Print Friendly and PDF

Joint is Out of Time. Prosegue il discusso rinnovamento de La Galleria Nazionale di Roma. Le foto

Leone di bronzo e sullo sfondo la Galleria Nazionale La Galleria Nazionale Foto ArtsLife

Leone di bronzo e sullo sfondo la Galleria Nazionale

Nuova evoluzione per Time is Out of Joint. Sette artisti internazionali ridefiniscono l’attuale allestimento delle collezioni raccontando il nostro tempo.

“Il tempo è fuori dai cardini; ed è un dannato scherzo della sorte ch’io sia nato per riportarlo in sesto”. (Amleto, Shakespeare)

L’EVOLUZIONE DI TIME IS OUT OF JOINT

Dal primo giorno del suo debutto nell’ottobre del 2016, il riallestimento della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea- ad opera della direttrice Cristiana Collu e del curatore Saretto Cincinelli – ha suscitato un acceso dibattito ma non si è mai dissolto in un’annoiata indifferenza. Quello che colpisce chi ha visitato più volte il museo, è la sensazione che l’allestimento di  Time is Out of Joint – a prescindere dall’opinione sulle scelte espositive operate dalla direttrice – sia ormai sedimentato nel nostro inconscio e nel nostro sentire, come se ci fosse sempre stato.

Joint is Out of Time Allestimento della mostra
Joint is Out of Time
Allestimento della mostra

Ognuno può avere la sua legittima opinione, ma il dato di fatto che non può essere ignorato è l’incremento del numero dei visitatori – e quindi l’apprezzamento del pubblico – verso la rivoluzione della Collu che ha messo in soffitta il canonico allestimento cronologico/ tematico a favore di nuovi e inconsueti dialoghi e accostamenti tra le varie opere per liberarne nuove energie e  favorire una nuova e personalissima lettura del visitatore che diventa al tempo stesso il regista della sua esperienza al museo. I numeri in crescita dei visitatori registrati fin dall’inizio di Time  hanno indubbiamente dato nuova linfa al progetto tanto che, non solo non si è concluso nel 2018 come stabilito inizialmente, ma si arricchisce  di nuovi contributi ad opera di 7 artisti contemporanei, chiamati a dare testimonianza dei tempi che stiamo vivendo.

Joint is Out of Time Allestimento dellygt mostra
Joint is Out of Time
Allestimento della mostra – Courtesy Images La Galleria Nazionale

Così come Roma trae la sua grandezza dalla stratificazione della sua storia millenaria cristallizzata in eterno nella bellezza dell’arte che ovunque la circonda, al tempo stesso la Galleria Nazionale fin dall’inizio del riallestimento della collezione permanente, ha operato una scelta che va nella direzione di questa sorta di intarsio di diverse esperienze. Fin dai primi mesi di vita, Time si è confrontata con le culture di ogni angolo del pianeta attraverso mostre e numerosi eventi anticipando in qualche modo una tendenza che ormai si sta consolidando un po’ ovunque e che vede i musei diventare sempre più luoghi di aggregazione, da ‘vivere’ e non solo da visitare una volta ogni tanto.

Allestimento mostra Joint is Out of Time- A sinistra alcuni spazi- non spazi come un camino- non camino dorato
Joint is Out of Time
Allestimento della mostra – Courtesy Images La Galleria Nazionale

Proprio cercando di trasmettere questo senso di ‘plasticità‘, il titolo della nuova mostra gioca con quello di Time is Out of Joint in una sorta di anagramma che sottolinea questo nuovo innesto nella collezione permanente. In realtà, l’allestimento di Time ha già subito dei cambiamenti ‘silenziosi’ (cioè non annunciati alla stampa) con nuove acquisizioni e ridefinizione nell’allestimento di nuove sale, ma la differenza con i nuovi innesti sta nella stretta collaborazione degli artisti contemporanei coinvolti nei riguardi del progetto a cura di Saretto Cincinelli e Bettina Della Casa.

