Le aste aste del 5-7 marzo che hanno inaugurato la stagione da Wannenes a Genova hanno totalizzato 2.104.132 euro, con una percentuale di venduto per lotto del 67.1% e per valore del 251.3%
I cataloghi esitati sono stati “Da una importante collezione siciliana. Arredi, Ceramiche, Sculture, Oggetti d’Arte” (5 – 6 marzo) e “Dipinti Antichi e del XIX secolo” e gli ottimi risultati hanno evidenziato come il mercato dell’arte non può prescindere da comparti storicamente legati alla tradizione come gli arredi, le ceramiche e i dipinti antichi e dell’Ottocento, che se proposti in maniera sapiente e originale incontrano sempre l’interesse del collezionismo di qualità.
Le tre sessioni di vendita che riguardavano la vendita degli “Arredi, Ceramiche, Sculture, Oggetti d’Arte” provenienti da un’importante collezione siciliana e da altre importanti raccolte, hanno totalizzato 567.488 euro con una percentuale di venduto per lotto del 58.4% e per valore del 217.9%.
Nelle prime due sessioni dedicate agli Arredi che hanno fatto registrare un totale di 535.278 euro e una percentuale di venduto per lotto del 62.9% e per valore del 222.1%, si sono registrate le performance più rilevanti, con preziosi oggetti di manifattura trapanese tra il XVI e XVIII secolo il calice in rame dorato, corallo, smalto e argento esitato a 87.600 euro (lotto 121), in rame dorato, corallo, smalto e lapislazzuli battuto a 81.350 (lotto 122), e una cornice in rame dorato, corallo e argento aggiudicata a 37.600 euro (lotto 124).
Da segnalare un doppio corpo siciliano in legno laccato con decoro all’orientale aggiudicato a 13.850 euro (lotto 76), una pendola da tavolo in bronzo dorato con figura di moretto della prima metà del XIX secolo venduto a 12.600 euro (lotto 440), un tappeto pittorico persiano di Kerman Laver del 1920 circa aggiudicato a 11.350 euro (lotto 398). Per quanto riguarda la raffinata sezione dedicata alle ceramiche bisogna segnalare una coppia di crateri in maiolica policroma del 1860, probabilmente della fornace di Bartolo di Caltagirone, aggiudicate a 4.100 euro (lotto 582).
Di valore assoluto il risultato della vendita dei “Dipinti Antichi e del XIX secolo” con un totale di 1.536.644 euro e una percentuale di venduto per lotto del 79.9% e per valore del 266.4%. Per quanto riguarda i dati in dettaglio dei “Dipinti Antichi” il totale del dipartimento è stato di 1.371.082 euro con una percentuale di venduto per lotto dell’84.3% e per valore del 285.9%.
Spicca come top lot il raffinato olio su rame di Frans Francken (Anversa 1581 – 1642) raffigurante “Fineo che interrompe le nozze tra Perseo e Andromeda”, aggiudicato a 87.600 euro (lotto 832), che precede due vedute di Alessandro Magnasco (Genova 1667 – 1749) e Antonio Francesco Peruzzini (Ancona 1643 – Milano 1724), che illustrano un “Paesaggio con portatori di merci” e “Paesaggio con lavandaie e uomini a cavallo”, esitate insieme a 68.850 euro (lotto 702), e una intensa “Sacra Famiglia con San Giovannino e San Pietro” di Gioacchino Assereto (Genova 1600 – 1649), venduta a 50.100 euro (lotto 829). Si segnala un delizioso bozzetto di Giovanni Domenico Ferretti (Firenze 1692 – 1768) raffigurante “Giustiniano detta le Pandette” battuto a 48.740 euro (lotto 802), e un severo “Ritratto di senatore” di Santi di Tito (Sansepolcro 1536 – Firenze 1603) aggiudicato a 43.850 euro (lotto 920).
Interessante il risultato totale dei “Dipinti del XIX secolo” che hanno fatto registrare 165.562 euro e una percentuale di venduto per lotto del 61% e per valore del 170%. Emerge come migliore aggiudicazione l’intimo “Interno di casolare al Gignese” di Mosè Bianchi (Monza 1840 – 1904) – proveniente dalla collezione del Commendatore Ulrico Hoepli che vinse il Premio Principe Umberto e che partecipando alla Mostra Commemorativa di Mose bianchi a Monza nel 1924 – aggiudicato a 13.850 euro (lotto 958), davanti ad un assolato paesaggio di Ruggero Panerai (Firenze 1862 – Parigi 1923) che ritrae una “Contadina con gregge al pascolo a Pietramala” battuto a 11.350 euro (lotto 942).