La Street Levels Gallery di Firenze ospita la prima mostra di subvertising mai realizzata nel capoluogo toscano esponendo i lavori di Hogre, Illustre Feccia e Doublewhy.
DILDO è il titolo della collettiva che sarà in scena alla Street Levels Gallery di Firenze fino a venerdì 8 marzo e che vede protagonisti Hogre, Illustre Feccia e Doublewhy, tre situazionisti contemporanei che, attraverso la loro arte, propongono un’originale esplorazione del lato osceno del consumismo.
La mostra è stata pensata come un progetto che ambisce ad essere una vera e propria operazione di satira e di critica verso il potere della grande distribuzione e che, per mezzo di quella pratica definita “subvertising”, si inserisce all’interno di quel percorso che spinge l’uomo a riappropriarsi degli spazi pubblici e a divenirne il primo moderatore e protagonista.
Col termine “subvertising” si può infatti definire quella pratica di sovversione che si esplica nell’azione di pirataggio di uno spazio pubblicitario e che comporta un atto creativo orientato a sabotare il contenuto della reclame dirottandone il significato verso un’altra verità. Un’analisi non superficiale che mira a restituire all’osservatore uno spunto di riflessione critica sul contesto sociale, culturale e politico della comunità odierna.
“Possiamo guardare al subvertising come ad un détournement 2.0, rimasto invariato nel contenuto ma adattatosi a metodi più contemporanei, per rispondere a livelli di sicurezza e controllo sempre più alti”(Matteo Bidini, curatore della mostra).
DILDO è una mostra sul “brandalismo” ma entrando in galleria sembra proprio di essere all’interno di quel supermercato di cui il nome dell’esposizione è parodia. Nel progetto allestitivo c’è infatti il seme di quella riflessione che Hogre, Illustre Feccia e Doublewhy spingono a considerare attraverso i loro lavori. Lo spazio diviene un palco entro il quale inscenare e rappresentare metaforicamente la società del consumo o, per citare GuyDebord, “la società dello spettacolo”. Ogni lavoro esposto diviene una fredda e spietata analisi del contesto in cui viviamo, all’interno del quale le immagini suggeriscono modelli di comportamento e standard di vita ripetitivi che ci destabilizzano, rendendoci recettori passivi, annullando qualsiasi filtro logico atto ad indurre un’interpretazione personale del messaggio e fornendoci quindi una visione distorta e imposta della realtà circostante. Niente è come sembra, tutto è come vogliono farcelo apparire.
L’inevitabile conseguenza risulta essere una progressiva alienazione dell’uomo, non più in grado di esercitare le proprie facoltà poichè divenuto parte di quell’ingranaggio che mira a renderlo promotore e divulgatore di questa condizione: un burattino i cui fili sono retti dai centri del potere, dai grandi brand e dai mass media.
Alla Street Levels Gallery Hogre, Illustre Feccia e Doublewhy ci invitano a riflettere su come la realtà sia ormai mediata dalla tendenza alla spettacolarizzazione del tutto: “lo spettacolo è il principale responsabile della perdita di ogni tipo di individualità, personalità e creatività”. La condizione umana nella società di oggi ci rende spettatori non consapevoli di una realtà che siamo più impegnati a contemplare in maniera passiva piuttosto che a vivere.
I messaggi che gli artisti ci restituiscono con i loro lavori di sabotaggio pubblicitario sono esasperate e parodiche reinterpretazioni che nell’ironia e nel paradosso trovano la chiave per interferire nel sistema di comunicazione che domina la società. Per far prendere coscienza all’osservatore e risvegliarne la sua capacità critica non si stravolge l’immagine pubblicitaria, la si altera. E’ forse in questo che sta la forza del subvertising e di chi lo pratica. L’azione di sabotaggio è svolta da chi ha la consapevolezza della potenza espressiva delle immagini pubblicitarie e dunque, per questo, non decide di cambiarle completamente ma semplicemente le altera orientandone il messaggio in direzione di una “vera verità”. Verso ciò che realmente è e non verso ciò in cui siamo stati abituati a credere.
Hogre, Illustre Feccia e Doublewhy si discostano dalla realtà, ne prendono le distanze, la analizzano in maniera fredda e oggettiva “agendo sull’oggetto brandizzato, manipolandolo e riconsegnandolo denso di nuovi significati.”
In una città come Firenze, chiusa nelle sue ordinarie dinamiche sociali, all’interno delle quali si accetta di buon grado l’abitudinario rifiutando spesso il nuovo, la Street Levels Gallery con grande coraggio propone un progetto del tutto originale per il capoluogo toscano. Interessandosi ad ogni tipologia di espressione artistica che si manifesta all’interno del contesto cittadino, presenta un microcosmo che ricrea la strada in galleria e si definisce come luogo di ricerca, polo di fermento creativo e culturale per un nuovo rinascimento artistico fiorentino proposto in chiave urbana.
ORARI:
Dal Martedì alla Domenica, dalle ore 15:00 alle ore 19:00, o su appuntamento.
Street Levels Gallery, Via Palazzuolo 74r, 50123, Firenze.