Ingres come Napoleone Bonaparte conquista Milano. Il trionfo del pittore delle Odalische nella grande mostra a Palazzo Reale, dal 12 marzo al 23 giugno 2019, con una selezione di oltre 150 opere che ripercorrono, tra Italia e Francia, la stagione artistica del Neoclassicismo.
Tra sinuosità erotiche e celebrazione del regime, Jeans Auguste Dominique Ingres (1780-1876) torna per la prima volta a Milano, centro nevralgico dell’Europa napoleonica, con un’esposizione che intende riscoprire e valorizzare il contributo che il pittore francese apportò alla storia dell’arte negli anni a cavallo fra XVIII e XIX secolo. Con Jacques-Louis David, Antonio Canova e Anne-Louis Girodet de Roussy-Trioson, egli fu infatti iniziatore di una nuova sensibilità percettiva e rappresentativa della realtà, questa, definita in epoca romantica come Neoclassicismo, etichetta in modo asettico quella che fu invece una stagione artistica che pose le basi per la pittura moderna. Ingres viene per questo definito oggi l’erede di Raffaello e il precursore di Picasso attraverso un’associazione che lo pone a metà strada tra il culto della forma purissima e lo scardinamento della stessa, legittimandone l’importanza artistica e storica.
La mostra Jean Auguste Dominique Ingres e la vita artistica al tempo di Napoleone, curata da Florence Viguier-Dutheil e un importante comitato scientifico italo-francese che raccoglie i più grandi ricercatori e studiosi del periodo, propone un approfondito itinerario nel contesto culturale europeo negli anni tra il 1780 e il 1820 attraverso più di 150 opere, tra dipinti e disegni, che rivoluzionarono radicalmente il gusto del tempo. Non solo il realista e manierista Ingres, il corpus è infatti costituito anche dai più rilevanti contributi di pittori e scultori che parteciparono al rinnovamento neoclassico, come Andrea Appiani, François-Xavier Fabre, Élisabeth-Louise Vigée Le Brun, Constance-Marie Charpentier, Alexandre-Hyacinthe Dunouy e, tra gli altri, i già citati Antonio Canova e Anne-Louis Girodet, qui riuniti grazie a prestiti internazionali da alcune delle più grandi collezioni, pubbliche e private, di tutto il mondo come il The Metropolitan Museum of Art di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra, il Musée du Louvre, il Musée d’Orsay e il Petit Palais di Parigi, la Pinacoteca di Brera e la Galleria d’Arte Moderna di Milano.
Le diverse sezioni presenti rispecchiano le altrettante realtà di un periodo in continua trasformazione, tra mutamenti geopolitici e inedite modalità di espressione, prima, durante e dopo l’Impero. Dall’invenzione del nuovo linguaggio figurativo tra Ancien Régime e Rivoluzione Francese all’ondata fantastica e melanconica del preromanticismo, da quella dedicata al successo delle donne in ambito pittorico -tra queste la ritrattista ufficiale della regina Maria Antonietta Élisabeth-Louise Vigée Le Brun- a quella sulla Campagna d’Italia e Napoleone, fino all’ultima parte interamente allestita grazie all’eccezionale prestito del Museo Montauban -da quale proviene il nucleo più rappresentativo dell’esposizione- che, attraverso ritratti maschili e femminili, disegni, bozzetti preparatori, Veneri dormienti e Odalische enigmatiche, assume un taglio squisitamente monografico.
Come attraverso lo sguardo seducente e misterioso della sua Grande Odalisca proveniente dal Metropolitan di New York, Ingres illude lo spettatore di allora, come quello di oggi, che il suo paradigma espressivo si esaurisce nella tradizione classica mentre questa è solo il punto di partenza per quel gioco paradossale, tra tensioni, contraddizioni e dualità, che inaugura la pittura moderna.
Informazioni utili
Jean Auguste Dominique Ingres
e la vita artistica al tempo di Napoleone
dal 12 marzo al 23 giugno 2019
Palazzo Reale,
Piazza del Duomo 12
Milano, 20122
Primo Piano Nobile
Catalogo
Masilio Editore
palazzorealemilano.it
mostraingres.it
[*Jean Auguste Dominique Ingres, Grande Odalisca (versione a grisaille), 1830 (dettaglio). The Metropolitan Museum of Art di New York]