L’Isola dei Baci è il titolo di un breve romanzo erotico sociale scritto da Filippo Tommaso Marinetti nel 1918 e ambientato nell’isola di Capri attorno a una comitiva di benestanti avventurieri, di colti omosessuali, sedicenti portatori di ideali di bellezza e misoginia, che a uno spirito di apparente leggerezza combinava un senso di inquietudine premonitoria, alle origini di quella cultura reazionaria che porterà l’Italia a una deriva radicalmente vessatoria nei confronti dei cosiddetti ‘pervertiti’, durante il periodo fascista.
Prima personale italiana per Than Hussein Clark (classe 1981, vive e lavora a Londra), la mostra nei nuovi spazi della Fonderia Battaglia in Lambrate, Milano. Clark, artista curioso e appassionato, amateur di libri antichi, profondo conoscitore di teatro e di storia del costume, parte dall’incipit letterario qui sopra che mette in scena in una ben più ampia orchestrazione di riferimenti, di angolazioni e scene che hanno luogo simultaneamente, senza alcuna censura filologica, spazio-temporale o storica.
Il tempo della rappresentazione diviene un tempo sincopato, che strizza l’occhio alla classica composizione rinascimentale in cui scene successive erano mostrate in sequenza e sullo stesso piano, ma anche a un certo impianto cinematografico in cui il senso del reale lascia il posto alla costruzione spazio-temporale di un film. Ecco che qui le diverse inquadrature si riferiscono a situazioni diverse, storicamente lontane, e attingono con la nonchalance dello sguardo unico dell’artista a riferimenti letterari, cinematografici appunto, storici, artistici, e naturalmente autobiografici.
Così Capri trova immediatamente un suo alter ego nella più lontana (temporalmente e geograficamente) Isola di Taprobane in Sri Lanka, il clima mediterraneo si traduce in contaminazioni tropicali, caratteri minacciosi che abitano la scena si mescolano ai volti familiari all’artista. Un baldacchino liberamente ispirato alla dimora del Conte de Mauny in Sri Lanka fa da eco a un arazzo, realizzato su disegno inedito, à la Depero; pale che minacciose incombono immediatamente sopra lo spettatore creano un clima di angosciosa attesa e di attenta partecipazione.
Un ampio spettro di opere, frutto di una produzione completamente inedita, con lavorazioni artigianali in tarsia, bronzo e ore ceria, combina così fascinazione e mistero, curiosità e archivio, specifici riferimenti alla città di Milano e reinterpretazioni, citazioni letterarie (i versi di Ada Negri che ricoprono l’Alfa Romeo GTV 2000) e invettive cinematografiche (Il Conformista di Bernardo Bertolucci), per concludersi infine con eventi storici e drammatici, quali l’omicidio di Pier Paolo Pasolini.
La mostra è accompagnata da un testo di Rachele Ferrario.
Informazioni utili
KURA.
THAN HUSSEIN CLARK. L’Isola dei Baci (Disappearing Acts)
3 aprile – 20 giugno 2019
Curators: Ilaria Marotta, Andrea Baccin
Assistant Curator: Leonardo Caldana
Curators Board: Lorenzo Benedetti, Anthony Huberman, Samuel Leuenberger, João Mourão, Luis Silva and David Reinfurt
Organizzazione: CURA.
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