gallerista italiano che curò le sue personali a Roma e Milano (luogo della sua prima mostra in Italia). È grazie al suo supporto che, nel 1961, vide la luce un cofanetto contenente sei dischi di Esperienze Musicali composte dall’artista.

La mostra accompagna il visitatore alla scoperta delle sperimentazioni artistiche e musicali di Jean Dubuffet, indagando, attraverso l’uso di dipinti, dischi e video, il rapporto e i rimandi tra le due.

* Copertina di uno dei sei dischi di Esperienze musicali, prodotti dalla Galleria del Cavallino nel 1961.

Informazioni utili 

Jean Dubuffet: tra musica e pittura

5 febbraio – 23 marzo 2019

Gallerie Tommaso Calabro, Piazza San Sepolcro 2, Milano

Martedì – sabato: 10.00 – 18.00

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