Copia originale, al cinema con Melissa McCarthy la storia della falsaria della corrispondenza delle celebrità
Esce nei cinema italiani il 21 febbraio Copia originale, con un brutto poster e un brutto titolo (l’originale Can you ever forgive me poteva restare invariato). Protagonista di questo biopic Melissa McCarthy, qui in un ruolo insolitamente serio per lei, che ha costruito la sua brillante carriere cinematografica (e prima ancora televisiva: Una mamma per amica, Mike & Molly) grazie al suo lato comico (Corpi da reato, Spy, Ghostbusters).
E grazie a questa sua prima performance drammatica l’attrice ha conquistato la sua prima nomination agli Oscar® come miglior attrice protagonista (nel 2012 aveva ricevuto quella per miglior attrice non protagonista con Le amiche della sposa), premio che si deve contendere con Lady Gaga (A Star is born), Glenn Close (The Wife), Olivia Colman (La Favorita) e Yalitza Aparicio (Roma). A suo fianco in Copia originale, come amico, complice e nemico, Richard E. Grant (Gosford Park, Jackie, The Iron Lady), anche per lui nomination agli Oscar®, miglior attore non protagonista. Inizialmente come protagonista era prevista Julianne Moore diretta da Nicole Holofcener, che del film firma la sceneggiatura. La regia infine è stata affidata a Marielle Heller e il ruolo a Melissa McCarthy.La storia è quella – vera – di Lee Israel, una scrittrice di biografie [Miss Tallulah Bankhead, stee Lauder: Beyond the Magic (An Unauthorized Biography)] che dopo essere caduta in disgrazia (il suo progetto per una biografia su Fanny Brice non aveva suscitato l’interesse degli editori e il suo carattere indisponente aveva fatto il resto) decide di contraffar lettere di scrittori e celebrità decedute per pagare l’affitto. Iniziando a falsificare proprio un paio di lettere di Fanny Brice, create da zero, imitandone lo stile e il carattere brillante, Lee Israel continua poi in seguito creando altra corrispondenza fasulla di personaggi famosi tra cui Louise Brooks, Dorothy Parker, Ernest Hemingway e Noël Coward. Tutte vendute come originali per cospicue somme. La donna, quando le falsificazioni cominciano a sollevare dei sospetti, arrivò anche a rubare una coppia di lettere di Fanny Brice da una biblioteca per rivenderle con la collaborazione di compagno di bevute. Nel 2008 Lee Israel ha pubblicato il libro Can you Ever Forgive Me?, ancora inedito in Italia e da cui è tratto Copia originale, in cui racconta tutta la sua versione della storia che l’ha portata ad essere arrestata dell’FBI per falso storico.
Il film funziona alla perfezione (ottima la fotografia “anni ’70” di Brandon Trost) e Melissa McCarthy fornisce una prova d’attrice di seria A, la sua Lee è respingente, sgradevole ma irresistibile, un’Alda Merini della contraffazione epistolare. Non è una storia edificante o di redenzione, non si perde in parabole morali e non punta il dito, mette in scena lo spaccato di una vita senza intenzioni agiografiche o, al contrario, denigratorie. Lee Israel alla fine del film non diventa né bella né buona né affabile. “Dedicato ai cattivi, che poi così cattivi non sono mai”, prendere o lasciare.