Allestimento della mostra
Joint is Out of Time
Allestimento della mostra – Courtesy Images La Galleria Nazionale

I COMMENTI

Lasciamo ora  che siano i curatori, insieme alla direttrice a descrivere l’essenza del loro progetto. Come spiega Cristiana Collu:

Nel 2016 abbiamo inaugurato Time is out of Joint. Dopo due anni, questa piccola rivoluzione dello sguardo su una collezione che era stata fino a quel momento presentata secondo un ordine cronologico  – che io rispetto, apprezzo e ho praticato – veniva invece messa in campo sulla base di un’altra idea. L’idea che Roma mi ha suggerita per prima: Time is out of Joint ossia il tempo fuori di sesto, fuori dai canoni. Il museo non è un manuale di storia dell’arte, nel museo c’è un fattore determinante che è lo spazio e questo spazio gioca insieme a noi. Lo  spazio di Time è stato plastico in questi due anni:  si è trasformato per via dei prestiti, delle sostituzioni e anche perché alcune sale sono state perfezionate. Con Joint is out of time,  quello che si è voluto fare è di rendere manifesta la plasticità di questa proposta e l’abbiamo fatto chiedendolo direttamente agli artisti del nostro tempo, questo tempo che ha bisogno di lasciare una traccia come chi ci ha preceduto e della quale ci facciamo carico come museo: dare delle opportunità alle voci del proprio tempo.

Joiint is out of time - interventi architettonici concettuali
Joint is Out of Time – Allestimento della mostra – Courtesy Images La Galleria Nazionale

 

Gli fa eco Saretto Ciccinelli che oltre alla nuova mostra ha curato l’allestimento di Time is out of Joint fin dal suo esordio nel 2016:

Dopo Time si riapre la partita con una serie di  interventi che questa volta sono nati con una stretta collaborazione con gli artisti e sono andati a inserirsi nelle sale che già in qualche misura avevano una loro dimensione. In qualche modo mi viene incontro anche l’idea  che Freud si fa dell’inconscio, come per Roma , una sorta di stratificazione. Le trasformazioni delle sale di Time offrono una sorta di stratificazione memoriale.

Joint is Out of Time Allestimento della mostra Courtesy Images La Galleria Nazionale
Joint is Out of Time
Allestimento della mostra – Courtesy Images La Galleria Nazionale

Alla sua prima collaborazione con la Galleria nazionale invece la curatrice Bettina Della Casa che non nasconde alcune difficoltà iniziali ma anche la grande soddisfazione di aver trovato il giusto equilibrio nel dialogo delle nuove opere con la collezione permanente:

“La prima questione che si è posta in questo progetto è stata come affrontare un’esposizione che presenta delle anomalie perché non si trattava di costruire un mostra ma di trovare quel ritmo giusto di discrezione e assertività al tempo stesso in modo da incidere in un progetto senza per questo essere troppo ‘prepotenti’. Si è deciso in che misura intervenire e come. Anche la scelta degli artisti è una scelta di sensibilità comune: sono tutti artisti che lavorano tra fotografia e scultura, tutti appartengono a una dimensione concettuale minimalista però hanno origini e identità completamente diverse: si va dalla Damiani che viene dal Perù e ha circa 40 anni e ha messo piede nella Galleria Nazionale per la prima volta 4 giorni fa  a  Giulio Paolini che ha avuto una sua importante personale nel  1988 e ha un’opera in collezione”.

Il maestro Paolini davanti la sua opera. Accanto all’artista la curatrice
Il maestro Paolini davanti la sua opera. Accanto all’artista la curatrice Bettina Della Casa – Foto ArtsLife

LE OPERE

Le opere sono disseminate nelle varie sale della galleria, spesso in dialoghi non dichiarati ma percepibili.

La prospettiva del maestro Giulio Paolini trova il suo punto di fuga nel passaggio a una delle sale più belle e riuscite di Time is Out of Joint,  quella dell’affascinante cortocircuito tra l’ ‘Ercole e Lica’ di Canova e i ’32 mq di mare circa’ di Pino Pascali  dove troverete anche gli interventi architettonici di  Fernanda Fregateiro in dialogo  con lo spazio espositivo. Un’altra opera dell’artista  portoghese, appositamente studiata per la galleria, inaugura per la prima volta nella personale  ‘palette’ della Fregateiro anche il color giallo, simbolo di luce e speranza nei tempi pieni di ombre che stiamo vivendo.

