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Artemisia, Cagnacci, Rubens, Canaletto (e altri grandi capolavori…). Il meglio di Lampronti alla Reggia di Caserta

akob Philipp Hackert: Porto di Salerno Jakob Philipp Hackert: Porto di Salerno @ Lampronti Gallery
akob Philipp Hackert: Porto di Salerno
Jakob Philipp Hackert: Porto di Salerno
@ Lampronti Gallery

Da Artemisia a Canaletto, da Rubens a Hackert. La mostra pone in dialogo la collezione permanente della Reggia con una selezione di opere della Lampronti Gallery passando in rassegna i dipinti di alcuni dei maggiori protagonisti del ‘600 e del ‘700 con una particolare attenzione agli artisti napoletani.

Salvator Rosa: Martirio di Sant'Agata
Salvator Rosa: Martirio di Sant’Agata
@Lampronty Gallery

CONCEPT DELLA MOSTRA

Dal 13 settembre, la Reggia di Caserta ospiterà una mostra che oltre alle opere degli artisti più rappresentativi del ‘600 e del ‘700 , proporrà un interessante dialogo tra il mondo del collezionismo privato e quello dei Musei.

La mostra, intitolata ‘Da Artemisia ad Hackert. Storia di un antiquario collezionista alla Reggia‘ è infatti organizzata dalla Lampronti Gallery con la cura di Vittorio Sgarbi. Ad annunciarlo nella splendida cornice del salone d’onore dell’Accademia di San Luca a Roma, Vincenzo Mazzarella, Mauro Felicori , Vittorio Sgarbi e Cesare Lampronti.

Bernardo Bellotto. Canal Grande, Venezia, visto da est, Campo San Vio. Vedute
Bernardo Bellotto. Canal Grande, Venezia, visto da est, Campo San Vio. Vedute

È la prima volta che una grande sede museale statale rende omaggio ad una collezione di un antiquario italiano. Un rapporto – quello tra gli antiquari, le gallerie private e la dimensione pubblica- che nel tempo si è fatto sempre più complicato, irrigidito da una burocrazia che più che tutelare sembra  immobilizzare le opere. Nella Capitale ad esempio, aprire una galleria d’arte è sempre più difficile eppure è proprio in queste nicchie che si fa ricerca e sperimentazione, senza pensare a quante opere sono state acquistate dallo Stato e/o riportate in Italia grazie al ‘fiuto’ di molti antiquari.

Rubens. Sacra famiglia con San Giovannino. Pittura fiamminga
Rubens. Sacra famiglia con San Giovannino. Pittura fiamminga
@Lampronti Gallery

Una situazione che l’antiquario Cesare Lampronti conosce bene, dato che nel 2013 ha lasciato Roma – dove nel 1914 suo nonno Cesare aveva fondato la celebre Galleria di via del Babuino – per approdare a Londra con un nuovo spazio espositivo in Duke Street, St James’s che rappresenta una sorta di finestra sull’arte e sulla cultura italiana nel mondo internazionale.

Carracci. Madonna in gloria. Pittura figurativa del '600-'700
Carracci. Madonna in gloria. Pittura figurativa del ‘600-‘700
@Lampronti Gallery

Il punto di vista dell’antiquario collezionista  non sarà l’unico tema della mostra. Il progetto espositivo punta anche sul dialogo tra le opere già presenti all’interno della collezione reale e i dipinti della Lampronti Gallery. Per l’occasione sarà esposto per la prima volta a Caserta il ‘Porto di Salerno’ di Jakob Phillipp Hackert, che è il ‘pezzo’ mancante della serie dei ‘Porti’  realizzata dall’artista per i re Ferdinando IV di Borbone. La mostra , quindi rappresenta l’occasione per i visitatori di vedere l’intera serie dei ‘Porti’ del Regno, recentemente restaurata. L’opera è stata lo spunto di riflessione che ha dato il via a tutto il progetto espositivo . Lo ha spiegato Vincenzo Mazzarella durante il suo intervento:

” La mostra nasce dall’intuizione del Dottor Felicori che si reca a Londra per cercare di fare acquistare al Mibac il quadro di Hackert. Felicori ritorna senza ‘Il porto di Salerno’ ma ritorna con Lampronti e mi dice di avere un’idea: costruire una mostra non con un artista o su un’epoca o una scuola ma su un antiquario. Una mostra dal punto di vista dell’antiquario collezionista’.

Il percorso espositivo si arricchirà di ulteriori quadri di vedute di Napoli e della Campania, realizzati da pittori presenti nella collezione della Reggia.

