Durante l’asta del 22 giugno a New York da H.R. Harmer, l’acquirente che voleva far propria la busta “blue boys”, non ha trovato davanti a sè nessun ostacolo.
L’offerta era unica. Così, dopo aver pagato la rispettabilissima somma di un milione di dollari della stima e, in aggiunta, il non trascurabile 18 per cento di diritti, è entrato in possesso della preziosa missiva. Che deve il nome in parte al colore del francobollo da 5 centesimi prodotto su iniziativa del Direttore postale di Alexandria, in Virginia (Stati Uniti) ed applicato sulla lettera del 1847 e per l’altra parte al mittente e alla destinataria: James Wallace Hoop e Jannett Brown, di Richmond, legati da un amore contrastato dai congiunti. Quelli di lei, in particolare, al punto che la missiva si conclude con l’invito, non ascoltato, di bruciarla. La loro perseveranza riuscì a superare le difficoltà, tanto che nel 1853 convolarono a liete nozze, rallegrate dall’arrivo di tre figli.
Scoperta nel 1907 da Jannett B. Fawcett, la figlia di Hoop e Brown, e venduta in quello stesso anno in cambio di 3.000 dollari, nel frattempo la busta è divenuta un’icona della filatelia statunitense. E non solo.
Decisamente più combattuti a suon di rilanci gran parte dei restanti lotti della vendita statunitense Haub Erivan, il magnate tedesco che tra i tanti interessi aveva anche quello per i francobolli. Scelti con grande cura e competenza. Il lotto numero 3, col 5 cent del direttore delle Poste di Baltimora, (una striscetta di carta con firma del Postmaster, il valore nominale e un timbrino “paid”, pagato, aggiunto) ha semplicemente visto raddoppiata la stima, trovando compratore a 8.000 dollari. A su volta una bustina abbellita da disegni floreali che rimanda alle “Valentine, ovvero buste degli innamorati e resa franca di tassa col francobollo locale di Brattleboro, Vermont ha fatto incassare alla casa d’aste H.R. Harmer 17.000 dollari tondi, mentre nel catalogo la stima era stata fissata in 7.500 dollari.
La busta con 3 esemplari del 5 centesimi di New York col ritratto di George Washington su carta azzurra e siglati ACM (Alonzo C. Monson) in rosso, a penna, per niente intimorita dalla stima di 1.000 euro ha decido di cambiare di proprietà solo dopo che in sala il prezzo martello era arrivato a 5.250 dollari. Tanto di cappello anche alla lettera diretta a Shanghai, Cina, transitata da Londra, Marsiglia e Hong Kong affrancata in partenza col 90 centesimi del 1861 e il 24 centesimi del 1862, che di dollari ne ha spuntati 28.0000.
Combattutissima a suon di palette alzate la busta con la coppia verticale di tête-bêche (cioè un esemplare rovesciato rispetto l’altro) del 5c di Macon, Georgia, Stati Uniti, destinata a Monterey, Virginia; manoscritto di Macon, Georgia, con due esemplari del 5c giallo locale e indicazione manoscritta “Henderson Ga Aug 7 ’61, Paid”, si è presentata al pubblico con una valutazione di 3.000 dollari (per la coppia normale il catalogo americano Scott cita 11.000 dollari), che a forza di salire ha raggiunto la strabiliante cifra di 52.500 dollari!