Percezione visiva e interazione con lo spettatore. Dalle prime opere intuitive agli esiti degli ultimi anni, il maestro della luce Alberto Biasi è omaggiato con la mostra Alberto Biasi. La Materia della Visione 1959 – 2019, a cura di Marco Meneguzzo, dal 7 maggio al 2 giugno 2019 nella Scuola Grande della Misericordia di Venezia.
Riconosciuto a livello internazionale come uno dei padri dell’arte cinetica, Alberto Biasi (Padova, 1937) è omaggiato con un excursus espositivo che, dalle prime opere intuitive del 1959, arriva agli esiti del nuovo millennio. Oltre sessant’anni di carriera sono ripercorsi seguendo lo sviluppo dell’apporto mentale, culturale e fisiologico dello spettatore nei confronti dei lavori presentati dal maestro. L’interazione con il pubblico ricopre infatti un ruolo fondamentale nella sperimentazione materica e intellettuale di Biasi: dal titolo della mostra, La Materia della Visione, si evince che la materia con cui è realizzata l’opera e la visione che ne scaturisce veicolano un transfert percettivo che stimola chi osserva, fino a portarlo a entrare in sintonia con i processi mentali che hanno ispirato e accompagnato l’artista, dall’elaborazione allo sviluppo, fino alla concretizzazione dell’opera.
La sperimentazione dei diversi materiali con cui lavorare segna una ricerca coerente e costante. Dei primi anni sono le Trame -sovrapposizioni di carte forate- attraverso cui intraprende lo studio sulla psicologia della forma, mentre al decennio successivo risale la costituzione del gruppo Enne, con cui collabora fino allo scioglimento nel 1967. Questi anni, non solo segnati dai grandi fermenti ideologici e politici ma anche artistici, segnano particolarmente la carriera di Alberto Biasi: è infatti del 1964 la Biennale passata alla storia come scandalosa, che ha visto l’artista padovano essere superato da Robert Rauschenberg nell’aggiudicazione del Leone D’oro. In mostra, a tal proposito, è presente un nucleo di opere appartenente a quell’edizione.
Quadrato, cerchio, triangolo ed ellisse sono le forme classiche utilizzate, che, combinate ed elaborate mediante lo studio e la sperimentazione di diversi materiali, hanno portato nel corso degli anni all’elaborazione delle sue più note teorie ottico cinetiche, dai cicli delle Torsioni ai Politipi, fino a quelli Ottico-dinamici. All’ultimo periodo appartiene l’esigenza di provare nuovi materiali, meno plastici e più morbidi, per testarne le più svariate potenzialità. Abbandonando il PVC -riconosciuto, tra l’altro, dalla Comunità Europea come troppo inquinante- entra così in gioco l’Alcantara e la sua omonima azienda: morbido, resistente e versatile, questo materiale offre un ulteriore sviluppo alla ricerca artistica di Biasi, infatti grazie alla sua natura “mutevole” -a seconda del punto di osservazione lavora con la luce in svariate modalità- interagisce direttamente con l’ambiente e lo spettatore.
Con questa mostra si conferma, infine, lo stretto rapporto che lega l’azienda Alcantara con la creatività internazionale contemporanea, dagli artisti visivi ai fashion e industrial designer, fino a registi, videomaker, architetti e musicisti. Tra questi Nendo, Marcel Wanders, Giulio Cappellini e Ingo Maurer, Nanda Vigo, Yuri Ancarani, Qin Feng, Qu Lei Lei, Iris Van Herpen, Matthiew Herbert, Caterina Barbieri e Soundwalk Collective, le cui opere sono state esposte nelle più prestigiose istituzioni museali di tutto il mondo.
In contemporanea, a Palazzo Ferro Fini, sarà presentata Tra Realtà e Immaginazione, un’altra esposizione dedicata al maestro.
Informazioni utili
Alberto Biasi. La Materia della Visione 1959 – 2019
dal 7 maggio al 2 giugno 2019
Scuola Grande della Misericordia
Sestiere Cannareggio 3599,
Venezia
lamateriadellavisione@gmail.com
[*Alberto Biasi, Fachiri, 2008. Acrilico su tavola e rilievo su tavola dipinta, 35×53]