Brividi sul divano: i telefilm di Alfred Hitchcock, un libro per ripercorrere la storia di come il Maestro del brivido è diventato una star mondiale grazie al piccolo schermo
Alfred Hitchcock, maestro indiscusso del brivido su grande schermo, ma non solo… Quelli non più di primissimo pelo ricorderanno probabilmente, trasmessi in TV, i telefilm della serie Alfred Hitchcock presenta.
La prima serie, con la regia di Hitchcock e collaboratoti, comprende 268 episodi da 23 minuti ciascuno, andati in onda per sette stagioni tra il 1955 e il 1961. Dal ’62 prende il via una seconda serie di telefilm sempre a cura del maestro del brivido, questa volta la durata dei singoli episodi è di un’ora e, difatti, la serie viene intitolata Alfred Hitchcock Hour. Questa seconda serie dura fino al 1964, per tre stagioni, per un totale di 92 episodi. Ma non è finita qui. Tra il 1985 e il 1989 è stata trasmessa una terza serie, che torna alla durata originale di 23 minuti per episodio, ma stavolta a colori (al contrario delle prime due che erano in bianco e nero). Questa terza serie viene però considerata come un’imitazione, essendo Hitchcock morto nel 1980. Questi nuovi episodi riprendono apertamente quelli degli anni ’50, i primi quattro in particolare sono dei veri e propri remake.
Di tutto questo corpus Hitchcock ha diretto personalmente 20 episodi, ma lo spirito che li caratterizza è hitchockiano al 100%. Le ossessioni e i temi che il regista di Rebecca e Psycho ha disseminato in lungo e in largo in tutto le pellicole della sua ricchissima filmografia compaiono anche in queste serie di corti per la tv. Si rincorrono tra loro il perturbante e le situazioni angosciose, la suspense e lo humor; come spesso capita nei suoi film il quotidiano diventa minaccioso e il familiare ostile (e anche un cosciotto d’agnello può diventare un’arma fatale per un delitto domestico).
Nel 1955 l’agente di Hitchcock riesce a convincerlo a lavorare per la TV, il regista accettò la sfida, fondò per l’occasione una propria compagnia (cosa che gli permette di avere il controllo sulla produzione e sui guadagni), e chiamò a sé i suoi collaboratori più fidati, gli scrittori, gli sceneggiatori e gli attori che più amava.
La serie fece anche da banco di prova per Vera Miles, che – protagonista del primissimo fra tutti gli episodi della serie, Vendetta – tornò poi a lavorare per Hitchcock sul grande schermo, prima con Il Ladro (1956) e poi con Psycho (1960).
La sfida venne vinta su tutti i fronti, gli ascolti furono ottimi e la popolarità del maestro del brivido schizzò alle stelle, rendendolo il primo regista realmente famoso a livello mondiale, nonché indipendente da qualsiasi altro impegno e il regista più ricco di Hollywood.
Beatrice Balsamo e Giorgio Simonelli ripercorrono questa avventura in Brividi sul divano, i telefilm di Alfred Hitchcock, piccolo volumetto edito da Marietti che si rivela fondamentale per approfondire la conoscenza di uno dei registi più amati da pubblico e critica. I due autori ripercorrono la storia produttiva di quella che risulta essere ben più di una semplice parentesi registica, analizzano tematiche e immagini che hanno contribuito a cementare un immaginario tuttora solidissimo, quello del Maestro del brivido™: l’immagine panciuta del suo profilo calvo e stilizzato, La Marcia funebre per una marionetta di Gounod che sempre l’accompagna e l’umorismo macabro come ciliegina sulla torta.