La notizia è di quelle destinate a fare il giro del mondo: dietro un affresco seicentesco di una parete della Sala del Capitolo della Basilica di Sant’Antonio di Padova si nasconderebbe da secoli una crocefissione di Giotto.
La Sala del Capitolo della Basilica di Sant’Antonio era originariamente decorata con un ciclo di affreschi attribuibili a Giotto di cui rimangono poche tracce. La storia artistica della basilica infatti vanta interventi di eccellenze come Donatello, Tiziano e Tiepolo. E appunto, Giotto. La notizia sta nella scoperta di una crocefissione celata da un affresco del Seicento, scoperta grazie ad innovative tecniche diagnostiche.
Non si può ancora affermare con certezza che si tratti della stessa mano dei capolavori della Cappella degli Scrovegni ma la datazione e altri indizi lasciano propendere per questa ipotesi. Le indagini hanno preso a modello la Crocifissione giottesca del Convento di S. Croce a Villa Verucchio (Rimini) e sono arrivate alla conclusione che probabilmente esistono ampie porzioni dell’affresco giottesco sotto lo strato superficiale. Recuperarlo è possibile ma occorre un accordo tra il Vaticano e la Soprintendenza. Oltre a ingenti finanziamenti per un’operazione di restauro che avrà gli occhi di tutto il mondo puntati su quella parete.
La Basilica di Sant’Antonio ha riservato ulteriori sorprese: grazie a recenti restauri nella cappella della ‘Madonna Mora’, sono ritornati alla luce nuovi affreschi attribuibili a Stefano da Ferrara, attivo nel Trecento.