Dopo più di trenta anni dall’ultimo intervento conservativo, la superficie marmorea della scultura di Donatello risulta oggi segnata da zone brunastre distribuite in maniera disomogenea, dovute forse a una vecchia patinatura
“Dopo il restauro del rilievo bronzeo raffigurante la Crocifissione di Donatello conservata al Museo del Bargello, siamo felici di partecipare come donatori allo studio e conservazione del San Marco dello stesso autore. Per noi questo è un intervento molto importante, poiché aiuterà a comprendere come restaurare non solo questa, ma anche le altre statue in Orsanmichele”. Con queste parole Simonetta Brandolini d’Adda, Presidente dei Friends of Florence, ha commentato l’avvio dei lavori per il restauro del San Marco di Donatello al Museo di Orsanmichele, a Firenze, progetto realizzato in collaborazione fra i Musei del Bargello e l’Opificio delle Pietre Dure.
L’opera, ritirata nel 1977 dalla sua collocazione nella prima nicchia sul lato Sud di patronato dei Linaioli e Rigattieri, è il primo capolavoro rinascimentale del ciclo ad essere stato restaurato, dal 1984 al 1986, proprio dall’Opificio delle Pietre Dure. Dopo più di trenta anni dall’ultimo intervento conservativo, la superficie marmorea della scultura risulta oggi segnata da zone brunastre distribuite in maniera disomogenea, dovute forse a una vecchia patinatura. Per comprendere l’origine di tale fenomeno la Direzione dei Musei del Bargello ha ritenuto necessario avviare in collaborazione con l’Opificio un nuovo progetto di studio e ricerca mirato a una conoscenza il più possibile approfondita dell’opera e delle sue vicende.