Dal 18 aprile al 6 gennaio 2020 geometrie minimaliste e strisciate dal sapore astratto domineranno le sale di Villa Panza. Le pennellate pastose di Sean Scully si susseguono per i corridoi dell’edificio settecentesco, intrecciando un dialogo serrato con la ricca collezione permanente. Dal minimalismo all’arte astratta, LONG LIGHT ripercorre le tappe principali di un percorso artistico lungo e articolato che continua tutt’ora.
Strisce colorate dipinte su legno grezzo, madonne dissacranti, fotografie fatte di geometrie urbane. Quale che sia la forma, la sostanza resta la stessa, e cioè un’indagine sull’equilibrio di colori e forme, un bilanciamento tra espressività e sintesi. Quella di Sean Scully, artista irlandese classe ’45, è un’arte astratta che si nutre però della poetica del romanticismo, unico mezzo per darle nuova vita. Due concetti solo apparentemente opposti, tra cui l’artista vuole fare da ponte creando una sintesi che esalti al massimo i caratteri di entrambe.
Quando, nel 1975, approda in America, l’artista di Dublino inizia a seguire la corrente minimalista. Nascono le grandi griglie geometriche delle prime tele americane, riunite a formare il primo nucleo tematico della mostra. Le trame iniziano però a dilatarsi e sfaldarsi con l’avvicinarsi degli anni ’80. Con l’inizio del nuovo decennio la rigida geometria della tela si rompe, i contorni delle linee si fanno più irregolari e il gesto pittorico più visibile. Sceglie di ribellarsi alla sottrazione con l’addizione, facendo diventare la superficie pittorica un assemblaggio di pezzi diversi, cosa che, insieme all’uso vivo del colore, conferisce nuova fisicità all’opera, e al contempo si riflette sulla sua dimensione spirituale, accentuata dall’alternarsi ritmato delle forme, che sembra seguire il ritmo della musica punk popolare all’epoca.
Il 1999 segna l’inizio di una fase in cui le dimensioni delle tele si riducono e la loro superficie viene interrotta da piccoli inserti colorati che sembrano scaturiti dal pennello di Mark Rothko. Passenger è una serie di dipinti nei dipinti, finestre che aprono la tela verso un altro mondo.
La ricerca di Sean Scully va al di là della pura astrazione delle forme. La scultura, così come la fotografia, corredano e alimentano la sua pittura con le loro suggestioni spaziali e compositore. Spazio trova anche il figurativo, che prende la forma di coloratissime Madonne, simbolo dell’eterno rapporto tra madre e figlio.
I colori di Scully irrompono anche all’esterno, nel verde che circonda la Villa. Ventisette parallelepipedi di vetro colorato corrono per tutta la lunghezza della parete della serra. Looking Outward è l’intervento site specific pensato appositamente per l’ambiente, che verrà modificato in modo sempre nuovo da ombre rosse, blu e rosa.
L’intero percorso si snoda tra le opere della collezione permanente, creando un dialogo di similitudini e differenze . Così i gli ambienti di James Turrell e le luci di Dan Flavin collegano i diversi nuclei della mostra e guidano il visitatore alla scoperta della Villa e della sua collezione.
Informazioni utili
LONG LIGHT. Sean Scully a Villa e Collezione Panza
Dal 18 aprile 2019 al 6 gennaio 2020
Villa Panza, Piazza Lotta 1, Varese
Aperta tutti i giorni, esclusi lunedì non festivi, 10.00 – 18.00