La Voix Liberèe – Poesie Sonore. Non lontano dalla Torre Eiffel, il Palais de Tokyo – il più grande museo europeo d’arte contemporanea- si trasforma in un grande trasmettitore di Poesia Sonora. Dal 22 marzo al 12 maggio 2019.
Nel XX secolo, la poesia fonetica e poi sonora si sono sempre poste come un atto di emancipazione. Talvolta rischiando di abbandonare la semantica, le avanguardie ne hanno fatto la loro punta di diamante nella lotta contro i sistemi, le credenze ed i dogmi. Cosa è rimasto delle loro battaglie eroiche? Miti e leggende. Ma i tempi sono cambiati. Ed anche i combattimenti. Le utopie non hanno più lo stesso aspetto.
In bene o in male, le nuove tecnologie hanno invaso lo spazio della lingua. In male, attraverso una razionalizzazione digitale delle parole e dei suoni. In bene, fornendo un linguaggio con un’infinità di fonti e strumenti. Dagli anni 50, è stato proprio il progresso tecnologico a permettere alla poesia fonetica di elevarsi a poesia sonora.
L’esibizione La Voix Liberèe – Poesie Sonore, curata da Eric Mangion e Patrizio Peterlini in collaborazione con la Fondazione Bonotto, offre –senza alcuna nostalgia- un viaggio tra le voci del passato e presente. La mostra fa immergere il visitatore direttamente e profondamente nell’opera di questi artisti che ancora usano le parole e i suoni come esercizio di libertà. La poesia continua a porre l’umanità nel cuore della vita e dell’arte. Come rimanere umani quando il mondo diventa multiplo? Come affermare la nostra singolarità?
Nonostante l’eredità della Poesia Sonora degli albori, quella di Henri Chopin e Bernard Heidsieck, possa apparire talvolta obsoleta per i valori e le rivoluzioni che portava con sé, è comunque fondamentale per i giovani poeti del mondo. Alcuni autori infatti, come ad esempio Toth, proseguono le ricerche sulle possibilità espressive dell’apparato fonatorio iniziate dallo stesso Chopin, altri invece, come Piringer o Bergvall, coniugano la storica Poesia Sonora abbinandola a tecniche digitali, creando delle ibridazioni che trovano la loro specificità nell’utilizzo massiccio delle tecnologie. Attraverso il lavoro dei contemporanei e il continuo confronto con i loro predecessori, la mostra indaga quale potere ha ancora oggi di scuotere la Poesia Sonora, proponendo una riflessione su alcune forme estetiche ormai consolidate, i loro contenuti e il loro significato in relazione alla cultura di oggi, nei mass media e nella società della comunicazione.
Frutto di una ricerca durata più di un anno, la mostra è stata concepita come un non esaustivo percorso attraverso la Poesia Sonora, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino agli sviluppi contemporanei. Intenzionalmente trans-storica e internazionale, rappresentando più di 30 Stati sparsi nei cinque continenti, per affermare la continuità delle pratiche e degli esperimenti, questo dispositivo è concepito come un punto di ascolto, un trasmettitore che crea una frequenza che si diffonde attraverso le mura del Palais de Tokyo.
Un’intera giornata di performance è stata organizzata al Palais de Tokyo il 27 aprile 2019 dalle 14:30 fino alle 20:00, con produzioni originali di alcuni dei poeti contemporanei più dinamici della scena internazionale: Tomomi Adachi (Giappone), Giovanni Fontana (Italia), Zuzana Husaròva (Slovacchia), Katalin Ladik (Ungheria), Violaine Lochu (Francia) e Joerg Piringer (Austria).
Informazioni utili:
La Voix Liberèe – Poesie Sonore
22 marzo – 12 maggio 2019
Palais de Tokyo| 13, avenue du Président Wilson 75116 Paris