Vanitas e morte. Due temi ricorrenti nella tradizione culturale occidentale, sia in ambito filosofico che artistico. L’opera di Raffaella Benetti si articola come un confronto serrato con questi e altri topoi della storia dell’arte, che cerca di calare in una dimensione contemporanea. Artista veneta dagli spiccati interessi letterari e filosofici, si serve dei medium più vari per portare avanti le proprie indagini, alla ricerca di una coerenza poetica di fondo.
La personale Rondò, ospitata fino al 27 aprile alla galleria veneziana ARKÈ, prende il nome da un’installazione presente in mostra, proprio quella che incarna la ricerca sul tema della Vanitas. L’accostamento delle fotografie forma una parete di fiori recisi il cui susseguirsi crea spirali e ripetizioni che sembrano seguire una musica silenziosa.
Subito risulta chiaro il riferimento a Guercino e, con lui, a tutta la pittura seicentesca, della quale però Benetti supera la bidimensionalità con un trattamento del soggetto -pittorico o fotografico che sia- quasi scultoreo. La materia sembra prendere vita sulla tela, grazie anche allo sfondo nero, che fa da catalizzatore alla progressiva esaltazione delle forme. I soggetti ritratti sono sbalzati dalla tela e sembrano prendere vita e consistenza davanti agli occhi dell’osservatore.
L’atmosfera buia sembra inoltre collocare i soggetti in una dimensione successiva alla morte, in cui il concetto di tempo che passa non trova spazio, cosa che rende gli oggetti eternamente sospesi nella condizione in cui ci appaiono, in un eterno equilibrio.
Informazioni utili
Rondò. Mostra personale di Raffaella Benetti
Da sabato 9 Marzo a sabato 27 aprile 2019
Da martedì a sabato, 10.30 – 12.30 / 16.00 – 18.30
San Samuele, 3211 – San Marco – 30124 Venezia