Joint is Out of Time - Interventi architettonici concettuali
Joint is Out of Time
Allestimento della mostra – Courtesy Images La Galleria Nazionale

L’artista peruviana Elena Damani invece, affronta in modo poetico e lirico la sedimentazione nella pietra del tempo e della materia. In un’altra installazione – posta di fronte a ‘I visitatori’ di Pistoletto –  fissa l’immagine evanescente di un ricordo attraverso un’opera che cambia aspetto a seconda della luce e del nostro punto di vista.

Le opere  metafisiche di Francesco Gennari – si tratti della solidificazione del cono di luce che irradia il suo tavolo da disegno o di un autoritratto fluido e inafferrabile – affascinano e disorientano nel loro continuo gioco tra individuale e cosmico, tra astratto e figurativo, dove ciò che non si vede è una parte fondamentale dell’opera.

Roni Horn indaga il rapporto tra l’apparentemente simile e identico in una serie fotografica e in alcune installazioni dove l’apparente solidità viene smentita dalla fragilità della superficie. Gli spazi- non spazi concettuali di Jan Vercruysse – recentemente scomparso – definiscono le coordinate di uno spazio possibile dove il ‘camino non camino’ color oro, rappresenta la contraddizione tra ciò che non esiste ma è prezioso.

Joint s Out of Time - Autoritrtto fluido dell'artista
Joint is Out of Time
Allestimento della mostra – Courtesy Images La Galleria Nazionale

Così come per Time, anche per Joint non ci sono pannelli didascalici a ‘spiegare’ l’essenza di ogni opera ma un progetto di mediazione culturale in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Roma vedrà la presenza degli studenti negli spazi espositivi della Galleria, coinvolti nell’offrire al pubblico visite guidate e informazioni per tutta la durata della mostra.

Joint is Out of Time - installazione blu
Joint is Out of Time
Foto ArtsLife

Infine, ci sono i nuovi leoni di bronzo di Davide Rivalta. Ai 5  già esistenti sulla scalinata del museo trasformata in una scenografica quinta teatrale, se ne sono aggiunti altri di fronte alla galleria , in alto all’altra scalinata che porta a Villa Borghese. “Dovevano rivolgersi verso Villa Borghese invece avanzano verso il museo’ afferma sorridendo la Collu. Sono molti a sperare che, a prescindere dalla loro posizione, le splendide sculture rimangano in modo permanente a impreziosire una cornice di rara bellezza, scrigno prezioso di una delle collezioni più importanti d’Europa e in continua metamorfosi, indefinita e inafferrabile, proprio come il tempo che scorre.

Joint is Out of Time - Ritratti appartentemente simii ma diversi tra loro
Joint is Out of Time
Allestimento della mostra
Courtesy Images La Galleria Nazionale

Informazioni

Joint is Out of Time

dal 22/01/2019 al 02/06/2019

Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea  –  viale delle Belle Arti, 131.

Orari di apertura:

dal martedì alla domenica: 8.30 – 19.30 (ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura)

Biglietti :

Intero € 10,00 ridotto: € 5,00

I leoni di bronzo di Davide Rivolta e sullo sfondo la Galleria Nazionale Foto ArsLife
I leoni di bronzo di Davide Rivolta e sullo sfondo la Galleria Nazionale
Foto ArsLife

Una convenzione con la Fondazione Bioparco di Roma, un luogo con cui il museo condivide la cornice verde di Villa Borghese, consentirà di ottenere una riduzione del biglietto di ingresso previa presentazione del biglietto della Galleria nelle giornate di sabato 26 e domenica 27 gennaio 2019.
T +39 06 32298 221  lagallerianazionale.com

 

 

Commenta con Facebook

leave a reply

*