Miti, leggende, miracoli sono gli ingredienti di “Deriva”, il progetto espositivo site specific ideato dagli artisti Francesca Mussi (Milano, 1992) e John Mirabel (Bergerac, 1988) a cura di Elisabetta Mero e visitabile dal 24 al 31 gennaio 2019, presso lo spazio San Celso nella Chiesa di Santa Maria dei Miracoli a Milano in Corso Italia 39.
La Chiesa di San Celso deve il suo nome all’omonimo Martire che, insieme a San Nazario, nel I secolo d.C. compì un viaggio al fine di diffondere la fede Cristiana nelle Gallie. Durantela salita al Nord vennero arrestati nella Francia Meridionale e dopo aver subìto numerose persecuzioni furono condannati a morte. La condanna stabilì che Nazario e Celso venissero imbarcati su una nave e gettati in mare. Secondo la leggenda però durante una tempesta, l’imbarcazione, colpita dalle onde, li scaraventò in mare e loro miracolosamente iniziarono a camminare sulle acque, salvandosi. Approdarono a Genova e da lì proseguirono la loro opera evangelizzatrice fino a ché vennero nuovamente catturati e condannati a morte a Milano dal prefetto Antolino che li fece giustiziare per decapitazione nell’anno 76 d.C.. Nel 395 d.C. Sant’Ambrogio ritrovò i corpi sepolti in un campo appena fuori Milano, riconobbe San Celso e vi fece erigere una Chiesa.
Deriva prende ispirazione dalla tradizione agiografica; lo stesso titolo assume un duplice significato: scaturire, aver origine, provenire e allo stesso tempo essere trascinato dalle correnti, muoversi lateralmente rispetto alla rotta, andare alla deriva.
La coppia d’artisti coglie dunque la tematica del mare e del ritrovamento dei corpi; il Mar Mediterraneo come luogo di martirio contemporaneo viene espletato dall’installazione Littoral, dodici pannelli, come i dodici apostoli, formati da sovrapposizioni di cotone trattato con una tecnica a strati, che riportano la costa ligure vista dall’alto, zona in cui sbarcarono i Santi. La scelta del materiale è una scelta simbolica, il mare viene visto come un grande tessuto che copre, ma che talvolta scopre e rende visibile.
A questo proposito esiste un’altra leggenda che vede la Chiesa di Santa Maria dei Miracoli protagonista di un miracolo. Al tempo della pestenel 1485d.C., era abitudine dei credenti appestati riunirsi nella Chiesa per adorare un’icona della Madonna col Bambino tenuta coperta da un drappo. Si racconta che tutti i presenti ebbero la visione della Vergine che si animò dal dipinto e scostò il telo mostrando il Bambino ai credenti e guarendo i malati.
Questo è il motivo per cui all’interno della Chiesa, davanti all’abside, si troverà un lungo panno di circa quattro metri, trattato anch’esso con la tecnica dello scolorimento a strati che verrà lasciato cadere naturalmente e compirà una piega permettendo ai visitatori di scorgere l’installazione Littoral nell’abside.
Il tutto sarà arricchito dal video, girato durante l’allestimento,dal titolo “Camminata sulle acque” di 1’40’’ ideato dagli stessi artisti e realizzato da Fabrizio Stipari. In primo piano le mani di Francesca e John intenti a srotolare il lungo tessuto da una parte all’altra con una certa lentezza e regolarità, simile a un tapis roulant, come a richiamare il miracolo accaduto al largo dellacosta ligure.
“Il monitor, posizionato in una nicchia all’ingresso dell’accesso alle scale dei sottotetti della Chiesa”, afferma la curatrice Elisabetta Mero, “offre l’occasione di vivere una meditazione visiva su ciò che non è comprensibile razionalmente perché va oltre l’umano”.
Sparse lungo la navata della Chiesa e disposte in varie posizioni a terra,si troveranno sculture della serie ChewingGums.
La gomma da masticare viene interpretata dagli artisti come un’estensione dell’incisione, oggetto che subisce in tutto e per tutto l’impronta dell’uomo, oggetto simbolico e feticcio contemporaneo che lascia ampio spazio interpretativo allo spettatore. Queste chewing-gums sono ispirate al momento di ritrovamento dei corpi dei Santi Nazario e Celso, facendo anche riferimento al fatto che i suddetti corpi furono decapitati e conseguentemente non ritrovati integri da Sant’Ambrogio. Le sculture rimandano in senso lato anche alla concezione della tradizione Cristiana riguardo la carne, elemento che fa da medium tra peccato e santità. La gomma da masticare simboleggia inoltre il digiuno, la rinuncia, la flagellazione del corpo, riferita anche a tutti quei fedeli che assistettero al miracolo.
Obiettivo di Francesca Mussi e John Mirabel, coppia d’arte nel lavoro e in amore, è quello di permettere la fruibilità estetica e la qualità di oggetti di valore, presentando elementi che raccontino direttamente o indirettamente la storia del luogo.Deriva è il risultato di un lungo e profondo periodo di studio e ricerca storico-artistico del luogo, è una mostra intelligente e interessante inserita in una location originale e poco conosciuta dagli stessi cittadini milanesi che per l’occasione aprirà le sue porte al pubblico.