Cagnacci. Allegoria della vita. Pittura figurativa del ‘600-‘700
@Lampronti Gallery

Gli artisti e  le opere

Quando si parla di collezioni private  è chiaro che quello che prevale è il gusto personale del collezionista – in questo caso gli interessi culturali dell’antiquario Cesare Lempronti- ma in base alla lista delle opere selezionate per l’esposizione che aprirà i battenti a settembre, possiamo senz’altro affermare che gli artisti presenti in mostra con una o più opere, sono tra i più rappresentativi dei due secoli presi in considerazione: Artemisia Gentileschi, Massimo Stanzione, Bernardo Cavallino, Mattia Preti, Pietro Da Cortona, Rubens, Van Hontorst, Cagnacci, Carracci, Pompeo Batoni, Guercino, Canaletto, Bernardo Bellotto e cosi via, solo per fare alcuni nomi.

Guercino. Eroismo di Muzio Scevola. Pittura figurativa del '600-'700
Guercino. Eroismo di Muzio Scevola. Pittura figurativa del ‘600-‘700
@Lampronti Gallery

Le sezioni tematiche

Le opere – circa 100- saranno allestite nella Sala degli Alabardieri, nella Sala delle Guardie del Corpo e nelle Retrostanze settecentesche degli appartamenti storici.

Il percorso espositivo si articolerà in cinque sezioni tematiche : pitture caravaggesche, pittura del ‘600, vedute, paesaggi e nature morte.

Un’intera sezione- intitolata ‘ Immagini in cerca d’autore’ sarà dedicata ai quadri di autori ignoti la cui attribuzione sarà oggetto di studio e dibattito: un progetto molto interessante  che da un lato riprende in qualche modo il tema della mostra che pone al centro la figura dell’antiquario e del suo intuito e dall’altro il ruolo di ricerca che la Reggia di Caserta ricopre da diversi anni grazie alla collaborazione con le università e gli istituti di cultura campani.

Canaletto: Prigioni. Vedute
Canaletto: Prigioni. Vedute
@Lampronti Gallery

I commenti 

Nel suo intervento durante la presentazione alla stampa della mostra, Cesare Lampronti ha sottolineato l’importanza di questa esposizione in chiave futura, una sorta di apripista a un rapporto di maggiore collaborazione tra il mondo del collezionismo privato e delle Gallerie d’Arte con i Musei dedicati alla fruizione e valorizzazione culturale:

” Quando il Direttore della Reggia di Caserta  Dott. Mauro Felicori mi ha chiarito che intendeva fare un ritratto di un antiquario, proponendo di esporre la mia collezione di dipinti in uno scenario così solenne come la Reggia, mi sono sentito naturalmente gratificato, non tanto in prima persona ma come antiquario. Questo riconoscimento del ruolo così importante nel contesto della cultura del  nostro paese lenisce certe inquietudini che antiquari e collezionisti avvertono da anni. […] E’ motivo di orgoglio per me aver recuperato dall’estero in Italia circa 12.000 dipinti. Dopo cinquant’anni di intensa attività, nel 2012, deluso da un clima di ostracismo e di diffidenza nei confronti del nostro lavoro, ho spostato la mia galleria storica da Roma al centro di Londra, decisione sofferta e vissuta con molta amarezza. […] Questa mostra alla Reggia, che ha assorbito le mie energie degli ultimi due anni, confido possa essere l’inizio di un percorso che i miei colleghi, antiquari e collezionisti, sapranno interpretare con lo stesso impegno e probabilmente con maggiore successo”.

Paolo Anesi. Veduta di Villa Corsini. Vedute
Paolo Anesi. Veduta di Villa Corsini. Vedute
@Lampronti Gallery

Secondo Vittorio Sgarbi, ci sono alcune opere – come il capolavoro di Artemisia e Cavallino- che meriterebbero l’esposizione in un museo. Per quanto riguarda la ripartizione delle opere in mostra:

“è ricca e densa e non si può connotare semplicemente come napoletana perché la prevalenza dei napoletani è interrotta anche dalla presenza di  autori come Rubens, Guercino, Canaletto e così via. Sarà una mostra entusiasmante nella più bella delle sedi museali italiane  e che spero avrà una seconda sede nel nord. La mostra non va connotata solo come la collezione di un antiquario ma come un tributo di persone che hanno lavorato in nome dell’arte- storici, mercanti , collezionisti- in nome di quell’armonia che dovrebbe caratterizzare il nostro mondo. Credo che questa mostra sia importante per stabilire un ponte tra lo Stato e gli antiquari che nel corso degli anni è cresciuto ma non ancora compiuto e del quale Lampronti rappresenta un pilastro importante”.

Conferenza Stampa presso l'Accademia di San Luca a Roma Foto Donatello Urbani
Conferenza Stampa presso l’Accademia di San Luca a Roma
Foto Donatello Urbani

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