La Sottomissione, romanzo d’esordio di Enrico Bruschi, tra noir old fashioned e idiosincrasie contemporanee
C’è un personaggio che rimane anonimo dall’inizio alla fine del romanzo e ne costituisce, sostanzialmente, il filo rosso. Dall’inizio alla fine dei fatti narrati in questo noir, che si svolge tra Trieste e Roma, lo conosciamo come S., un uomo che sente su di sé il peso del dover prendere qualsiasi decisione, una persona che vorrebbe annullarsi in favore di qualcuno disposto a scegliere per lui, un inadatto patologico. Diventa per lui, durante la sua fuga del mondo e dalla responsabilità di esistere, “provvidenziale” l’incontro con un manager dal carattere completamente opposto, dominatore e sadico. Da un annuncio online nasce così un rapporto di sottomissione assoluta, di annullamento totale.
Una storia dai contorni inquietanti fin dall’inizio, che prenderà presto una piega macabra e nera quando un cadavere sfigurato e con indosso una divisa delle SS verrà ripescato dal Tevere. È qui che entra in scena l’ispettore Gianni Navarra, incaricato di far luce sull’omicidio. Durante le sue indagini Navarra avrà modo di sondare un mondo intricato mondo fatto di violenze psicologiche, sadismo e velenosissimi rancori nascosti sotto pelle.
Il rapporto malato tra S. e il manager dispotico è solo la punta dell’iceberg di un’esistenza improntata sul desiderio di soddisfare una smania di sopraffazione. Si intrecciano in questa indagine le vite di persone che quotidianamente sviliscono la propria autonomia in favore di meccanismi di potere che le umiliano e le annullano, sia sul lavoro che nella vita privata.
Questo esordio letterario ha tutto il sapore e le atmosfere di un classico noir in cui i protagonisti si muovono inconsapevolmente urtandosi l’un l’altro in una catena di esistenze disperate. Navarra ha il carattere stoico ma sensibile, arguto e attento, che racchiude in sé i tópoi degli indimenticabili investigatori nati dalla penna dei grandi maestri del thriller, da Raymond Chandler a Dashiell Hammett. Non mancano qui e là riferimenti a una delle grandi passioni dell’autore: la cucina – sarà proprio quella, a un certo punto, a far scattare una scintilla inaspettata nell’apatico S.
La sottomissione (Marlin Editore) è un romanzo solido e appassionante che trasporta il lettore in un labirinto di ossessioni e idiosincrasie destinate, fin da principio, a rivelarsi esplosive. Una volta finito il libro vien già da chiedersi quale sarà il prossimo caso dell’ispettore Gianni Navarra.
Enrico Bruschi, classe 1973, è di origine marchigiana, ma vive e lavora a Milano da più di vent’anni. Conseguito il Master in Relazioni Internazionali, ha intrapreso la carriera della consulenza strategica d’impresa, occupandosi di dar voce e visibilità ad aziende italiane e internazionali. Nel 2017 è diventato socio di uno storico ristorante milanese. Appassionato di storia, architettura e cucina, è da questi settori che attinge per le trame dei suoi libri.